180 secondi con il Direttore: per i tennisti di colore è più duro riuscire ad emergere
ATP Shanghai: Djokovic non è più un robot. Splendido Bautista Agut, è in finale
[2] A. Murray b. G. Simon 6-4 6-3
Andy Murray batte in due set Gilles Simon e si qualifica così per la ventesima finale in un Masters 1000 della sua carriera, la quarta a Shanghai (ne ha vinte due nel 2010 e nel 2011, perdendo poi l’anno successivo contro Djokovic in una partita memorabile). Domani sfiderà Roberto Bautista Agut – giustiziere quest’oggi di Novak Djokovic – con il quale ha vinto gli unici due scontri diretti (nessuno sul cemento), disputatisi a Wimbledon e a Monaco rispettivamente nel 2014 e nel 2015.
Tra Murray e Simon, invece, c’erano 16 precedenti, con lo scozzese che se ne è aggiudicati 14 (7-1 sul cemento, 2-1 a livello indoor), avendo perso solamente a Rotterdam lo scorso anno e a Roma nel lontano 2007. La partita inizia con una palla break in apertura per Simon, il quale sfrutta la lettura sbagliata di Murray, che decide di non intervenire al volo su un passante di dritto lungolinea di Simon, che centra il break grazie ad un rovescio in rete di Andy in uscita dal servizio. Il numero 2 del mondo sembra in difficoltà nello scambio sulla diagonale sinistra, cercando dunque di cambiare in lungolinea il più presto possibile, anche per non farsi irretire dal palleggio privo di “punch” del francese. Sulla diagonale del dritto, invece, Andy appare decisamente superiore: infatti è un gran dritto in cross – seguito da una stop volley di dritto – a portare il britannico avanti 15-30 nel quarto game. Un dritto inside-in sbagliato in larghezza del numero 32 del mondo consegnano a Murray due palle del controbreak: basta la prima, con Gillou che mette in rete un dritto da 3 metri fuori dal campo. Sul 3-2 per Murray, il giocatore di Nizza sbaglia un dritto inside-out ed un rovescio incrociato che regalano un’altra chance di break al rivale, il quale però sciupa l’occasione con un drive di dritto sbagliato in lunghezza. Un doppio fallo del tennista francese dà un altro break point ad Andy, il quale stavolta entra bene con i piedi dentro al campo e mette a segno un bel dritto inside-out: 4-2 Murray. Quest’ultimo, però, manda in rete un dritto non impossibile che, unito ad un doppio fallo, fa salire Simon fino allo 0-40: qui il transalpino sfrutta un errore a rete di Murray con la volée di dritto – quella meno sicura nel suo repertorio – che vale il 4-3.
Nell’ottavo game Simon – il quale si rifiuta categoricamente di scendere a rete sui back corti di Murray – sale 30-0, ma un doppio fallo ed un gran dritto lungolinea di Murray portano quest’ultimo nuovamente a palla break. Qui, però, Andy è sfortunato: il nastro, infatti, corregge il passante del francese, disorientando Murray che sbaglia in larghezza il colpo al volo. Un gran dritto dal centro verso destra dell’allievo di Ivan Lendl regala allo stesso un altro break point, che stavolta viene capitalizzato dallo scozzese grazie ad una potentissima risposta di rovescio in diagonale su una delle solite seconde lente e corte di Simon (il quale nel parziale al servizio ha vinto 14 punti su 34): 5-3. Ciò nonostante, il campione olimpico mette in rete un rovescio che porta il francese avanti 15-30, Un dritto incrociato stretto di quest’ultimo induce Andy all’errore: 15-40. Murray è bravo sulla prima palla break, chiudendo a rete dopo aver giocato un ottimo smash a rimbalzo da fondocampo, ma sulla seconda dimostra troppa fretta spedendo in rete il rovescio lungolinea che vale il sesto break su nove giochi all’interno del parziale. Nel game successivo Simon va avanti 40-15 (splendido il dropshot nel primo punto), ma il britannico entra con i piedi dentro al campo e si porta in parità, trovando poi un ottimo dritto inside-in che lo porta a set point. In questo frangente Murray si avventa a rete con una gran risposta di rovescio in diagonale, salvo poi essere ricacciato dietro da un gran lob del suo avversario, il quale però è costretto a subire un contro-pallonetto sensazionale di Andy, che archivia così in maniera fantastica il primo set: 6-4 per lui in 55 minuti.
All’inizio del secondo parziale Simon sbaglia una volée non impossibile che porta l’avversario avanti 0-30 nel secondo gioco; uno splendido recupero con le spalle rivolte verso la rete di Murray porta il francese all’errore nei pressi del net: 15-40. Qui una chiamata sbagliata del giudice di linea fa ripetere il punto – precedentemente assegnato a Gillou – ma il campione di Wimbledon mette in rete un dritto in manovra, subendo poi l’ace del rivale. Un rovescio sbagliato da metà campo da parte dell’allievo di Jan De Witt regala un’altra chance a Murray, ma Simon serve bene e chiude col dritto. Andy non ci sta e se ne procura un’altra, la quarta, ma il rovescio lungolinea si stampa sul nastro: 40 pari. Una splendida volée di rovescio del giocatore britannico consegnano allo stesso l’ennesima opportunità, che risulta essere quella buona, grazie ad un dritto inside-in vincente. Il barone scozzese annulla anch’egli una palla break giocando in maniera estremamente aggressiva, trovando poi un servizio vincente che vale l’allungo sul 3-0.
L’ex discepolo di Amelie Mauresmo in questa fase serve benissimo, mettendo addirittura il 90% di prime, strappando poi un’altra volta il servizio al transalpino con un bel rovescio lungolinea: 5-1. Il numero 2 ATP, però, si distrae e, dopo un’ottima risposta seguita da un passante risolutiva di Simon, quest’ultimo accorcia sul 5-2, costringendo pochi minuti più tardi il suo rivale a servire nuovamente per chiudere la contesa. Murray apre il game chiamando a rete Simon con il dropshot, facendo sbagliare il francese. Un dritto in cross del transalpino che termina in rete, una prima vincente sulla “T” ed un’altra slice ad uscire consentono a Murray di aggiudicarsi l’incontro con lo score di 6-4 6-3 in un’ora e 43 minuti di gioco.