dal nostro inviato a Genova
Il primo turno del tabellone principale è cominciato oggi qui a Genova nell’Aon Open Challenger Memorial Giorgio Messina con la vittoria di Andrea Arnaboldi nel match contro Federico Gaio: primo set nettamente a favore del faentino, che sembrava proprio quello dei due challenger vinti a San Benedetto e a Biella. Secondo set più equilibrato, ma fino al 5-4 per Arnaboldi le uniche occasioni di brekkare erano state a favore di Gaio, che non le aveva sapute sfruttare, giocando con poca cattiveria agonistica. La svolta psicologica della partita c’è stata quando Federico Gaio, ora numero 178 del ranking ATP, ha avuto la palla del 5-5 nel secondo set e il giudice di linea ha chiamato out un servizio dubbio, che poteva essere un ace. Da lì doppio fallo ed una serie di unforced che hanno portato dapprima alla sconfitta nel set, e poi alla perdita definitiva dell’incontro in un terzo parziale in cui Gaio quasi non è sceso in campo. Non dobbiamo però togliere meriti ad Andrea Arnaboldi, sceso al numero 230 del mondo, che è stato bravissimo ad attendere gli sviluppi, a lui poi risultati positivi, del match senza mollare quando Gaio sembrava indomabile. Ora Arnaboldi nel secondo turno affronterà lo slovacco Kovalik che ha battuto Montanes, frenato anche da un infortunio che lo ha indotto a disertare anche il torneo di doppio, dove è entrato proprio Arnaboldi in coppia con l’indiano Ramanathan come alternates. Gaio rifletterà sugli errori in questa partita insieme al suo coach Daniele Silvestre e cercherà di preparare al meglio la trasferta a Szczecin in Polonia della prossima settimana in un challenger di ottimo livello.
Ora veniamo all’incontro spettacolare ma dall’esito amaro di Lorenzo Sonego. Diciamo subito che a nostro parere queste sono partite positive, e non siamo d’accordo con chi sostiene che conta solo vincere. Vero che nel tennis non esiste il pareggio, ma vero è anche che stare avanti 5-2 al terzo con Janowicz, ex numero 14 del mondo, dopo aver recuperato una partita che sembrava persa, significa che il proprio livello è ormai arrivato ad essere piuttosto alto e degno almeno di questi palcoscenici. “Sonny” è apparso piuttosto deluso dal risultato ma è un ragazzo intelligente, e con l’aiuto anche del suo storico coach Gipo Arbino siamo sicuri che metabolizzerà presto la sconfitta prendendo fiducia per la prestazione convincente. Andiamo a vedere nel dettaglio cosa è successo. Innanzitutto premettiamo che l’avversario di Lorenzo era il gigantesco polacco Jerzy Janowicz, uno che ha fatto semifinale a Wimbledon nel 2013, che si è arrampicato fino alla posizione numero 14 del ranking ATP, e che è dotato di un servizio davvero incredibile, e anche di una potenza nei colpi allucinante. Nonostante tutto ciò chi ha fatto una impressione migliore in tutto il match è stato proprio Sonego, maggiormente tonico atleticamente, più attento e concentrato, pochi unforced, numerosi vincenti e un atteggiamento in campo da vero campione. Cosa è mancato allora per vincere? È mancata l’abitudine a certi livelli, che però ormai Lorenzo sta acquisendo e siamo davvero sicuri che nella prossima occasione sarà lui a trionfare. È ormai maturo. Poi è mancata un filo di esperienza: facciamo notare ai lettori un particolare momento del match, siamo alla fine del terzo set, sul 5 pari e il match a questo punto perde molto dei suoi significati tecnici e diventa una lotta di nervi. Sonny cerca di caricarsi e tra un punto e l’altro rinforza la sua convinzione con dei “forza” gridati a sé stesso. E cosa fa Janowicz? Alza di più la voce. Fa sentire al suo avversario che c’è, è una lotta psicologica come due animali chesi gonfiano per spaventarsi l’un l’altro. Per chi non conosce a fondo le dinamiche psicologiche del tennis e di ogni sport individuale, questi dettagli possono sembrare quasi ridicoli, ma fanno la differenza tra vincere o perdere un match.
Nel primo set Janowicz, pur con qualche doppio fallo di troppo, serviva bene e lasciava poche chances al nostro azzurro, guadagnandosi il parziale col punteggio di 6-3 con due break a suo favore. Nel secondo set il polacco si portava addirittura sul 5-2 in proprio favore con la partita che sembrava chiusa: bravissimo Lorenzo a non mollare nulla, lottando davvero su ogni palla, con recuperi prodigiosi che costringevano Janowicz a fare il punto 2 o 3 volte. Questo ha permesso a Sonego di rientrare in partita con Janowicz che finiva per innervosirsi e nel tie break addirittura regalare il set con un doppio fallo. Si arrivava così al terzo, nel quale Lorenzo entrava per una mezzora in uno stato di trance agonistica che gli permetteva di dominare gli scambi e di portarsi sul 5-2 in proprio favore e poi di arrivare a 2 punti dal match. A quel punto anche la fortuna si metteva dalla parte del polacco che prendeva 3 righe di fila facendo il break e rovesciando l’inerzia della partita. Finiva 7-5 per Janowicz che affronterà il vincente dell’incontro tra Napolitano e Zeballos, con rimpianti per Lorenzo che cercherà di consolarsi nel torneo di doppio. Tra gli spettatori degli incontri anche Cosimo, il papà di Stefano Napolitano che ci ha confermato che nelle prossime settimane suo figlio giocherà le qualificazioni a livello ATP, cercando di testarsi a livello ancora superiore. Sonego invece andrà in Polonia la prossima settimana, come Gaio ed altri azzurri.
Tra gli altri incontri spiccava quello tra l’ex numero 5 del mondo, lo spagnolo Robredo e il russo Gabashvili, che sta facendo bene nelle ultime settimane: ha prevalso il russo di chiare origini georgiane (è nato a Tblisi quando la Georgia faceva ancora parte dell’Unione Sovietica) con due tie break giocati con maggiore regolarità e convinzione rispetto al forte campione spagnolo, frenato in carriera da diversi infortuni. Gabashvili affronterà nel secondo turno il vincente della sfida di domani tra i 2 amici Eremin e Mager, il primo dotato di una wild card, il secondo proveniente dalle qualificazioni. Partita senza pronostico, chi sentirà meno la pressione prevarrà. Negli altri incontri bene il serbo Djere (che a nostro parere presto sbarcherà nei 100 se sistema qualche difetto nel gioco al volo) nel derby contro Zekic vinto in 3 set, e convincente prestazione anche della wild card Istomin contro l’indiano Ramanathan, che non appare adattissimo al gioco su terra rossa, anche se ha dimostrato buone qualità ed è ancora giovanissimo. Tra i giovani indiani Ramanathan è considerato uno dei più promettenti, è 202 del mondo, ma noi gli preferiamo Sumit Nagal visto al challenger di Roma, al Garden, numero 394 del mondo ma con più qualità tecniche ed agonistiche e che si allena in Germania col coach argentino Mariano Delfino. Istomin nel secondo turno se la vedrà col vincente tra Volandri e Petrovic.
Domani, mercoledì, altri incontri del primo turno, tra cui spiccano le sfide tra Donati e lo spagnolo Carballes Baena, il derby Mager-Eremin come detto, e la sfida serale tra la testa di serie numero 1 Almagro e il nostro Quinzi, dotato di una wild card. Scenderanno in campo anche Volandri opposto al pericoloso qualificato Petrovic e Cecchinato che avrà forse l’incontro più semplice sulla carta contro lo svizzero Diez. Da tenere d’occhio nel torneo il romeno Adrian Ungur, uno dei migliori rovesci del circuito, che è apparso in allenamento oggi in ottima condizione, accompagnato dalla moglie Liana Gabriela, ex campionessa romena numero 157 del mondo, che adesso allena la connazionale Cristina Dinu, giocatrice molto determinata e grintosa.
Risultati:
[8] J. Kovalik b. A. Montanes 6-4 6-3
A. Arnaboldi b. F. Gaio 2-6 6-4 6-1
[5] T. Gabashvili b. T. Robredo 7-6(3) 7-6(11)
L. Djere b. M. Zekic 6-3 3-6 6-1
J. Janowicz b. [ALT] L. Sonego 6-3 6-7(5) 7-5
[6/WC] D. Istomin b. R. Ramanathan 6-3 6-4