[1] N. Djokovic b. M. Zverev 3-6 7-6(4) 6-3 (Riccardo Zuliani)
In comune Zverev e Djokovic avevano una vittoria piuttosto recente contro il “nostro” Fabio Fognini. Per il resto, le storie dei due giocatori raccontavano di carriere troppo diverse perché se ne potessero tratteggiare i parallelismi. Solo, da un punto di vista “romano-centrico” – e per dare un po’ più di linfa alle aspettative del match – si sarebbe potuto dire che se il serbo agli Internazionali d’Italia aveva saputo trionfare una o più volte, il tedesco dal canto suo poteva vantare un bel quarto di finale, raggiunto nel 2009 e perduto contro Federer. Per quanto riguardava la competizione in questione, invece, “Nole” nella giornata di ieri aveva domato Pospisil, mentre “Miša” – da qualificato qual era – aveva vinto contro Granollers la sua quinta partita di torneo. Proprio in virtù di queste premesse, l’incontro ha saputo stupire, e per il gioco serve-and-volley di Zverev che molte soluzioni ha saputo estrarre dal cilindro, e per la prestazione sottotono del serbo la quale, ciononostante, gli è bastata per vincere. Dopo un primo gioco-passeggiata per Nole, il secondo game faceva intravedere tutte le difficoltà che il tedesco avrebbe potuto causare col suo gioco old-style. La magia di questo sport, Zverev si salvava e nel gioco successivo otteneva un insperatissimo break. Di lì in avanti, per tutto l’arco del set, il tedesco faceva di difficoltà virtù ed incamerava uno dopo l’altro i propri game di servizio, deliziando il pubblico con alcune pregevolissime sortite a rete e concedendo ben poco di gratuito al serbo. Ancor meglio, sopra per 5-3 Zverev sapeva recuperare da 0-40 il game alla risposta, spingersi sino al set-point e, complice anche la troppa sufficienza del serbo, incamerare il primo parziale.
Strano a dirsi, il secondo set iniziava in modo simile a come si era concluso il precedente. Zverev impeccabile al servizio e subito dopo il serbo impreciso alla battuta, tanto da regalare il break con un doppio fallo. A questo punto, con il presentimento dell’acqua alla gola, la testa di serie numero 1 riusciva a far valere nuovamente i propri mezzi e, finalmente solido, otteneva immediato il contro-break. Ora Novak non si voleva fermare e sul 3-3 otteneva un secondo break che, di primo acchito, dava l’impressione di essere decisivo. Così non era. Il tedesco, a suon di slice continui ed errori non presenti, rimetteva immediatamente il punteggio in parità e, anzi, si portava avanti per 5-4. Proporzionalmente, stessa situazione si riproponeva sul 6-5. Ma era tie-break. Giunti a questo momento decisivo dell’incontro, Zverev partiva troppo male per poter ambir realmente a chiudeva l’incontro. Djokovic, non a caso, vinceva agevolmente 7-4. Il set decisivo si apriva col break immediato da parte del serbo che, pur con qualche tentennamento, lo sapeva mantenere sino al 5-3, quando uno Zverev vistosamente provato sapeva onorare il suo purtuttavia ultimo gioco dell’incontro. 3-6 7-6 6-3 il risultato finale in favore di Djokovic che se la vedrà domani con Bautista-Agut.
[2] A. Murray b. [11] D. Goffin 6-2 6-2 (Giovanni Vianello)
Murray si conferma in buona forma qui a Shanghai e vince agevolmente su un avversario ostico (che tuttavia gli ha sempre procurato pochi problemi in passato, 4-0 i precedenti) come David Goffin. Nel primo set parte meglio lo scozzese. Murray tiene senza concedere palle break i propri turni di battuta ed arriva a palla break sul servizio di Goffin sia sul 2-1 che sul 3-2 in suo favore. Il break arriva proprio nel sesto gioco, quando, con un errore su uno facile smash da parte del belga ed uno scambio di 32 colpi vinto grazie alla sua proverbiale fase difensiva, lo scozzese si porta 15-40 e poi grazie ad un doppio fallo di Goffin sale 4-2 e servizio. C’è un’immediata reazione di Goffin, che nel settimo gioco si porta 15-40 sul servizio di Murray. Il britannico annulla la prima palla break con un ace, la seconda in pratica viene annullata da Goffin, che dopo aver messo alle corde Murray sbaglia un facile dritto da metà campo con Murray che aveva lasciato il campo scoperto. C’è poi un doppio fallo, che concede a Goffin un’altra palla del contro-break. Infine però è Murray a salire 5-2, con lo scozzese che annulla la palla break con un dritto sulla riga, poi mette a segno un ace ed infine sfrutta un errore di dritto del belga. Il primo set si decide all’ottavo gioco, con Murray che prima sale 15-40 poi ai vantaggi strappa un altro break all’avversario.
Anche nel secondo set è Murray ad avere un buon avvio. Prima tiene con agio sulla propria battuta il primo game, poi si porta 15-40 nel secondo game con il belga al servizio, ma Goffin con due buoni punti annulla le due palle break. Goffin si porterà poi a vantaggio interno, ma spreca l’opportunità di portarsi 1-1; Murray si procura altre quattro palle break, ma Goffin sulle palle del possibile 2-0 si rivitalizza e gioca splendidamente, finendo per portarsi 1-1 grazie ad un errore su schiaffo al volo di Murray in un gioco durato complessivamente 26 punti. Lo scozzese in seguito si porta avanti 2-1 nonostante conceda il 30-30, Goffin lo raggiunge vincendo un game di battuta in cui da 40-0 si fa rimontare a 40-40 ma poi si porta 2-2 ai vantaggi. Nel game successivo è Murray ad offrire palle break, due consecutive, ma lo scozzese le annulla entrambe e poi si porta 4-2, sfruttando finalmente una palla break sul 3-2 in suo favore (la prima delle due consecutive a lui concesse da Goffin sul 15-40). Come nel primo set, sotto 2-4 il belga ha una reazione d’orgoglio e si porta 0-30 su servizio dell’avversario, ma Murray, grazie al servizio ed al colpo in uscita dal servizio, rimonta e si porta 5-2. Il match si conclude infine all’ottavo gioco del secondo set, con un dritto di Goffin che si ferma a metà rete. Domani per Murray il vincente di Sock-Simon.
G. Simon b. J. Sock 4-6 6-4 7-(5) (Antonio Ortu)
L’ultimo quarto di finale a Shanghai vede in campo due giocatori fuori dalle 16 teste di serie. È il terzo confronto diretto tra Jack Sock e Gilles Simon, quello con la posta in palio più alta. Annullando 2 match point a Raonic nella giornata di ieri, Sock gioca il suo primo quarto in un Masters 1000. Ancora più clamorosa la vittoria del suo avversario contro Stan Wawrinka. Prima vittoria su un top 3 dal lontano 2008 per Simon, che qui a Shanghai ha raggiunto l’ultimo atto 2 anni fa. L’istinto e la potenza dell’americano contro la disciplina tattica e il controllo di Gillou. In apertura c’è subito un break dal lato del numero 25 al mondo, che gioca in maniera molto incisiva dal lato del dritto, e con un secondo break punisce un Simon insufficiente salendo 4-1 e servizio. La regolarità del francese paga nei successivi 2 giochi: dopo aver accorciato sul 3-4 si procura anche la chance del pareggio. Sock tira su un gran game, condito da un meraviglioso tweener-lob vincente e vince per 6-4 un set molto equilibrato (32 punti pari dopo 50 minuti).
Il secondo set è a dir poco rocambolesco. Dopo 2 palle break annullate nel secondo gioco dallo statunitense, Simon riesce a strappare il servizio all’avversario salendo 3-1. Ma Sock prima recupera lo svantaggio e poi nel settimo gioco piazza un break che sembra decidere la partita. Tuttavia la sregolatezza e gli errori sconsiderati del numero 2 USA consentono a Simon di vincere i successivi 3 giochi: 1 set pari dopo 1 ora e mezzo. Nel parziale decisivo regna l’equilibrio grazie a un tennis di gran lunga superiore rispetto a quello espresso nei precedenti 2 set. L’unica chance di break la ha Simon sul 4-3 in suo favore. Si arriva a un al tie-break più che giusto per entrambi, dove Sock va avanti per 3 volte di un mini-break, ma il francese è bravissimo a riprenderlo e a chiudere col servizio al primo match point. Un gran terzo set compensa l’irregolarità dei primi due. Altra semifinale a Shanghai per Gillou che non ha brillato e ha mostrato anche incertezze in alcuni tratti, senza però mai mollare. Domani contro Murray servirà una prova molto più solida.
Il match è rapido, un’ora e tredici, merito di Bautista che capisce quando deve allungare lo scambio e quando invece Tsonga può essere attaccato subito, visto che il suo servizio non è impeccabile come quello che lo ha salvato ieri dalla sconfitta contro Zverev. I colpi di Jo sono più di braccio che di gamba – lusso che non ci si può permettere, contro un avversario che gioca preciso, profondo e non ha paura di avanzare a chiudere quando serve, come nell’occasione che porta all’iniziale 3-0 pesante. Tsonga recupera uno dei due break di svantaggio nel finale di set, salvo restituirlo immediatamente. Nel secondo parziale i due rimangono affiancati nei turni di servizio fino al 5-4, quando Tsonga deve servire per rimanere nel match. Bautista gioca un game perfetto: fatto da lui, oggi tutto sembra semplice. Dalla risposta che apre il campo alla discesa a rete con volée, fino allo sventaglio vincente sulla seconda di servizio di Tsonga che chiude un incontro tutto meritato.
Risultati:
[1] N. Djokovic b. M. Zverev 3-6 7-6(4) 6-3
[15] R. Bautista-Agut b. [9] J.W. Tsonga 6-3 6-4
[2] A. Murray b. [11] D. Goffin 6-2 6-2
G. Simon b. J. Sock 4-6 6-4 7-(5)