Arena gremita per le due semifinali dell’ATP 250 di Brisbane e il pubblico non è stato affatto deluso dallo spettacolo messo in mostra dai quattro tennisti giunti fino a questo punto: le prime tre teste di serie del torneo più l'”outsider” Dimitrov.
I primi a scendere in campo, dopo la vittoria del duo australiano Kokkinakis/Thompson, sono stati Wawrinka e Nishikori, riproponendo dunque la semifinale degli US Open dello scorso anno. Nishikori aveva già avuto modo di vendicarsi a Londra, ma in un contesto completamente diverso. Il match odierno mette subito in mostra la qualità e il livello dei due protagonisti. Wawrinka, molto più calmo e attendista rispetto a ieri, tenendo con solidità gli scambi senza prendersi troppi rischi si guadagna tre palle break al primo game in risposta. Nishikori, con una grande varietà al servizio e facendo affidamento sulla precisione, riesce a superare l’ostacolo iniziale. Il match prosegue con questo andamento: Kei è quello più aggressivo che cerca maggior varietà – la sua arma principale odierna è la smorzata con la quale va spesso a segno – ma alla fine è sempre lui a dover faticare per tenere la battuta. Dopo quasi un’ora di gioco si va al tie-break e lo svizzero, che fino a quel momento era stato ingiocabile al servizio, parte male e subisce tre mini-break. Un doppio fallo e un paio di errori da fondo fanno perdere a Stan il primo set, ma non bisogna togliere meriti a Kei, costantemente aggressivo e capace di giocare, nel game decisivo, uno smash in salto all’indietro di elevata difficoltà. Lo svolgersi degli eventi ricorda molto quanto accaduto ieri con Edmund vincitore del primo set contro la testa di serie numero 2 nello stesso modo, però oggi la rimonta di “Stan the Man” non è avvenuta. Il match non cala minimamente di intensità nel secondo parziale, anzi con un Nishikori ancora più fiducioso, nel quarto game arriva per lui la prima palla break e gli è sufficiente per passare in vantaggio. Una punta di frustrazione inizia a palesarsi sul volto di Wawrinka, e inizialmente riesce a tramutarla in qualcosa di positivo: con uno slancio di energia si conquista il contro-break dopo uno scambio intensissimo di 30 colpi. Il giapponese tuttavia ci ha preso gusto e ritorna subito in vantaggio col il 100% di palle break convertite e ormai è cosa fatta. Lo svizzero non c’è più né con la testa né con la racchetta e il risultato lo dimostra chiaramente. L’incontro in sostanza è stato molto piacevole e combattuto soprattutto nel primo set, come ha fatto notare Nishikori nell’intervista post-match e per lui, dopo quattro semifinali qui a Brisbane, arriva per la prima volta la finale.
Il suo avversario di domani viene fuori da una partita altrettanto tirata ed equilibrata, che regala punti spettacolari sin dai primi game, merito soprattutto dell’atletismo estremo di Dimitrov, ma anche Raonic con le sue puntuali discese a rete non si fa disdegnare. I due si sono sfidati tre volte in carriera (c’è anche un precedente a Brisbane vinto dal bulgaro, che conduce 2-1). Entrambi i giocatori sono devastanti al servizio, e se la cosa non è una sorpresa per quanto riguarda Milos, sicuramente è da sottolineare la percentuale elevatissima di punti vinti con la seconda da Grigor, a dimostrazione della sua superiore abilità negli scambi. A differenza dei primi dodici game dove non c’è stata neanche l’ombra di una palla break, il “tredicesimo game” è denso di mini-break. Il bulgaro va 3-0, ma due risposte pungenti di Raonic lo riportano al cambio campo sul 3 pari. Dimitrov non si demoralizza minimamente e anche quando deve annullare un set point lo fa con disinvoltura, e continua a mettere il suo avversario sotto pressione presentandosi più volte a rete. Il primo parziale è suo e il risultato è più che meritato. La testa di serie numero 7 è molto più propositivo e, a differenza di quanto fatto da Nadal ieri, la sua posizione in risposta è molto più avanzata. Complici anche un paio di gratuiti del canadese, nel quinto game assistiamo alle prime palle break dell’incontro, sponda Dimitrov, e un dritto in rete di Raonic gli consegnano il vantaggio. Il secondo break invece, ottenuto a suon di passanti, è tutto merito di Grigor il quale poi, andando a servire per il match, chiude agevolmente. Esce sconfitto dunque il campione uscente che aveva giocato qui la finale per due anni consecutivi, mentre per il numero 17 del ranking è la seconda finale nel torneo australiano, dopo quella persa da Murray nel 2012. Dimitrov con questa striscia di vittorie pare davvero esser un giocatore ritrovato, che pone il tennis al centro dei suoi pensieri, e con degli obiettivi ben prefissati. Vedremo domani se questo sarà abbastanza per battere Nishikori.
Risultati:
[3] K. Nishikori b. [2] S. Wawrinka 7-6(3) 6-3
[7] G. Dimitrov b. [1] M. Raonic 7-6(9) 6-2