Questa settimana non ci occupiamo del dorato mondo del circuito ATP, ma scendiamo in quello molto meno sfavillante dei Futures. Per i grandi campioni ai vertici della classifica ATP, i tornei ITF sono stati il primo passo della loro carriera nel tennis professionistico, ma per tanti altri giocatori rappresentano la quotidianità di tutta la loro carriera. Una carriera fatta spesso di lunghe e scomode trasferte in giro per il mondo, di scarsi guadagni, di lenti miglioramenti o di alti e bassi alla ricerca del tanto desiderato salto di qualità. Quello che li porterebbe lì, nel tennis che conta del circuito ATP.
Per molti, purtroppo, rimane un sogno che non si avvera.
Ma capita, a volte, che il sogno non accetti di essere riposto definitivamente nel cassetto senza che il sognatore abbia giocato tutte le sue carte. Magari procurandogliene addirittura alcune, attraverso quelli che noi chiamiamo scherzi del destino o coincidenze.
Ed è un po’ questa la storia del 28enne tennista croato Kristijan Mesaros, che, anche grazie all’intervista esclusiva che ci ha concesso, vi vogliamo raccontare.
Kristijan, nato a Slavonski Brod, nella regione croata della Slavonia, ma cresciuto a Parenzo, in Istria, inizia a giocare a 8 anni ma solo a 15 anni decide di lasciare l’altro sport che amava, il calcio, per dedicarsi al tennis, con il desiderio di diventare un tennista professionista e giocare i tornei del Grande Slam.
E tennista professionista lo diventa. A livello juniores raggiunge la 142esima posizione mondiale qualche mese prima di diventare maggiorenne e poco dopo entra per la prima volta in classifica ATP. A livello professionistico inizia a farsi notare un paio d’anni dopo, nel 2008, quando in agosto conquista i suoi due primi tornei Future e pian piano scala la classifica fino ad entrare, nel febbraio 2009, tra i top 500. Ma, come si diceva all’inizio, non è facile sbarcare il lunario a questi livelli ed il 21enne Mesaros pochi mesi dopo è costretto a fermarsi.
“Non avevo i soldi per continuare”.
Riesce a riorganizzarsi e a riprovarci all’inizio del 2010.
Continuando da dove aveva lasciato, anzi, facendo ancora meglio: conquista ben sei tornei Future e finisce la stagione a ridosso dei primi 300. Anche la stagione successiva inizia bene, tra marzo e aprile vince altri due tornei, entra per la prima volta nei top 300 ed in estate si avvicina addirittura ai primi 200 del ranking. Ma qui la sua crescita, all’improvviso, si ferma. La stagione 2012 è una lenta, inesorabile discesa nelle retrovie del ranking, che si arresta solo ben oltre la seicentesima posizione ATP.
Sembra che Kristijan, quasi 25enne, abbia perso il treno, e che quel famoso salto di qualità di cui si parlava all’inizio dell’articolo sia per lui ormai solo un miraggio. Invece, improvvisamente, nel 2013 riparte alla grande e vince sette Future nei primi otto mesi dell’anno. Inanella anche alcune buone prestazioni a livello Challenger (un quarto di finale ed una semifinale, in entrambe le occasioni sconfitto dal futuro top 100 Aljaz Bedene) e dalla 659esima posizione in cui si trovava il 1° gennaio, a fine anno entra per la prima volta tra i primi 200 giocatori del mondo. Nella prima parte della stagione successiva, dopo altre tre semifinali ITF, raggiunge il suo best ranking, n. 184 ATP.
Purtroppo però, proprio sul più bello, arriva un altro stop, questa volta dovuto ad un problema fisico. “Mi sono dovuto fermare per un infortunio alla schiena, un’ernia del disco”.
Dopo aver disputato il suo ultimo torneo in agosto, per il tennista croato inizia un piccolo calvario, anche a causa di una diagnosi sbagliata che allunga a dismisura i tempi di recupero. Prova a rientrare nel marzo dell’anno successivo disputando un torneo di doppio, ma le sensazioni in campo non sono quelle di prima.
Kristijan decide allora di cambiare vita. Durante i mesi di stop non era rimasto con le mani in mano, aveva ottenuto il patentino di allenatore (è coach GPTCA) ed aveva collaborato con la federazione croata allenando alcuni giocatori juniores. Così ad aprile accetta l’incarico di capo allenatore presso il Bishop Stortford Tennis Club, a 50 chilometri da Londra. Ma se tutto faceva supporre che Kristijan avesse deciso di riporre definitivamente i suoi sogni da giocatore nel cassetto, i suoi sogni non erano dello stesso avviso.
“A Bishop Stortford stavo magnificamente, e ci tornerò quando smetterò di giocare definitivamente: ho molti amici ed i ragazzi mi vogliono bene. Ma è proprio a Bishop Stortford che ho conosciuto quelli che adesso sono il mio manager ed il mio sponsor. Hanno iniziato a cercare di convincermi a tornare a giocare e, dopo due mesi di discussioni, ho deciso di provarci ancora una volta”.
Kristijan riprende ad allenarsi in autunno e grazie ad una wild card, dato che non aveva più una classifica ATP, in gennaio fa il suo rientro in un circuito Future in Tunisia. L’inizio non è dei migliori, tre sconfitte in tre incontri, ma il tennista croato non demorde. Continua ad allenarsi e ci riprova in marzo, nella sua Istria. Qui arriva la prima semifinale, a cui ne fa seguito un’altra in Ungheria. E un paio di settimane dopo disputa la prima finale ITF dal settembre 2013. La perde, ma non importa: importa che Kristijan Mesaros è tornato, ed anche più forte di prima.
“Sono cambiato. Ho sempre giocato bene a tennis ma non riuscivo a gestire determinate situazioni. Ora sono maturato e credo sia per questo che anche il mio tennis sia migliore”.
Negli ultimi 13 tornei Future disputati è arrivato 11 volte in finale, vincendone sette. Tra questi il Memorial Rossini a Sassuolo, in giugno, nonostante prima della semifinale involontariamente in retromarcia passi sopra al borsone, che aveva dimenticato dietro la macchina, frantumando così tutte le sue racchette. Gliene presta alcune dal suo negozio il direttore del torneo, e Mesaros, come se niente fosse, vince semifinale e finale lasciando in tutto 9 game ai suoi avversari.
A marzo non aveva una classifica, oggi è n. 257 al mondo.
“Quando sono tornare a giocare, all’inizio di quest’anno, l’obiettivo era quello di godersi pienamente il ritorno in campo, il giocare di nuovo a tennis. Nessuno si sarebbe aspettato che in pochi mesi sarei arrivato dal niente fino ai Top 250”.
E adesso? Quali sono gli obiettivi di Kristijan Mesaros ora che è tornato lì dove non pensava di poter tornare?
“Il mio obiettivo dal 1° gennaio del prossimo anno è quello di giocare solo i tornei di categoria superiore, i Challenger e i tornei ATP. Adesso punto a prepararmi come si deve e partire al massimo nella nuova stagione. Sono convinto che se mi preparo bene sono in grado di ottenere dei buoni risultati. Vorrei giocare nei grandi tornei ATP, vorrei giocare negli Slam. Cercherò di ottenere questo nel 2017“.
Eh sì, Kristijan è tornato ad inseguire i suoi vecchi sogni. Proprio quelli che non ne volevano sapere di rimanere chiusi in un cassetto.