[10] K. Pliskova b. A. Konjuh 6-2 6-2
Nel paese del sogno, delle opportunità e del tutto è possibile, Karolina Pliskova sveste i panni dell’eterna incompiuta e, in un colpo solo, centra la prima semifinale in una prova dello Slam e si candida a diventare una delle protagoniste del tennis femminile dei prossimi anni.
La ceca, alla decima vittoria consecutiva (considerando il torneo di Cincinnati, in cui ha trionfato in finale su Kerber), si sbarazza della sorpresa Konjuh ed ora attende la vincente tra Serena Williams e Simona Halep.
Nei precedenti Pliskova è sotto con entrambe, infatti Serena Williams ha vinto a Stanford nel 2014, mentre la rumena è avanti 4-1 (unico successo è in Fed Cup sul duro di Cluj quest’anno).
Nelle ultime settimane la 24enne di Louny sembra aver acquistato sicurezza nei suoi mezzi e non ha più quei cali di tensione, che spesso hanno condizionato le sue prestazioni.
L’incontro contro Venus, in cui Pliskova ha salvato match point, è il paradigma perfetto per spiegare la metamorfosi di Karolina, che una volta subito la rimonta dell’americana, non si è scomposta, non ha tremato e non ha rinunciato a spingere i suoi colpi.
Il combinato disposto servizio-dritto rappresenta l’arma con la quale la ceca sfonda le avversarie, lasciandole letteralmente ferme ed incapaci di trovare una contromisura adeguata.
Certo alla Pliskova mancano le variazioni, il gioco a rete è decisamente artigianale ed il rovescio, in alcuni momenti, è meno efficace, ma è una tennista in fiducia e in ascesa.
Si inizia con un break a favore della Pliskova, infatti la croata dal 40-15 infila una serie di errori clamorosi che rimettono in corsa nel game la ceca. Una palla corta ed un comodo diritto insaccato in rete, portano in dote a Karolina l’1-0, ma Konjuh sembra chiaramente contratta, e quando prova a cambiare le rotazioni, arriva puntualmente l’ “unforced”.
Il parziale scorre veloce, la croata prova a fare qualcosa, ma è troppo incostante ed in appena 29 minuti c’è un perentorio 6-2 a favore della n.11 del mondo.
Da fondo la 18enne di Dubrovnik non trova soluzioni, in risposta è in difficoltà perché Pliskova, pur senza servire ace, ha vinto il 100% dei punti con la prima in campo. Dati che non lasciano scampo alla croata, che per cambiare la situazione deve assolutamente sciogliere il braccio e sperare nella “paura” di vincere della sua avversaria.
La n.92 del mondo ha un sussulto emotivo, infatti nel secondo parziale diminuisce gli errori, manovra meglio di rovescio, ma la ceca non lascia scampo con i suoi colpi piatti e filanti.
Il break conquistato nel quinto game dalla Pliskova è il sigillo definitivo al match, anche perché Konjuh è praticamente nulla in risposta. In appena un turno di battuta la croata è riuscita ad arrivare a 30, poi Karolina è andata via spedita, senza mai arretrare.
Una vittoria netta, senza sbavature che porta la ceca in semifinale e al best ranking, sarà quantomeno n.6 del mondo. La prestazione della croata non può essere giudicata, quindi non è una bocciatura, ma proprio gli US Open possono rappresentare il trampolino di lancio definitivo per la 18enne Konjuh, che fa un balzo di 40 posizioni in classifica, sarà da lunedì intorno alla 50esima posizione.