dai nostri inviati a Brescia
L. Vanni b. L. Lacko b. 7-6(4) 6-4 (Luca Goffi)
The Rumble In The Jungle. Come a Kinshasa nel ’74 (il tifo tribale sugli spalti a Brescia è veramente gioioso). Vanni come Muhammad Alì assesta il montante decisivo. Lacko come Foreman cade al tappeto. Non si rialza dal 7-6 6-4. Come l’Acquilone di Pascoli, la partita stenta a decollare ma nel finale emerge tutto l’entusiasmo del fanciullino che c’è nell’azzurro. Nel settimo gioco, un abbaglio di Lacko regala due palle break presto cancellate con un tratto di penna. Nel turno seguente è l’aretino a doversi aggrappare al filo per non lasciar volar via “l’Acquilone”: anche lui annulla 2 palle break. Scricchiola ancora il portone dello slovacco quando avanti 30-15 sbaglia di qualche centimetro la smorzata, poi regala con il dritto una palla break ma si salva. Senza troppi patemi Lucone raggiunge il tiebreak. Ma è lo slovacco a spiegare le proprie ali, vola così 4-1, proprio nel momento più complesso, l’italiano ritrova l’entusiasmo di un bambino, con 5 punti consecutivi recupera, sopravanza l’avversario e conquista tre palle set. Proprio nello scambio decisivo la dea bendata esalta il coraggio del talento nostrano. Lacko recupera, giocando un passante bassissimo, Lucone si ritrova la palla addosso nei pressi della rete e riesce a giocare un colpo assurdo che bacia il net e ricade nella metà campo avversaria. Urlaccio di Vanni, boato del pubblico in assoluta catarsi. Al diavolo la sportività. È giusto così. Nel secondo parziale Lacko concede palle break a profusione: nel secondo, nel sesto e nell’ottavo gioco. Ironicamente nel game in cui la prima testa di serie stava dando segnali di una compattezza ritrovata ecco arrivare il net (Platone è mio amico ma più amico mi è il nastro) che vale il 30-30 per Vanni. Sconvolto dal fato avverso, Lacko china la chioma 6-4.
[LL] L. Grigelis b. S. Caruso 6-4 6-4 (Alessandro Zijno)
Non ce l’ha fatta nella prima semifinale del pomeriggio di ieri il siciliano Salvo Caruso, che con i quarti conquistati qui a Brescia si avvicina comunque alla posizione numero 250 del mondo con buone possibilità di accedere al tabellone di quali degli Australian Open del prossimo gennaio. Ieri era opposto al lituano d’Italia (si allena alla corte di Gorietti a Foligno) Laurynas Grigelis che in due set è riuscito a conquistarsi una finale che gli regala davvero tanta fiducia. I due parziali sono stati molto simili, in tutto il match Salvo non ha avuto nemmeno una palla break, segno di un dominio piuttosto netto al servizio da parte di Grigelis. Moltissimi i rovesci vincenti del lituano, mentre l’azzurro cercava di spostare l’avversario non riuscendo però a far male del tutto. In realtà la partita è girata su pochi punti, su questa superficie così funziona, bisogna servire bene e sfruttare le occasioni che capitano. Stavolta è andata bene a Grigelis, Caruso ha la possibilità ad Andria (dove però ha pescato Robredo) di rifarsi.
Risultati:
L. Vanni b. L. Lacko b. 7-6(4) 6-4
[LL] L. Grigelis b. S. Caruso 6-4 6-4
Doppio:
M. Egin/A. Kudryavtsev b. W. Koolhof/M. Middelkoop 7-6(4) 6-3