Nella prima semifinale dell’ATP 250 di Stoccolma si affrontano due tra i giocatori più in forma del momento, il bulgaro Grigor Dimitrov e Juan Martin del Potro che continua la sua convincente preparazione per la finale di Coppa Davis. L’argentino aveva vinto i tre precedenti giocati tra i due (incluso quello di quest’estate sull’erba di Stoccarda) e oggi, contro un avversario di un livello tecnicnoco superiore rispetto a quelli che aveva affrontato finora qui in Svezia, dimostra ancora una volta la sua straordinaria solidità al servizio.
Il match inizia con Dimitrov che si fa sorprendere nel primo game da un paio di risposte insidiose dell’argentino che passa subito in vantaggio. Il nativo di Tandil gioca in maniera profonda e precisa e durante gli scambi da fondo il rovescio lo gioca coperto a due mani a riprova dei miglioramenti fatti in quest’ultimo periodo; il bulgaro invece per cercare di mettere più pressione all’avversario e destabilizzarlo, viene con frequenza a rete e cerca spesso gli angoli del campo. Il set torna in parità quando Dimitrov recupera il break a 15 (il primo subito nel torneo da delpo) cominciando a spingere maggiormente col dritto sin dalla risposta. L’equilibrio però non dura a lungo e il match di infiamma subito; quasi ogni punto si risolve con un vincente e del Potro ormai riesce ad utilizzare anche il back a una mano come arma di attacco, giocando passanti e pallonetti, e torna avanti 4-3. I restanti due game al servizio vengono giocati dall’argentino in maniera impeccabile e dunque chiude il primo set 6-4 perdendo solo sette punti alla battuta. Nel secondo set è sempre il nativo di Haskovo ad avere più problemi nei suoi turni di battuta: si deve difendere da una palla break per tre game consecutivi (tutte scaturite da bordate di dritto di del Potro) e nel settimo game arriva l’errore. Un dritto lungo di Grigor manda avanti l’argentino 4-3 con break. Tuttavia, a differenza di quanto accaduto nel parziale precedente, questa volta Dimitrov resta più saldo mentalmente e con una serie di rovesci a una mano e di servizi vincenti, non solo recupera lo svantaggio ma riesce a portarsi persino avanti. Nel finale però Juan Martin dà una sterzata al suo gioco, e trovando sempre la profondità con i suoi colpi, si aggiudica gli ultimi tre game con un parziale di 12 punti a 5. L’ultimo, manco a dirlo, è una prima vincente.
Il ventottenne ex campione US Opan raggiunge così la sua prima finale di un torneo ATP dopo quasi tre anni – l’ultima risale all’11 gennaio 2014 a Sydney, vittoria contro Tomic in due set – e la ventisettesima della sua carriera. Il suo sfidante sarà Sock che è uscito vincitore dall’incontro con Zverev,
I due si erano trovati faccia a faccia meno di 20 giorni fa al secondo turno di Pechino e in quell’occasione non ci fu partita, e soprattutto ci fu un vincitore differente. Quest’oggi tutto procede senza sussulti fino al 4 pari. A quel punto lo statunitense perde per un attimo la bussola e con qualche gratuito si ritrova sotto 0-40, ma non si scompone affatto e con cinque servizi vincenti consecutivi tiene la battuta. Nel game successivo Zverev ha un piccolo battibecco con l’arbitro Gianluca Moscarella per una chiamata dubbia e da quel momento in poi inizierà a giocare in maniera altalentante, nel dodicesimo game ha dovuto persino salvare due set point (uno concesso con un doppio fallo). Nel tie-break è Sock il primo a passare in vantaggio di un mini-break, ma dopo il cambio campo sarà il suo turno di lamentele e Alexander ne approfitta per rimontarlo e chiudere con un paio di belle accelerazioni col rovescio. Il secondo set è indubbiamente più piacevole e più imprevedibile, tant’è che assistiamo subito ad un break messo a segno da Sock che appare molto più grintoso e deciso alla rimonta. Ogni scambio è combattuto e Sasha deve dare il meglio di se per recuperare lo svantaggio e nel sesto, interminabile, game ha anche tre palle break per passare avanti. L’americano non è più così efficace con la prima e commette un paio di doppi falli che avrebbero potuto costagli caro, riesce a salvarsi grazie a delle smorzate ben giocate sulle quali non può far nulla il suo avversario dalle lunghe leve. Il calo al servizio della testa di serie numero 6 forse deriva da un problema alla spalla destra, la quale viene massaggiata insistentemente tra un cambio campo e l’altro. Entrambi i giocatori continuano a lamentarsi con l’arbitro per alcune chiamate dubbie, e ogni dibattito assume una parvenza comica per via del fatto che il giudice di sedia non è dotato di microfono, quindi per farsi sentire è costretto ad urlare ad ogni occasione.
Come nel set precedente si va al tie-break e Sock, nonostante un altro doppio fallo, prende il largo nel punteggio e riesce a chiudere 7-4 dopo uno spettacolare scambio sotto rete. Nel set decisivo Sock continua con il suo gioco regolare, fatto di potenti dritti da fondo e qualche rapida incursione in avanti per chiudere il punto con la volée. Nel quarto gioco gli da una mano anche Zverev con dei gratuiti e un doppio fallo proprio su palla break; a farne le spese è una racchetta violentemente distrutta al suolo, tuttavia Jack non sfrutta appieno il momento favorevole e da 4-1 si fa rimontare fino a 4 pari. A questo punto il favorito sembra il nativo di Amburgo però le sorprese in questo incontro non sono ancora finite e Sock, forse infastidito da qualcuno del pubblico, torna a giocare in maniera aggressiva come in precedenza e si guadagna un posto in finale. Per lui è la terza finale di un torneo ATP 250 dell’anno (perse entrambe), e domani con del Potro sarà una gran sfida di dritti.
Risultati:
[WC] J.M. del Potro b. [2] G. Dimitrov 6-4 7-5
[6] J. Sock b. [4] A. Zverev 6-7(4) 7-6(4) 6-4