T. Bellucci b. [LL] T. Fabbiano 7-6(2) 7-6(4)
La pioggia che imperversa dall’intera mattinata sulla provincia di Guandgon sembra poter dare un po’ di tregua e il match in programma tra l’azzurro Thomas Fabbiano e il brasiliano Thomaz Bellucci può vedere la luce dopo quasi due ore di ritardo rispetto alla programmazione iniziale. Per il tennista di Grottaglie si tratta del quarto ottavo di finale in stagione dopo quelli giocati a Chennai (in terra indiana si spinse fino ai quarti), Dubai e Umago. Preme ricordare come il tennista pugliese sia entrato nel tabellone principale grazie al ritiro di Alexander Zverev.
Il match inizia con il ventisettenne azzurro al servizio ed è subito break point per l’avversario, ma Fabbiano ne viene fuori grazie a un ace inframezzato da due dritti sparati nella rete dal carioca. Quest’ultimo non ha particolari problemi ha confermare il proprio turno alla battuta e nel terzo game dell’incontro riesce a strappare il servizio alla seconda palla break grazie a un brutto errore dell’allievo di Fabio Gorietti che affossa un comodo dritto in rete. L’azzurro non si perde d’animo e conferma tutte le ottime sensazioni date nel turno precedente contro il nipponico Nishioka riprendendosi il break grazie a un turno in risposta giocato in maniera formidabile: dapprima costringe per ben due volte all’errore il ventottenne sudamericano grazie a palle senza peso che lo mandano letteralmente in confusione, successivamente si conquista palla e punto per il break grazie a due vincenti di dritto dopo scambi durissimi. L’infreddolito pubblico assiepato sulle poltrone del Center Court comincia a scaldarsi, i due tennisti passano da errori marchiani a punti strepitosi – un poderoso dritto in controbalzo e un rovescio in diagonale eseguito in corsa da Fabbiano sono i migliori hot shot dell’azzurro fino a questo momento – e la partita scorre piacevolmente sino al decimo gioco. Qui ogni palla comincia a scottare e Fabbiano sembra pagare leggermente la tensione, ma grazie a degli ottimi schemi di gioco riesce a conquistarsi il tiebreak. Il numero 114 del ranking ATP è il primo a guadagnarsi un mini-break grazie a una risposta profondissima sulla quale il brasiliano ha potuto ben poco. L’inerzia del match sembra cambiare appannaggio del tennista italiano, ma si sa come il tennis sia uno sport che spesso va oltre ogni logica e grazie a un parziale di sei punti a zero Bellucci si aggiudica il primo atto di questo match: difatti il brasiliano strappa il punto sul servizio all’avversario inducendolo all’errore per passare in vantaggio grazie a un dritto in sventaglio a 153 km/h che si stampa sulla linea. Fabbiano sembra svuotato e non riesce ad opporre nessuna resistenza e con l’ennesimo dritto affossato a rete perde tiebreak e set. Un vero peccato per l’ex numero 92 ATP che dopo aver giocato un set ad alta intensità perde la bussola proprio sul più bello e contro un’atleta con l’esperienza di Bellucci (ex numero 21 al mondo) non te lo puoi permettere.
Il canovaccio del match sembra non cambiare e anche nel secondo set i due spingono come dannati da fondocampo con rarissime incursioni a rete. I primi due turni di servizio scorrono via velocemente e nel terzo game Fabbiano e bravo a procurarsi un break point che Bellucci annulla grazie a una prima vincente. Fabbiano accusa un altro passaggio a vuoto e con una stecca di dritto e un rovescio fuori giri regala il game al suo avversario. Bellucci serve e tiene il proprio turno a zero, idem l’azzurro. L’incontro oramai si gioca soprattutto sui nervi e dopo aver chiuso il secondo turno consecutivo al servizio a zero il tarantino è chiamato a rispondere per restare nel match e grazie a un turno in risposta giocato perfettamente, al contrario del suo avversario, riesce a brekkare alla seconda occasione costringendo Bellucci a forzare troppo con il dritto e di conseguenza a sbagliarlo. Urlo liberatorio del pugliese che si scrolla tante paure di dosso e torna a giocare quel tennis senza pensieri e senza fronzoli che aveva lasciato intravedere in buona parte del primo set. Così anche l’epilogo di questo secondo atto si scriverà al tiebreak. Primi quattro scambi interlocutori e come nel primo set è l’azzurro a mettere la testa avanti grazie a un contropiede di dritto dopo uno scambio giocato quasi interamente in difesa. Purtroppo, così come nel primo set, avviene l’immediata reazione del tennista carioca e ancora grazie a un errore di Fabbiano che effettua un lob cortissimo invitando a nozze lo smash vincente del brasiliano. Bellucci nota la rabbia e la frustrazione dell’avversario e si guadagna un altro mini break costringendolo all’errore dopo un’estenuante rincorsa di un dritto in chop veramente ben giocato verso l’esterno del campo. L’azzurro riesce ad annullare un match point, ma l’ennesimo errore non forzato di dritto lo vede capitolare dopo quasi due ore di battaglia. Bellucci ha meritato l’accesso ai quarti di finale dove incontrerà uno tra Tomic e Harrison.
I segnali lanciati da Fabbiano lasciano ben sperare per il proseguo della stagione e soprattutto della carriera di questo ragazzo che forse si è affacciato al tennis che conta un po’ troppo tardi, ma con tanta voglia di fare bene.
Altri match:
A seguire sono scesi in campo il numero 22 del ranking ATP Bernard Tomic e lo statunitense n. 115 della classifica mondiale Ryan Harrison. L’australiano scende in campo con la solita indole alternando giocate incredibili a scelte tattiche al quanto discutibile, ma nel bene e nel male il match contro l’ex giovane promessa a stelle e strisce lo dirige lui. Proprio quest’ultimo rompe gli schemi per primo brekkando nel terzo gioco del primo set, ma dopo aver subito l’immediato contro break è costretto a cedere il servizio nel decimo game. Tomic comincia a prendere sottogamba l’incontro perdendo incisività in risposta. Così facendo Harrison prende fiducia e sfrutta senza farsi pregare il primo break point avuto a propria disposizione nel secondo set. Il match si riapre e il tennista di Shreveport non sfrutta le tre occasioni per mettere la testa avanti nel punteggio e l’australiano lo punisce nel dodicesimo game infilando tre vincenti consecutivi che lo qualificano ai quarti dove ad attenderlo troverà Bellucci.
Servono due tie break al numero 9 al mondo Thomas Berdych per battere Mikhail Kukushkin e accedere ai quarti dell’ATP 250 di Shenzhen. Nel primo set, che non regala particolari sussulti, soltanto qualche sporadica palla break non sfruttata da nessuno dei due contendenti, la testa di serie numero 1 non riesce in alcun modo a far valere la sua maggiore caratura tecnica, e solo dei banali errori di Kukshkin, gli permetteranno di aggiudicarsi il set. Nel secondo, con il ceco avanti di un break, la partita sembra finita ma il russo è bravo a non arrendersi, recuperare il break di svantaggio e trascinare la partita fino al secondo tie break. Anche in questo caso però, grazie ad alcuni errori di Kukushkin, Berdych si porta a casa il match e l’accesso ai quarti di finale, con un derby in vista. Programma infatti chiuso dal successo di Jiri Vesely, 52 ATP e quest’anno giustiziere di Novak Djokovic a Montecarlo: il gigante ceco ricorre ad un tiebreak, prima di chiudere agevolmente nel secondo set contro lo spagnolo Inigo Cervantes, decisamente meno a suo agio sui campi veloci rispetto all’avversario.
Risultati:
T. Bellucci b. [LL] T. Fabbiano 7-6(2) 7-6(4)
[4] B. Tomic b. [Q] R. Harrison 6-4 4-6- 7-5
[1] T. Berdych b. M. Kukushkin 7-6 (7) 7-6 (4)
[8] J. Vesely b. I. Cervantes 7-6(2) 6-4