O. Dodin b. [Q] L. Davis 6-4 6-3
Il tabellone del WTA di Quebec City era piuttosto modesto, come lo è quello di qualsiasi International venga dopo l’Australian Open, Wimbledon o US Open. La finale tra Lauren Davis e Oceane Dodin, almeno a livello di nomi, rispecchia la qualità del torneo. Lauren Davis, quest’anno già finalista a Washington, è passata dalle qualificazioni prima di raggiungere la finale. Non però a causa della classifica, visto che nelle sei partite vinte finora ha affrontato solo una giocatrice meglio posizionata di lei: Samantha Crawford, numero 101 e ottava testa di serie, sconfitta da Davis, numero 105 ed iscrittasi in ritardo al torneo, nel secondo turno. Oceane Dodin si era invece iscritta in tempo ed aveva avuto anche un sorteggio infelice. Si era infatti trovata difronte al primo turno Naomi Broady, una ragazzona inglese con un servizio che sul tappeto indoor può far male. La francese però non è da meno; è alta 182 centimetri e ha una battuta in grado di portarle 17 ace nella sola semifinale di ieri.
C’è però un aspetto positivo in questi tornei ITF camuffati da International: possono fungere da trampolino di lancio per giocatrici giovani. È il caso di questa finale, probabilmente una delle più verdi del circuito. Lauren Davis ha 22 anni ed è a livelli alti da un po’ ormai. Per quattro stagioni nella top 100, ha un po’ perso solidità e fiducia nel gioco durante l’ultimo anno. Il suo fisico, come quello di Sara Errani del resto, non le permette di dominare negli scambi ed i punti se li deve lottare volta per volta. Oceane Dodin di anni ne ha 19 e ha un gioco che promette meglio di quello di Davis. Forte con tutti i fondamentali, pecca un po’ di costanza all’interno della partita, cadendo spesso vittima di lunghi passaggi a vuoto costellati di errori.
Per Dodin è la prima finale in carriera e la tensione si avverte. Perde subito la battuta in apertura dopo una serie di colpi giocati troppo in fretta. Davis, per sua fortuna, non fa del servizio la sua arma migliore ed allora un paio di buone risposte bastano a riportare subito il set in parità. La francese, dopo essersi sbloccata nel punteggio, si sblocca anche nel gioco, imponendo il suo ritmo e riuscendo a portarsi avanti sul 4-2. Il vantaggio dura poco, la statunitense recupera il break e si ritrova dopo trentacinque minuti a servire per restare nel set. Arriva qui il gioco più lottato del set, Davis ha diverse occasioni per poter riagganciare l’avversaria ma è Dodin che riesce a spuntarla dopo un gran dritto vincente. 6-4 per la francese dunque, ad un solo set dal primo successo in carriera e dall’entrata nella top 100.
Dodin inizia bene anche nel secondo set. Dopo aver tenuto agevolmente il servizio, conquista il break su un rovescio lungolinea lungo di Davis. La statunitense è in vena d’errori e pare anche scorata, mentre Dodin prova anche sortite a rete forte del vantaggio acquisito. Quando poi sotto di una palla break lascia partire servizi imprendibili sulle righe. Davis, dal canto suo, continua testarda con gli errori e per la francese il set diventa poco più che un’esibizione agonistica in cui mostrare il bagaglio di colpi in canna. E di colpi ne ha, dal servizio al dritto, dalle volée ai recuperi in corsa. Il gioco però non è abbastanza, se non accompagnato da una buona capacità di reggere alla tensione. Dopo aver sprecato tre palle per il 4-0 si ritrova improvvisamente sotto 0-40 sul suo servizio. Annulla due occasioni ma alla terza un suo dritto in corsa finisce di poco fuori. Tutto da rifare. Un intervento del coach però è sufficiente a riportare la calma e la francese ritorna avanti di un break dopo due belle discese a rete ed un game sempre giocato all’attacco. Dopo un altro paio di break e controbreak, Dodin arriva finalmente a servire per il torneo sul 5-3. Servizio e dritto a chiudere le danno i primi due match point; il primo va via con un doppio fallo, il secondo con un gran rovescio di Davis al termine di uno scambio infinito. Un ace assicura però a Dodin il terzo match point, quello buono. Lacrime di gioia accompagnano Dodin alla stretta di mano.
È il primo titolo per lei di quella che potrebbe essere una lunga serie. Da domani sarà anche numero 92, per la prima volta fra le cento e per la prima volta con la classifica per accedere direttamente ad un tabellone Slam.
Lorenzo Dicandia