Quando Guido Pella ha sconfitto Kyle Edmund, mandando l’Argentina a dormire sul vantaggio di 2-0, l’euforia del team albiceleste dev’essere stata tanta. Troppa, forse, per ragionare con sufficiente freddezza e capire che il tie di Glasgow contro la Gran Bretagna richiedeva ancora molta, moltissima attenzione. Dopo i 5 strepitosi set della vittoria contro Andy Murray, forse nella speranza di chiudere in due giorni, Juan Martin del Potro si è dimostrato disponibile a disputare anche il doppio e così sabato è finito altre tre ore in campo, al fianco di Leonardo Mayer. Il risultato è stato comunque quello previsto: i fratelli Murray sono una coppia esperta e affiatata, e il punto di doppio se lo sono portato a casa.
Spaventarli e causare loro qualche difficoltà in più, in un rubber che con grande probabilità avrebbero vinto ugualmente, è stata una scelta sciocca? La risposta è nelle condizioni fisiche dello stesso del Potro – che in questa stagione sta ottenendo più di quanto credeva, e che ricorda sempre come il proprio obiettivo per il 2016 sia arrivare sano all’ultimo dell’anno. “Ho dolori dappertutto, al polso, alla gamba” ha confessato il tandilense. “Se mi succedesse qualcosa sarebbe molto triste. Voglio salvaguardare la mia salute. Nella mia situazione non vado in crescendo ma in decrescendo, perché giocare una partita del genere mi costa tanto di ciò che ho dovuto fare per tornare di nuovo su un campo da tennis”. Conclude: “Credo che non ci sia bisogno di essere molto intelligenti per capire lo sforzo che devo fare ogni giorno, risento molto di queste partite”. Parrebbe essere in polemica con il capitano del quartetto argentino, Daniel Orsanic, che però spiega le proprie ragioni così: “Mi sono basato sull’entusiasmo e sulla fiducia che aveva del Potro, ha appoggiato la mia decisione. Se giocherà ancora? Non lo so, non è escluso, ma i suoi tempi di recupero sono più lunghi di quelli degli altri. Intanto pensiamo al primo match”.
In cui a sfidarsi saranno Guido Pella e il numero due al mondo Andy Murray. Difficile pensare che il ventiseienne di Bahia Blanca possa compiere il miracolo, difficile pensare che ci fosse qualcuno che non se lo aspettava. Se del Potro non dovesse farcela, sarà uno tra Mayer e Federico Delbonis (vincitore di entrambi i singolari a Pesaro, contro l’Italia) a sfidare Daniel Evans, favorito su Edmund che nella giornata di ieri è apparso ancora scosso dalla sconfitta patita venerdì. Sarebbe l’incontro che vale una finale. E forse, anche qualche rimpianto.