A contendere il titolo al giapponese ci sarà Marin Cilic, che smorza gli entusiasmi di un ritrovato Mischa Zverev, qualificato, già ai quarti poche setimane fa nel Masters 1000 di Shanghai. Positivo ed encomiabile l’approccio di Zverev, che ieri ha confermato in conferenza di “starmi divertendo molto di più adesso, sono più maturo e gestisco meglio le sconfitte. Sono sereno”. Il tedesco riprende da dove aveva lasciato, asfissiando l’avversario con continue difese della rete, in perfetto stile. Uno spettacolo. Cilic tentenna in avvio, concede due palle break quando si avvita in tentativi goffi di accelerazione: il falco soccorre Zverev quando un suo attacco viene chiamato fuori, il punto viene rigiocato e il croato manca il campo in larghezza, per soffrire lo strappo che non sarà più capace di ricucire. Buona l’affluenza di pubblico, nonostante l’assenza dei propri beniamini e il sempre amato del Potro: nel secondo set, Cilic mostra una mano educatissima, recuperando un dropshot con un allungo vellutato di rovescio, che accarezza la riga esterna. Gli scambi sono pochi ma godibili, splendida la pulizia dei colpi del croato, che insiste sul rovescio dell’avversario per cercare di aprirsi gli angoli; Zverev sembra però camminare su una nuvola, al servizio è ingiocabile e nel nono gioco sale 0-40. Cilic si salva grazie anche ad uno stupendo rovescio dal centro, che passa alla destra dell’avversario e si deposita negli ultimi centimetri disponibili: l’originario bosniaco si schiarisce la voce con il pugno stretto, e trotta verso il cambio di campo rinfrancato. Non si esaurisce comunque la benzina di Zverev, che insiste nel chiudere il più possibile lo specchio del campo all’avversario: Cilic va troppo spesso in confusione, concede una quarta palla break sul 5-5 ma al momento più indicato trova un bel dritto lungolinea che fiacca l’offensiva del tedesco, e nel game successivo ripete la stessa azione per chiudere il set 7-5, dopo essersi trovato con i piedi sul cornicione.
La folla gode giustamente di ciò che vede, l’assenza del braccio di ferro da fondo viene compensata dalla qualità del gioco di volo e dal bello stile di entrambi i contendenti. Nel quinto game Cilic va 40-15, poi mette l’interruttore delle prime su off e arriva addirittura a concedere palla break; Zverev risponde profondo, ma sul dritto che segue colpisce la palla con il telaio, accovacciandosi e sorridendo mestamente mentre segue con lo sguardo il feltro giallo andare tra le prime file. Cilic si carica ancora a tutto volume, ottiene tre opportunità consecutive di allungare ma Zverev torna ad essere una macchina in battuta, vincendo anche l’ultimo scambio da fondo, per il 3-3; è però l’ultimo squillo per il tedesco, che nel turno successivo non punge al servizio e subisce la definitiva aggressione dell’avversario. Bellissimo il punto con cui Cilic ottiene il break, suggellato con una difficilissima volèe bassa di dritto. Il croato salva in spinta una palla break nel game conclusivo, e giunge così alla sua quarta finale stagionale, dopo aver perso quelle di Marsiglia e Ginevra, e sopratutto aver vinto il suo primo Masters 1000, a Cincinnati contro Murray. Con Nishikori, che lo aspetta, il bilancio dice 4-7: il successo più dolce però è stato il suo, nella finale degli US Open 2014.
Risultati:
[3] K. Nishikori b. G. Muller 4-6 7-6(3) 6-3
[4] M. Cilic b.[Q] M. Zverev 4-6 7-5 6-3