Coppa Davis, finale: del Potro disinnesca Karlovic in 4 set e pareggia il conto
Delbonis: “La chiave? Il suo servizio”. Cilic: “Pausa suggerita dal ct” [AUDIO]
dal nostro inviato a Zagabria
Finale Coppa Davis
Croazia-Argentina 1-0 (Zagreb Arena, Zagabria, cemento indoor)
M. Cilic b. F. Delbonis 6-3 7-5 3-6 1-6 6-2
ZAGABRIA _ Grande atmosfera, fantastico il sostegno del pubblico argentino, ma non è bastato a Delbonis per rimontare il grande favorito Cilic che era partito alla grande vincendo i primi due set. Delbonis ha illuso i suoi aficionados vincendo teroz e quarto set, ma un break subito proprio all’inizio del quinto, dopo che Cilic lo aveva lasciato sul campo a pensare per cinque minuti con un toilette-break, gli è stato fatale. 6-3 7-5 3-6 1-6 6-2 il risultato che porta la Croazia in vantaggio 1-0 dopo 3h e 28 minuti di lotta avvincente e incerta.
Il primo match della finale vede di fronte il n. 1 croato Marin Cilic, fresco n. 6 del mondo, e Delbonis, secondo singolarista argentino, preferito da capitan Orsanic a Guido Pella e Leo Mayer. Mentre il tennista di Medjugorje è reduce dall’ottima stagione sul veloce, con la vittoria all’ATP 500 di Basilea, la semifinale al Masters 1000 di Bercy e la conseguente qualificazione alle ATP Finals per la seconda volta in carriera, quella del n. 41 del mondo non lo è stato altrettanto: ha perso al primo turno ad Anversa contro il non trascendente Seppi e poi ai quarti di Basilea contr4o Gilles Muller. Insomma, le previsioni non sono rosee per il 26enne di Azul, che peraltro è anche sotto 2-0 negli scontri diretti ed entrambi sulla superficie più adatta a lui, la terra rossa.
Poche emozioni nel primo set, con entrambi i giocatori che partono contratti, consci della posta in palio. Il primo set si riassume di fatto nell’unico game in cui i due sono andati ai vantaggi, quello in cui Delbonis perde il servizio e Cilic si porta sul 3-1. Il n.1 croato poi non fa alcuna fatica a tenere i propri servizi (84% di punti con la prima che mette dentro tre volte su quattro) e porta a casa il primo parziale per 6-3 in 35 minuti.
La prima prima parte del secondo set continuas sulla falsariga del primo, con i due giocatori che concedono le briciole sui propri turni di battuta. Le emozioni cominciano ad arrivare proprio quando si pensa che si arrivi al tie-break. Sul 4-3 Delbonis per la prima volta si va ai vantaggi sul servizo -Cilic, ma il croato tiene la battuta con l’11esimo ace a 217 m7h. Sembra però che Delbonis giochi meglio in questa fase, è più propositivo, invece è il n. 6 ATP a piazzare la zampata decisiva. Sul 5 pari incita il pubblico dopo il punto dello 0-15 quasi sentisse cosa sta per succedere. Sullo 15-30 infatti, dopo che il “Falco” conferma che una sua palla è uscita di un niente (Diego Maradona in tribuna non smentisce il suo temperamento caliente e grida a squarciagola “Falco chorrao, ladro!”), commette un doppio fallo e sono due palle berak per Cilic che alle seconda conquista il 6-5. Tiene poi il servizio a zero, anche grazie al 13esimo ace e ed è 7-5 Croazia.
La musica sembra cambiare all’inizio del terzo set, con Cilic che sullo 0-30 commette il primo doppio fallo e consente a Delbonis di giocarsi le prime palle break del match. Annulla le prime due, ma una risposta profonda da al 26enne di Azul il 2-0. La curva argentina finalmente si fa sentire, ma neanche il tempo di gioire per i sudamericani che Cilic ha tre palle consecutive per il controbreak, Delbonis le annulla, ma poi commette altro doppio fallo. Il n. 6 ATP ottiene il controbreak e poi col 14esimo ace si porta sul 2 pari. Il match svolta veramente al termine del nel settimo game: Cilic va 0-30, poi ha due palle, non consecutive per il break che potrebbe risultare decisivo. Non le sfrutta e da quel momento la partita si capovolge. Delbonis sale in cattedra, gioca sciolto e profondo, mentre Cilic inizia a giocare corto e a sbagliare da fondo, non supportato più nemmeno dal servizio (la percentuale di prime nel parziale è scesa al 30%) . Delbonis non trema stavolta: vola 40-0, poi al terzo set point conquista il 6-3 che rimette tutto in discussione.
Il quarto set è un monologo sudaremicano. Cilic non c’è più, è in evidente stato confusionale e sbaglia tutto il possibile, commettendo pure un paio di doppi falli. Mentre, come dice qualcuno commentando in tribuna, il mancino Delbonis pare Nadal e da fondo comanda, soprattutto grazie ad un dritto che adesso lo supporta al meglio. Con un parziale di 16punti a 4 l’argentino vola 4-0 ed in campo pare ci sia solo lui. Tiene finalmentete un servizio il croato, Delbonis quasi lo incoraggia un po’ a riprendersi con il quinto doppio fallo con cui concede una palla break. Ma l’errore di dritto con l’avversario ormai battuto a rete che porta 5-1 l’argentino, conferma che serve ben altro per far tornare in sé il 28enne di Medjugorje. Che infatti pochi minuti dopo sbaglia clamorosamente lo smash facilissimo a campo aperto del 6-1 Argentina. Si va al quinto, cosa che poco meno di un’ora e mezza fa nessuno avrebbe pensato.
Cilic esce dal campo per rinfrescarsi le idee e quando rientra i circa 10.00 connazionali presenti sugli spalti dell’Arena decidono che è giunto il momento di dargli una mano. Ad ogni punto del croato il boato è pazzesco e anche se i .2000 sudamericani non sono da meno, la differenza numerica si sente. C’è tutto il bello della Davis in questo. Sta di fatto che Cilic che d’improvviso si veglia dal suo torpore e conquista il break nel primo gioco del parziale. Sbaglia ancora qualche palle che un top 10 non dovrebbe sbagliare, ma torna ad essere più incisivo e si porta poi subito sul 2-0. Delbonis ora invece è calato, dopo più di un’ora e mezza giocata sontuosamente, soprattutto il dritto torna ad essere il suo punto debole. Il tifo croato qualche vola è un po’ border line per un match di tennis, tanto che l’arbitro è costretto a far ripetere la prima a Delbonis in un paio d’occasioni, evidentemente disturbato, e richiama il pubblico all’ordine. Cosa che fa anche Cilic per evitare un penalty point a suo sfavore proprio adesso che ha ripreso in mano il match. Delbonis sparacchia due dritto fuori di un paio di metri, ma riesce ad annullare la palla break che lo avrebbe condannato definitivamente. Cilic però serve di nuovo come nei primi due set, attorno al 70% di prime con l’80% di realizzazione e tiene a zero per due volte consecutive il servizio. L’Arena Zagreb è veramente una bolgia ora, in cui Delbonis si spegne del tutto: il dritto ormai lo tradisce sistematicamente e tre errori consecutivi con quel fondamentale consegnano a Cilic il doppio break del 5-2 a suo favore. Perde dopo tanto un punto sul servizio il croato, a causa un doppio fallo, ma poi un dritto ed un servizio vincenti lo portano a doppio match point. Che conquista grazie ad un errore di Delbonis e dopo tre ore e mezza circa di gioco riesce a conquistare il punto del 6-2, che porta in vantaggio la Croazia per 1-0. Ma che fatica!
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