[1/WC] S. Kuznetsova b. D. Gavrilova 6-2 6-1
Mosca, atto conclusivo dell’edizione 2016 della Kremlin Cup. Consueto torneo di fine stagione dotato di un montepremi di circa 800 mila dollari che si disputa dal 1994 sui campi dello Stadio Olimpico della capitale russa, ultima tappa Premier in calendario prima delle WTA Finals di Singapore. Una finale, nel rispetto dell’antica tradizione popolare russa, che è una piccola, grande matriosca. Caleidoscopica, fatta di più partite all’interno della stessa partita. Intanto perché si tratta del più classico degli scontri generazionali che tanto affascinano. Da una parte l’esperienza pluriennale dell’inossidabile Svetlana Kuznetsova alla diciassettesima stagione da professionista, prima testa di serie del seeding nonché campionessa uscente; dall’altra la freschezza della ex connazionale Daria Gavrilova, ventiduenne moscovita di nascita e ora australiana d’adozione. Se per la prima il successo è quasi un’abitudine, Svetlana vanta infatti in bacheca sedici titoli del circuito maggiore di cui uno quest’anno a Sydney, per la sua avversaria quello di oggi potrebbe essere invece il primo hurrà della giovane e probabilmente luminosa carriera. I motivi di interesse che ruotano intorno a questa finalissima ovviamente non finiscono qui. Per Svetlana, infatti, rivincere a distanza di un anno la Kremlin Cup significherebbe staccare l’ambito pass per Singapore, dove è già tutto pronto per il gran finale, eccezion fatta proprio per la scelta dell’ultima inquilina. Spettatrice a dir poco interessata è dunque Johanna Konta, l’alternativa per Singapore alla russa, desiderosa di entrare a far parte di quel Gruppo Bianco che, già forte di Muguruza, Radwanska e Pliskova, si appresta a dar spettacolo nella Città-Stato del sud-est asiatico. Non si tratta quest’oggi di un inedito assoluto: Svetlana e Daria hanno già incrociato le racchette in due occasioni, con la prima vittoriosa in entrambe le circostanze.
Parte male Kuznetsova – la favorita per computer e bookmaker – particolarmente contratta in avvio. Svetlana litiga oltremisura con le righe e senza strafare la formichina Gavrilova è subito un break avanti. Questione però di un attimo perché alla più esperta russa sono sufficienti giusto un paio di game per registrare i fondamentali ed entrare con decisione nella partita. Il menù è quello atteso: Kuznetsova martella con i colpi di rimbalzo e Gavrilova, tatticamente più fantasiosa, è brava nel cambiare di continuo le carte in tavola, grazie ad un uso intelligente di effetti, tempi e traiettorie. Il crocevia di un primo set lottato nei punti ben oltre il punteggio finale coincide con il sesto gioco. Con Kuznetsova al servizio e avanti di un game, Gavrilova manca senza peraltro demeritare quattro palle del possibile aggancio spostando l’inerzia del parziale tutta dalla parte della sorniona avversaria, chirurgica nel capitalizzare uno per uno tutti i punti pesanti. In tre quarti d’ora di tennis complessivamente piacevole è dunque un severo 6-2 per la campionessa in carica il cui surplus di potenza ha avuto la meglio sulla ragnatela ordita dall’australiana.
I giochi in fila per Kuznetsova in un amen diventano addirittura dieci perché, anche nel secondo parziale, Gavrilova, in preda ad un comprensibile sconforto e quasi in lacrime al cambio di campo, si conferma incapace di chiudere positivamente anche i giochi praticamente già vinti. Svetlana, pregna di fiducia ed entusiasmo per il doppio obiettivo ormai nel mirino, è adesso un rullo compressore come nelle giornate migliori, con la personalissima casellina degli errori gratuiti ridotta ai minimi termini nonostante colpiscaforte ogni palla come non ci fosse un domani. Sotto per 4 a 0, una sempre più scorata Gavrilova riesce almeno nell’intento di arrestare l’emorragia che durava ormai da diversi minuti. Purtroppo per lei, e per gli spettatori presenti sugli spalti desiderosi di altro tennis, è solo un fugace fuoco di paglia, il tipico punto della bandiera. Daria, comunquea ammirevole, prova anche a rallentare gli scambi per quanto le sia possibile ma per questa Kuznetsova è un gioco da ragazzi condurre in porto un match che, di fatto, è durato solo una manciata di game. 6-2 6-1 l’impietoso score.
Per la nativa di San Pietroburgo, quindi, missione compiuta e corsa in aeroporto alla volta di Singapore dove scenderà in campo già nella giornata di lunedì contro Agnieszka Radwanska. Da rivedere, infine, Gavrilova. Il materiale tecnico e tattico si conferma di primissimo ordine e scoppole come quella rimediata qui a Mosca non potranno che farla crescere ulteriormente. Per lei in ogni caso la consolazione non da poco del nuovo best ranking.