Quello che all’inizio sembrava un vaso di Pandora scoperchiato da alcuni hacker di nazionalità – a quanto pare – russa è stato invece subito ridimensionato, rasserenando gli animi delle coinvolte sorelle Williams. Appare ormai chiaro che le tenniste statunitensi hanno agito in ottemperanza alle – pur discutibili – normative WADA, ma il tentativo di gettare fango sulle loro carriere non è ovviamente passato inosservato ed è arrivata la prevedibile replica di Venus Williams.
“Sono davvero delusa di scoprire che i miei dati clinici siano stati trafugati e resi pubblici senza il mio permesso. Ho seguito le regole stabilite dal Tennis Anti-Doping Program per la richiesta e la concessione dell’esenzione “a scopo terapeutico”. Questa esenzione richiede un rigido processo di approvazione al quale mi sono adeguata quando le mie condizioni cliniche mi hanno costretto a farlo (Venus nel 2010 ha scoperto di essere affetta dal morbo di Sjögren, ndr). Il documento di esenzione reso pubblico dagli hacker è stato revisionato da un’equipe di medici anonima e indipendente e approvata per legittime motivazioni cliniche. Io sono una delle più grandi sostenitrici del mantenimento di un alto livello di integrità nelle competizioni sportive e sono stata sempre scrupolosa nel seguire le linee guida emanate da WADA, USADA e ITF.”