Fine anno, tempo di bilanci. Come già l’anno scorso nello stesso periodo, questa settimana presento alcune statistiche relative alla stagione che ci siamo lasciati alle spalle.
Ho scelto di presentare poche statistiche complessive, ma affiancate dallo stesso dato riferito ai tre anni passati, in modo da avere un piccolo riferimento storico in più. Tutte le statistiche complessive sono ricavate dal sito della WTA, mentre quelle relative al rendimento contro le top 10 (pagina successiva) sono elaborate da me. Lo sottolineo perché a volte i dati di partenza possono essere leggermente diversi (in particolare per la presenza o no della Fed Cup nel conteggio); spero di non aver commesso errori per la parte di mia responsabilità.
1. Numero di Ace
Ecco tre differenti classifiche sugli ace. La prima è quella relativa al semplice numero totale ottenuto in stagione, accompagnata dalla stessa classifica dei tre anni precedenti.
Questo dato non consente di confrontare al meglio una giocatrice con l’altra, essendo molto influenzato dal numero di match disputati. In sostanza un criterio che favorisce chi ha giocato più partite:
Non apprezzo molto questo modo di valutare gli ace, per cui ho provato a rendere (almeno parzialmente) più attendibile la statistica calcolando il numero di ace per match.
La tabella a sinistra considera le stesse prime dieci giocatrici selezionate nella classifica precedente. Quella a destra invece è aperta a tutte le tenniste, e di conseguenza compaiono anche nomi differenti; curiosamente si tratta di tre giocatrici della stessa nazione: le tedesche Goerges, Lisicki e Friedsam.
Colpisce comunque il fatto che comandino le sorelle Pliskova con addirittura Kristyna al vertice; chissà che il 2017 non diventi l’anno della sua affermazione ad alti livelli. Intanto nel 2016 dopo quattro stagioni in cui ha stazionato poco oltre il centesimo posto (numero 110, 121, 123, 113 tra il 2012 e il 2015) ha scalato oltre cinquanta posizioni concludendo al numero 61 del ranking.
2. Punti vinti con la prima di servizio
In questa classifica torna a primeggiare Serena Williams, ma forse l’aspetto più interessante è la presenza di nomi nuovi come Naomi Broady e soprattutto Naomi Osaka:
3. Punti vinti con la seconda di servizio
Un dato fondamentale che, in particolare nel tennis femminile, testimonia della capacità di non subire troppo l’aggressività delle risposte avversarie. Sottolineo tre aspetti:
– Serena Willams torna sopra il 50% dopo il calo del 2015
– Johanna Konta arriva “dal nulla” e si colloca direttamente in cima alla classifica, con addirittura due punti percentuali di distacco sulla seconda
– Sono sei le giocatrici in grado di superare la soglia del 50%, rispetto alle due-tre tenniste degli anni precedenti. Potrebbe essere un segnale che tra le donne sta crescendo l’efficacia della seconda palla di servizio.
4. Game vinti in risposta
Victoria Azarenka, nella metà stagione disputata, ha ottenuto il rendimento maggiore, mentre Sara Errani ha perso il primato: è scesa dal 51,9% al 44,7%, il valore più basso degli ultimi anni, a conferma della flessione avvenuta nel 2016.
Questa è anche la prima classifica presentata in cui compare la numero uno del mondo Angelique Kerber, al settimo posto.
Per altre curiosità o dati più estesi rimando alla pagina WTA che offre altri numeri riferiti però al solo 2016.
a pagina 2: contro le Top 10, dati e statistiche