Una settimana fa Caroline Wozniacki pubblicava su The Players’ Tribune una lunga lettera, indirizzata alla se stessa undicenne. Fin dalla prima riga, il cardine del messaggio – e della vita di Caroline – era ben chiaro: i suoi genitori, in particolare suo padre Piotr, e tutti i sacrifici da loro fatti affinché lei potesse avviare la propria carriera da professionista. Una carriera che nel 2010 la ha portata fino alla vetta del ranking WTA (pur senza alcun successo negli Slam) e che adesso sembra improvvisamente sul punto di interrompersi. Contro ogni aspettativa per giunta, visto che dopo alcuni mesi di risultati deludenti questo US Open si sta rivelando finalmente un pieno di gioie per lei.
Alla bella lettera – e alle sue dichiarazioni di pacato disinteresse nei confronti della classifica – sono infatti seguite in queste ore le parole proprio del padre e coach (di nuovo, dopo la separazione da David Kotyza), che è stato molto diretto riguardo il futuro di Caroline. “Sarò io ad allenarla fino al termine della sua carriera, ormai”, ha annunciato “che potrebbe terminare quest’anno o durarne ancora uno”. Wozniacki figlia non ha mai fatto mistero di voler concludere la propria parabola di tennista professionista entro i trent’anni, per mettere su famiglia e dedicarsi ad altro mentre si sente ancora attiva. Ma sentir parlare di stop definitivo, a sole ventisei candeline spente, è qualcosa che in pochissimi si sarebbero aspettati.
Eppure padre e figlia sembrano avere la stessa linea di pensiero, e già da molto tempo: “Lo sport è qualcosa che ti chiede il 100%, ma alla lunga si può finire ‘disattivati’ da esso” spiega Piotr, che confessa come non si aspettasse di dover fare da allenatore alla figlia per così tanti anni. Con un po’ d’enfasi aggiunge: “Siamo entrambi adulti, parliamo di queste cose. Quando prendiamo una decisione, sappiamo che è quella giusta”. Sulla possibilità di stabilirsi a New York o sull’identità del futuro genero sceglie invece di glissare. Perché se ha sempre spinto la figlia ad ampliare i propri orizzonti, a coltivare le proprie passioni e i propri interessi anche dal punto di vista di un futuro lavorativo, è importante che per il momento la sua testa rimanga ancora ben fissa sul tennis.
Loro sembrano avere tutto ben chiaro. A noi resta allora soltanto da vedere se Caroline Wozniacki riuscirà a fare come Flavia Pennetta, e salutare tutti con una mano tenendo il trofeo degli US Open con l’altra. Riuscirci non è facile e per farlo dovrà vincere tre sfide, una più difficile dell’altra. E poi, anche se non si sa ancora bene quando, ne arriveranno una quarta e una quinta lontano dai campi. Lei si sente pronta e quel giorno, a sostenerla, le famiglie potrebbero essere due.