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Parla Ubaldo: i pronostici sulle ATP Finals
dal nostro inviato a Londra, Vanni Gibertini
Gruppo McEnroe (1a giornata)
[5] K. Nishikori b. [3] S. Wawrinka 6-2 6-3
Spettacolo che ha lasciato abbastanza a desiderare nel match d’apertura del gruppo John McEnroe, perché per avere spettacolo c’era bisogno di due giocatori, ed alla O2 ne è sceso in campo solo uno. Un Wawrinka evanescente non ha mai dato l’impressione di poter far nulla contro Kei Nishikori, non trascendentale ma centrato e che ha approfittato della pioggia di errori gratuiti dell’elvetico, troppo falloso da fondocampo e talmente disgustato dal suo gioco da lasciare il terreno di gioco senza rispondere alle domande di rito di Annabel Croft.
L’atmosfera da grande occasione di domenica ha lasciato il posto ad un ambiente più simile ad un primo turno del lunedì: ampi spazi vuoti sugli spalti, applausi piuttosto timidi, gioco che scorre via senza troppi scossoni. Il più assonnato di tutti è sicuramente Wawrinka che ha probabilmente lasciato in albergo il suo splendido rovescio, rimpiazzato per l’occasione dal suo fratello meno efficace e più falloso. Nishikori dal canto suo è molto più attento e propositivo, si spinge in avanti con maggiore solerzia del solito per raccogliere i frutti della sua pressione da fondocampo (e di un campo meno lento di quelli solitamente presenti nel circuito) e mette a segno diverse volée di pregevole fattura, soprattutto di rovescio, con le quali contrasta benissimo i passanti bassi di Wawrinka. Dal 2-1 per lo svizzero nel primo set ci sono cinque giochi consecutivi per Nishikori, che strappa per due volte consecutive la battuta all’avversario e chiude il primo set per 6-2 in 29 minuti con un parziale di 15 punti a 3.
Un rovescio lungolinea d’annata da parte di Wawrinka sveglia temporaneamente il pubblico nel secondo gioco del secondo set, ma per il resto sono molti di più gli errori dei colpi vincenti. Compare una bandiera svizzera con su scritto “We miss you Roger”, fornendo una parziale spiegazione al pubblico non straripante di questa sessione pomeridiana di un lunedì. Wawrinka prova a picchiare più duro da fondo per far valere la sua maggiore pesantezza di colpi, ma la giornata non è proprio delle migliori e dopo l’ennesimo diritto sghembo finito oltre le righe la Yonex del campione di Flushing Meadows sperimenta un imprevisto tuffo verso il fondo blu della O2 Arena. Nishikori è abilissimo a cercare gli angoli con la sua battuta e poi ad attendere l’errore di Wawrinka da fondo che inesorabilmente arriva. Un mini-passaggio a vuoto del giapponese nel quarto game (due gratuiti di diritto ed un doppio fallo) segna il primo 40-40 del match su servizio di Nishikori, ma dopo esserne uscito brillantemente con due colpi vincenti il nipponico allunga anche nel secondo parziale convertendo la prima palla break a disposizione (in un game nel quale era stato in svantaggio per 40-15) con una risposta di diritto che va ad appoggiarsi beffarda sulla linea di fondo dopo aver veleggiato sopra tutto il campo. Il main sponsor Barclays prova a ravvivare l’atmosfera, e forse a risvegliare Wawrinka, facendo lampeggiare all’unisono i braccialetti luminosi regalati a tutti gli spettatori, ma neanche questo colpo d’occhio pre-natalizio (sebbene sinistramente simile al film “Io, Robot”) riesce a far uscire l’elvetico dal suo torpore che gli impedisce di trovare qualunque contromisura ai servizi al corpo di Nishikori e gli fa chiudere ingloriosamente il match con quattro errori gratuiti consecutivi di rovescio.
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