I soldi non gli mancano e i tornei neppure, ma ciò per cui Ion Tiriac conquista più spesso i titoli delle testate sportive sono le idee – e la grandissima sicurezza di sé con cui le esprime. Il più famigerato tra gli esperimenti tennistici del “Bulldozer di Brasov” rimane probabilmente quello che coinvolse l’edizione del 2012 del torneo di Madrid, quando i tennisti di ATP e WTA si ritrovarono a calcare una terra battuta dall’insolito colore blu. Vinsero Federer e Serena Williams, ma i tennisti si schierarono quasi all’unanimità contro la nuova superficie, giudicata scivolosa e troppo differente dalle altre del trimestre aprile-maggio-giugno. E infatti nel 2013 il blue clay era sparito, e il colore arancio del classico mattone tritato era tornato a coprire i campi della Caja Magica.
Tiriac però non si è mai arreso. Ha sempre lasciato intendere che per lui la questione non poteva certo concludersi con un fallimento, e nelle ultime ore è tornato con ancor maggiore convinzione sul tema. Intervistato dall’emittente spagnola Teledeporte, il magnate dello sport si è espresso così: “A tutti piacque l’idea della terra blu, nel 2012. La palla si vedeva molto meglio. L’unico problema fu che era scivolosa, ma non ci sono mai state lamentele sul colore“. La scelta cromatica era stata già difesa a suo tempo, portando anche evidenze scientifiche – sul blu il giallo della pallina si vede più nitidamente del 15%, stando ai suoi dati. Non è da escludere, tuttavia, che anche il suo spiccato senso degli affari c’entrasse qualcosa: il blu è anche il colore di Mutua Madrileña, l’istituto di credito che già allora sponsorizzava il torneo.
Qualunque sia la sua ragione, l’ex tennista e giocatore di hockey – rappresentò il suo Paese alle Olimpiadi invernali del 1964 – potrebbe riprovarci. Nel frattempo ha rafforzato il suo legame con la città di Madrid, almeno a parole, visto che ha detto di essere “in ottimi rapporti con il sindaco della città” (Manuela Carmena, ndr), e di auspicarsi che il torneo mantenga la sua sede attuale “per almeno altri cinquant’anni”. Eccessivo, come al solito, Tiriac ha concluso con un pensiero su Rafael Nadal: “Se rimane in salute, può essere competitivo per altri due o tre anni”. Magari conta di sistemare la sua terra blu in tempo.