ATP Shanghai: troppo Raonic per Lorenzi. Kyrgios, che vergogna. Murray va come un treno
V. Troicki b. [4] R. Nadal 6-3 7-6(3)
In una parte alta di tabellone molto insidiosa Rafa Nadal affrontava nel primo match serale dello Stadium il n° 31 del mondo Viktor Troicki, contro il quale aveva perso un solo set nei cinque precedenti. Sembrava ordinaria amministrazione, sembrava…
Il serbo è sceso di nove posizioni da inizio anno ma nel suo viaggio a est ha già raggiunto i quarti a San Pietroburgo e la semifinale a Chengdu, persa contro il giovane fenomeno Kachanov. Dopo il fragoroso ko contro Pouille a New York Rafa è invece rientrato a Pechino, dove però è stato sconfitto per la prima volta in carriera da Dimitrov. Per la prima volta da tempo immemore sia lui che il compagno di cammino Federer sono fuori dai primi quattro del ranking. Inutile negare che questo dato dato abbia un certo valore ma si può star certi che per chi li affronta il fatto conti ben poco. Oggi però Troicki, il quale oggi ha messo in mostra anche la regolarità, oltre alla consueta potenza, ha compiuto l’impresa, abbattendo quel che resta di un immenso campione.
Il passato non esiste nel primo set. Troicki è un martello e approfitta molto bene del fatto che il palleggio di Rafa non supera la metà campo. Aiutato da un fragoroso 100% ottenuto con la prima palla di servizio il serbo sorvola i propri turni ed è un pericolo costante in risposta. Potrebbe subito scappar via ma lo spagnolo risale da 15-40 in apertura. Nulla può però da quel momento in poi, perde la battuta una prima volta nel quarto gioco senza concretizzare due vantaggi e poi ancora nel nono, consegnando al rivale un primo set con poca storia, Ce lo si aspettava così ma a parti invertite.
Le difficoltà di Nadal proseguono nel secondo set, Viktor continua ad essere ingiocabile in battuta, ancora a metà di questo parziale conserva il 95% con la prima e un ottimo 59% con la seconda, sempre spinta con coraggio. Rafa per contro non riesce ad uscire dall’incubo, le gambe girano come al solito, la testa è sempre quella di un indomito gladiatore ma ancora nell’ottavo gioco deve ricorrere ad una demi volée da mago per evitare lo 0-40. Resiste eroicamente e il passante incrociato col quale difende il suo turno potrebbe suonare la carica. Troicki però si mantiene sereno e lucido, va sotto 0-30 nel game successivo ma risale con un servizio vincente e due aces consecutivi.
Poco dopo, incredibilmente per la storia ma non per quello che si è visto in campo, tutto finisce. Nadal compie un paio di miracoli solo per arrivare 30 pari ma un incomprensibile dritto largo in back lo porta con i piedi sul baratro del match point. È il serbo a mangiarsi l’incontro fallendo un dritto a campo aperto dopo aver dominato lo scambio prima di consentire all’avversario il pareggio a cinque. Troicki comunque spara aces a tutto spiano e sale facile 6-5, Rafa pareggia con un raro turno sereno al servizio e il verdetto è rimandato al tie-break. Qui tutto quanto giunge a logica conclusione, Nadal conquista subito un vantaggio ma lo restituisce con gli interessi perdendo entrambi i suoi punti con errori non da lui.Troicki sale 4-1 in un baleno e con la battuta che si ritrova oggi non può più perdere. La risposta vincente con la quale il serbo si prende il match della vita è il giusto suggello ad una grande prestazione.
L’autunno giunge per ognuno di noi, ma quando si tratta di un mito è più triste. Ci hai dato tutto e anche di più grande Rafa. Grazie.