Le motivazioni e di una finale più forti del rigore dei regolamenti. La federazione ha confermato il passo indietro del 24 settembre su Kiki Mladenovic e Caroline Garcia, sospese dalle attività federali assieme a Benoit Paire durante i giochi olimpici di Rio. Le due tenniste avevano duramente accusato di scarsa organizzazione i vertici della FFT dopo il “disguido dell’outfit“, che aveva costretto Garcia a indossare una tenuta d’emergenza per evitare una clamorosa squalifica: il regolamento impone che i due atleti di una coppia debbano giocare con abiti dello stesso colore, Kiki e Caroline tuonarono dopo l’incontro olimpico di primo turno per non averne ricevuto avviso.
Dopo circa un mese dalla decisione di sospensere le due tenniste, la prospettiva di disputare una già complicata finale contro la Repubblica Ceca senza la coppia di doppio più forte al mondo aveva indotto la federazione al passo indietro e alla “messa in ghiaccio” della sospensione. La scelta è stata confermata da Amelie Maueesmo, che assieme a Mladenovic e Garcia ha selezionato per la due giorni di Strasburgo Alizé Cornet e Pauline Parmentier, rispettivamente n. 46 e 73 del ranking WTA.
La selezionatrice francese si è dimostrata cauta in conferenza stampa, limitandosi a giustificare l’esclusione della giovane Oceane Dodin, 20 anni e in grande ascesa: “Per fare certe scelte si deve andare oltre la logica degli ultimi risultati: è necessario preservare l’equilibrio della squadra”. Poi la solita pretattica, che riflette comunque un’opinione diffusa: “Noi abbiamo il vantaggio di giocare in casa, ma le ceche sono senz’altro favorite“.