La prima settimana del 2017, coincisa con la riapertura della stagione tennistica professionistica, già proiettata verso il primo Slam, gli Australian Open, è stata subito folta di tornei, con tre ATP 250 (Chennai, Doha e Bisbane) e tre WTA International (Shenzen, Brisbane ed Auckland). Sono subito scesi in campo tantissimi tennisti italiani, impegnati tra tabelloni principali e qualificazioni. Per la precisione, 8 uomini (Lorenzi, Giannessi, Giustino, Vanni, Fabiano, Gaio. Cecchinato e Bega) e 4 donne (Vinci, Giorgi, Errani e Schiavone), che hanno raccolto un misero bottino complessivo di 2 vittorie e ben 8 sconfitte nel settore maschile ed un maggiormente confortante score di 7 successi e 4 sconfitte in quello femminile. Se solo Giannessi, qualificandosi a Doha, dove ha lottato alla pari per un set con Berdych, ha fatto intravedere di poter confermare i netti miglioramenti fatti intravedere nella seconda parte dello scorso anno, tra le donne, in nettissima crisi di risultati nella seconda parte della scorsa stagione, i risultati sono stati ancor di più confortanti. Non raggiungevamo una semifinale addirittura dall’aprile scorso e Camila Giorgi, a Shenzen, ha sfatato questo tabù, così come Roberta Vinci, arrivando ai quarti a Brisbane, dove ha mostrato di essere tornata competitiva fisicamente e mentalmente determinata in questa nuova stagione (al primo turno ha salvato 5 match-point, nei quarti si è arresa solo al terzo contro una top player come la Plyskova).
Passando al dettaglio nella rivisitazione della scorsa settimana, partiamo dagli uomini: Paolo Lorenzi è stato l’unico tennista italiano ad entrare direttamente in un tabellone principale. Il toscano lo ha fatto all’ATP 250 di Doha, dove, nelle precedenti quattro partecipazioni al ricco (1,334,270 dollari di montepremi) torneo arabo, in tre era stato eliminato al primo turno (ma nel 2012 era arrivato nei quarti, perdendo da Ferrer). Questa volta al primo turno ha trovato dall’altra parte della rete Nicolas Almagro, contro il quale aveva perso i tre scontri diretti (ma in uno il toscano si era ritirato), tutti giocati sulla terra rossa, superficie preferita da entrambi. Non è andata meglio il quarto tentativo, ma Paolo, nel suo esordio stagionale, ha mostrato di non aver smarrito la consueta voglia di sudare, perdendo al tie-break dopo 69 minuti un primo parziale nel quale aveva avuto tre set point. Dopo aver perso il primo set, con una striscia di quattro game consecutivi ha guadagnato il secondo parziale e portato la gara al terzo. Un solo break, nell’unico gioco, l’ottavo, in cui vi sono state palle break, è costato però l’incontro al numero 1 azzurro, che dopo due ore e ventotto minuti di partita ha ceduto il passo ad Almagro, vincitore col punteggio di 7-6(2) 4-6 6-3.
Un altro tennista azzurro si è guadagnato l’onore (ed il relativo assegno di 12.000 dollari per chi solo perdeva al primo turno) di giocare nel tabellone principale, il ventiseienne ligure Alessandro Giannessi, n°128 ATP, che è passato dalle quali, dove, da settima testa di serie, ha prima eliminato in appena 56 minuti con lo score di 6-2 6-1 in 56 minuti, la WC locale Mousa Zayed, n°2085 ATP e poi ha avuto la meglio sul 26enne bosniaco Mirza Basic, 181° nel ranking ATP, liquidato in un’ora e sedici minuti col punteggio di 6-4 6-2. Nel tabellone principale, l’allievo di Castrichella ed Infantino non è stato fortunato: il sorteggio gli ha riservato Tomas Berdych, n°10 ATP. Alessandro è stato bravo a scendere in campo senza timore reverenziali e nel primo set è riuscito a tenere testa ad un campione come il ceco, trascinando il parziale al tie-break, grazie ad un tennis tatticamente intelligente, che gli ha permesso di non perdere mai il servizio e concedere solo due palle break. Nel gioco decisivo è purtroppo venuta fuori la maggiore classe e potenza di Berdych, il quale, del resto, sul suo servizio non aveva mai sofferto (alla fine chiuderà col 84% di punti vinti con la prima ed il 78% con la seconda). Una volta archiviato il primo set, il mancino ligure è sceso di livello ed il ceco ha preso il largo, brekkando l’italiano nel terzo e nel quinto gioco, prima di chiudere in 1 ora e 26 minuti col punteggio di 7-6(1) 6-2.
In Qatar era folta la pattuglia di azzurri che ha provato ad entrare nel tabellone di singolare passando dalle quali: oltre a Giannessi, ci hanno provato, perdendo tutti al primo turno anche Luca Vanni (sconfitto 6-1 7-5 in 1 ora e 9 minuti dal georgiano Nikoloz Basilashvili, 91 ATP), Lorenzo Giustino (fermato, dopo essere stato in vantaggio 4-1 nel secondo ed aver vinto il primo, dal veterano ceco Radek Stepanek, 107 ATP, vincitore con il punteggio di 5-7 7-5 6-4 dopo 2 ore e 43 minuti) e Thomas Fabbiano (eliminato con lo score di 6-7 6-3 6-1 dopo 2 ore e 2 minuti dal trentenne transalpino Vincent Millot, n°143 ATP).
A Chennai, alla ventunesima edizione dell’unico appuntamento indiano nel circuito maschile, tre azzurri si sono iscritti alle qualificazioni, con mediocri risultati, venendo eliminati tutti al primo turno senza vincere un set. Infatti, Alessandro Bega ha ceduto in 1 ora ed 1 minuto al 26enne argentino Marco Trungeliti, n°146 ATP, vincitore col punteggio di 6-0 6-4, Federico Gaio si è invece arreso dopo un’ora di partita 6-0 6-4 al croato Nikola Mektic, n° 331 ATP e Marco Cecchinato, infine, ha ceduto il passo alla WC indiana Yuki Bhambri, n°474 ATP, vincitore in 70 minuti col punteggio di 7-5 6-1.
a PAGINA 2, LA SETTIMANA DELLE DONNE