1973. Davanti a 30.000 persone, l’icona del tennis femminile Billie Jean King affronta Bobby Riggs, già vincitore di 3 titoli del Grande Slam a cavallo degli anni ’40, in un sfida che seguì quella con con Margaret Court, giocata nella primavera dello stesso anno, vinta agevolmente 6-1 6-2 e ricordata come la sfida del “Mother’s day massacre”.
La pellicola racconterà l’avvicinamento dei due atleti all’incontro di Houston, tra provocazioni e un iniziale tentennamento da parte della King, la quale accettò dopo una non facile trattativa e sotto la pressione dei molti sponsor coinvolti. Il film vedrà nel ruolo della campionessa di 12 titoli del Grande Slam la ventottenne Emma Stone, mentre vestirà i panni di Bobby Rings il celebre attore Steve Carrell.
L’evento del settembre di 43 anni fa, che ha spinto i produttori della Fox a pensarne un progetto cinematografico, da poche settimane concluso, ha giocato una funzione simbolica nella storia del tennis, per il ruolo chiave esercitato da Billie Jean King nella sua lotta per l’uguaglianza e la parità di trattamento tra uomo e donna nel mondo dello sport e nella società: non solo, l’icona statunitense giocò un match molto coraggioso spiazzando tatticamente Rings, costretto a un inusuale e sfrontato piano di gioco che gli fece perdere il match addirittura 3 set a 0, non si sa se in maniera del tutto casuale o pensato a tavolino come manovra pubblicitaria.
La famigerata sfida verrà poi riproposta nel 1993, nell’anniversario del ventennale, da Martina Navratilova e Jimmy Connors; la sfida però in quest’occasione riserverà un finale meno dolce per la campionessa originaria della Repubblica Ceca.