Australian Open day 1, il video-commento di Ubaldo
[4] S. Wawrinka b. M. Klizan 4-6 6-4 7-5 4-6 6-4 (Emmanuel Marian)
Alla fine è Stan a tornare al centro del campo per salutare i tifosi da vincitore, ma i suoi occhi sono quelli di chi ha passato uno spavento notevole. Magnus Norman, appollaiato in tribuna con il volto di cera e qualche decina di capelli bianchi in più applaude, ma sa che il suo assistito rischia grosso già nel prossimo turno contro Steve Johnson, se i chiari di luna sono questi. Wawrinka, non nuovo a esordi turbolenti negli Slam, ha vinto perché un pur encomiabile Klizan non ha avuto la forza di tirare l’ultimo schiaffo quando, avanti per 4-3, 40-15 e servizio nel quinto set, il match stava scivolando clamorosamente nelle sue mani. Il trionfatore dell’edizione 2014 è parso indolente, nervoso e, ciò che più preoccupa, passivo, mentre il mancino di Bratislava faceva e disfava con il solito sguardo tra il truce e il disperato un incontro dai mille cambi d’inerzia.
Sotto di un set, il due volte campione slam pareva aver rimesso le cose a posto vincendo in rimonta le due frazioni centrali grazie anche alla discontinuità mentale del prodigo avversario, ma è inopinatamente crollato nel quarto set e si è trovato invischiato in un pericolosissimo arrivo in volata. Perso il servizio nel fatidico settimo gioco del quinto parziale, il numero quattro del mondo si è trovato con un piede e mezzo nel baratro, ma le insicurezze di Klizan, fomentate da otto consecutive sconfitte al primo turno (tredici negli ultimi diciassette tornei disputati), gli hanno offerto l’estremo appiglio. Ottenuto il contro break Wawrinka ha recuperato il controllo emotivo dell’incontro e condotto in porto un primo turno che certo si augurava più agevole, non prima di aver attentato all’incolumità fisica di Martin, atterrato da un missile al basso ventre mentre inerme attendeva che “Stanimal” chiudesse un facile quindici. Murray e Djokovic, di certo speranzosi davanti a un monitor, ingoiano il boccone amaro: l’outsider più pericoloso è ancora in corsa. Stan dovrà salire di livello e molto, tuttavia. Steve Johnson (un solo precedente, al “Rolando” 2015, vinto dal giocatore di Losanna) non gli offrirà tutte le occasioni di rivalsa che il sempre più afflitto Klizan gli ha regalato oggi.
[1] A. Murray b. I. Marchenko 7-5 7-6(5) 6-2 (Lorenzo Dicandia)
Andy Murray comincia la sua prima campagna Slam da favorito, per la classifica e persino per qualche bookmaker. In Australia il numero 1 ci ha sempre giocato bene: nelle ultime sette edizioni ha raggiunto cinque finali. In termini di percentuale di vittorie ha fatto meglio solo nello Slam di casa. Eppure, Murray sul cemento australiano non ci è mai riuscito a vincere. Quattro finali perse contro Nole, una contro Federer. Il primo ostacolo sulla strada per sfatare questo ulteriore tabù è Illya Marchenko, ucraino al numero 93 ATP, sconfitto proprio a Melbourne cinque anni fa nell’unico incontro finora avvenuto tra i due.
Murray inizia il torneo in sordina, cedendo il servizio nel primo gioco. Per fortuna dello scozzese, Marchenko, anche lui rimasto negli spogliatoi, ricambia immediatamente la cortesia, cedendo il servizio a zero. Murray si invola poi rapidamente sul 4 a 1, sfruttando solidità e cambi di ritmo che destabilizzano l’ucraino. E però, proprio al momento di chiudere il set, un paio di errori gratuiti di Murray e tre vincenti di Marchenko riaprono la questione: break recuperato. L’illusione di una partita dura giusto altri due giochi. Sul 6 a 5, Murray torna a farla da padrone e a mettere pressione nello scambio. 7 a 5 per il numero 1 dunque, che forse aveva bisogno di un set del genere per entrare in clima Slam.
Marchenko capisce che, per evitare la fuga dello scozzese, deve continuare ad attaccare. È così che conquista il break nel terzo gioco del secondo set, al termine di uno bello scambio votato all’attacco. Murray serve con una percentuale di prime inferiore al 50%, e i gratuiti che doppiano i vincenti. Si lamenta, sbaglia, ma resta lì a lottare e Marchenko sente la pressione. Murray recupera il break nell’ottavo gioco, sudando e remando. Il set si trascina poi al tiebreak, dopo un ultimo gioco lottato su servizio Murray, chiuso con un delizioso lob di dritto in corsa. Un dritto lungo consegna il primo minibreak al numero 1. Un altro dritto sancisce la fuga definitiva: lo scozzese chiude il tiebreak sette punti a cinque.
Il terzo set scorre via veloce. Marchenko è stanco e scorato e non regge più il ritmo. Murray fa il break nel terzo e nel quinto gioco, chiudendo poi facilmente per sei giochi a due dopo 2 ore e 47 minuti. Troverà ora, in una sfida inedita, il gioiellino russo Andrey Rublev, per la prima volta al secondo turno di uno slam.
[5] K. Nishikori b. A. Kuznetsov 5-7 6-1 6-4 6-7(6) 6-2 (Roberto Ferri)
Debutto con il brivido per il giapponese Kei Nishikori, quinta testa di serie del torneo e numero 5 del mondo, contro il venticinquenne russo Andrey Kuznetsov (n. 45 ATP). Nei tre precedenti confronti, Nishikori si era imposto due volte: al Roland Garros ed agli US Open sempre nel 2016 ed aveva perso nel 2010 ad Eastburne. Primo set caratterizzato da tre break consecutivi, dal nono all’undicesimo game. Due sono a favore di Kuznetsov (di cui uno a 0) che al secondo tentativo ce la fa e conquista il primo parziale per 7-5 in 45’. Si contano 18 errori non forzati da parte di Nishikori. Nel secondo, dopo avere annullato due break point al primo game, Nishikori sale nettamente di livello e toglie per due volte consecutive il servizio al suo avversario, al quarto ed al sesto game. 6-1 in 30’ per lui con un solo errore non forzato nell’intero set.
Terzo e quarto set caratterizzati da continui scambi di cortesie tra i due contendenti; inizia Nishikori cedendo il servizio al quarto game del terzo parziale, prontamente ricambiato da Kuznetsov che glielo restituisce al gioco successivo e poi gliene concede un altro al settimo avendo cura di commettere due doppi falli consecutivi. Nishikori ringrazia ed incassa il set in 43’ con il punteggio di 6-4. Nel quarto set è ancora il nipponico a dare il là al festival dei break, ben quattro consecutivi dal secondo al quinto game, prima che si giunga al tie break. Qui, sul 5-4 e servizio, Nishikori commette due errori non forzati consecutivi concedendo quindi un primo set point al russo sul 6-5, che riesce ad annullare con l’aiuto di una ottima risposta. Kuznetsov se ne procura però un secondo sul 7-6 e, con il prezioso aiuto degli dei del net che correggono la sua risposta di rovescio, lo capitalizza, conquistando il quinto set dopo tre ore di gioco. Break a 0 al quarto game del set decisivo per il giapponese, che annulla una pericolosa palla break nel gioco seguente e chiude l’incontro strappando nuovamente il servizio all’avversario all’ottavo. 6-2 e partita finita in circa 3 ore e 40’.
Match molto discontinuo in cui Nishikori ha alternato colpi meravigliosi (da vedere e rivedere un rovescio vincente nel quarto game del terzo set) ad errori di misura per lui insoliti, forse dovuti ad un problema fisico di cui abbiamo dato notizia in precedenza. Nel secondo turno troverà per la settima volta in carriera il francese Jeremy Chardy, che ha il vantaggio di avere passato il turno praticamente senza giocare. Per Nishikori non si prospetta una passeggiata.
[Q] A. Bublik b. [16] L. Pouille 6-0 3-6 6-3 6-4 (Pierluigi Maienza)
https://soundcloud.com/ubitennis/ao-2017-bublik-mostly-i-am-playing-against-myself
Il campo 13 riserva una delle sorprese della prima giornata. L’incontro in programma contrappone il francese Pouille al russo Bublik e mostra alcuni motivi di interesse per entrambi i giocatori: il francese è chiamato a confermare le ottime impressioni suscitate nella scorsa stagione dagli Internazionali di Italia in poi, mentre il russo vuole mostrarsi all’altezza delle proprie ambizioni.
L’inizio del match segna una netta prevalenza, del tutto inaspettata, a favore di Bublik che, con la complicità di una prestazione al di sotto del proprio livello di Pouille, si aggiudica il primo parziale con il punteggio di 6-0. Nel secondo set la reazione del francese non si fa attendere: in questa fase Pouille non solo è più efficace al servizio con solo una palla break concessa, ma riesce anche a mettere in difficoltà l’avversario e dal vantaggio iniziale di 3-0 ristabilisce l’equilibrio nel match. Dal punteggio di 1-1 si ha l’impressione che il francese abbia superato il momento critico e possa agevolmente volgere l’incontro a proprio favore. Il campo però proverà il contrario. I set successivi ripropongono un Bublik che riesce sia a tenere un livello alto del proprio gioco – soprattutto con servizio e diritto – sia ad approfittare della giornata negativa del proprio avversario il quale risulta incapace di portarsi in vantaggio e costretto costantemente ad inseguire: nel quarto set tre break consecutivi danno a Bublik lo punto per portarsi a condurre 2-1 nel match, mentre nel quinto Pouille mostra una tardiva e fragile reazione quando, sotto 5-2, recupera un break con l’avversario al servizio per il match; Bublik, al turno di servizio successivo, chiude meritatamente il quarto set 6-4 con un rovescio vincente regalando al torneo la prima sorpresa con l’eliminazione della testa di serie n.16.
[27] B. Tomic b. T. Bellucci 6-2 6-1 6-4 (Manuel Dicorato)
Vittoria in tre set ed accesso al secondo turno per Bernard Tomic. Il tennista di casa ha surclassato dall’inizio alla fine il malcapitato Bellucci, mostrando sprazzi notevoli del suo delizioso talento. Match in discesa sin dall’inizio per la testa di serie numero 27, che ottiene il break nel secondo gioco dell’incontro per poi fare il bis sul 5-2 chiudendo così una prima frazione assolutamente perfetta. Percorso netto anche nel secondo set per il numero 2 d’Australia che, nel quarto game, sfoderando colpi magistrali manda in visibilio gli aficionados locali conquistando il break. Nel game successivo Bellucci ha una reazione d’orgoglio. Il brasiliano sciupa palle break ed energie che pagherà caramente al ritorno al servizio dove, mettendo poche prime, si vede di nuovo togliere il servizio. Il terzo set assume i connotati classici del tennis su questa superficie: sono i servizi a farla da padrone e non vi sono sussulti fino al nono game, quando l’ennesimo break di Tomic porta l’australiano a servire per il match. Nel game successivo, Tomic chiude la pratica in appena 97 minuti conquistando la seconda vittoria in quattro incontri contro l’avversario brasiliano. Al secondo turno, il tennista nativo di Stoccarda, affronterà Estrella Burgos con la grande chance di approdare al terzo turno.
[7] M. Cilic b. J. Janowicz 4-6 4-6 6-2 6-2 6-3 (Marco Pardini)
Sulla carta interessante il primo turno che vedeva opposti la testa di serie numero 7 Marin Cilic, con grandi ambizioni quest’anno, e il polacco Janowicz, ex top 20 e semifinalista a Wimbledon nel 2013. 1-1 i precedenti con il croato che ha vinto l’ultimo in Coppa Davis rimontando 2 set di svantaggio. Curiosamente, l’esito è simile con il polacco che parte meglio, sorprende Cilic e domina con servizio e dritto gran parte dei punti nei primi due parziali. Con un break per set, dopo solo un’ora e venti di gioco, l’ex numero 14 del mondo si ritrova con due parziali di vantaggio. Puntuale la reazione del campione: il vincitore degli Us Open 2014 ritrova con continuità il servizio, sale con i fondamentali da fondocampo e, approfittando anche del calo fisico del polacco, a lungo fermo nel 2016 per un problema al ginocchio, ribalta la situazione aggiudicandosi terzo e quarto set con lo score di 6-2. Il parziale decisivo è un monologo di Cilic che gioca più sciolto, trova il break nel secondo gioco e lo difende senza grandi problemi trovando vincenti con estrema facilità, complice anche il nervosismo di Janowicz, disturbato più volte da uno spettatore. Nonostante i due set di svantaggio, la reazione tempestiva di Cilic nel terzo set non ha fatto sembrare eccessivamente in pericolo la testa di serie numero sette che al secondo turno se la vedrà contro il vincente del match tra Bagnis ed Evans, recente finalista a Sydney.
[14] N. Kyrgios b. G. Elias 6-1 6-2 6-2 (Paolo Di Lorito)
Chiude il programma della Hisense Arena il numero 1 australiano, Nick Kyrgios che affronta per la prima volta in carriera Gastao Elias. Il portoghese è al suo debutto a Melbourne e per lui non poteva essere più amaro. Kyrgios, sempre più in forma e sicuro di sé, nel primo set lascia le briciole al suo avversario e chiude nettamente 6-1. La solita nonchalance che lo accompagna non svanisce e in apertura di secondo set, grazie a tre accelerazioni di dritto e una risposta di rovescio, arriva subito un break. Il match viene interrotto per qualche minuto perché Nick perde sangue dal naso, ma quando il gioco riprende niente è cambiato. Il cemento non è la superficie preferita da Elias e il suo servizio non supera mai i 200 km/h. Ben presto arriva anche un secondo break, a 0, e b. Kyrgios, tranquillizzato dal punteggio e galvanizzato dal supporto del pubblico, regala punti altamente spettacolari e si diletta con qualche SABR, ma il break decisivo è tutto demerito di Elias: sul 2-2, 40 pari, commette due doppi falli e da lì in poi cede anche mentalmente. Per Kyrgios ora c’è Seppi (2-0 i precedenti, entrambi negli Slam).
[23] J. Sock b. P.H. Herbert 6-4 7-6(4) 6-3 (Chiara Nardi)
Si affrontano per la seconda volta in carriera lo statunitense Jack Sock, testa di serie n. 23 e fresco campione ad Auckland, e il francese Pierre-Hugues Herbert. A vincere il loro primo incontro fu Sock. Il primo set inizia in maniera negativa per Herbert, che commette molti errori e perde il servizio nel quarto game. Col passare dei minuti il francese prende fiducia, migliora al servizio e mette in difficoltà Sock, che resiste e vince il primo set per 6-4. Nel secondo Herbert, con il suo gioco brillante, sale di un break nel secondo game, ma si fa recuperare immediatamente e il set segue poi l’ordine dei servizi fino al tie-break, vinto dallo statunitense per 7 punti a 4 grazie a una risposta di Herbert che esce di poco. Nel terzo parziale il transalpino cala molto, lasciando spesso l’iniziativa a Sock, che dopo aver ottenuto il break nel secondo game controlla la partita senza difficoltà e si aggiudica il match alla seconda occasione grazie ad un errore del suo avversario. Al secondo turno lo statunitense affronterà per la prima volta in carriera il russo Karen Khachanov.
Gli altri incontri (Giovanni Vianello)
Il programma maschile si apre con il ritiro di Almagro contro Chardy dopo appena quattro giochi. La giovane promessa australiana De Minaur vede l’avversario G. Melzer servire per il match nel quarto set, ma poi vince 6-1 al quinto. Tsonga si distrae un set contro il brasiliano Monteiro, ma mostra il suo solito tennis brillante e si sbarazza dell’avversario in quattro set. In un match che ha messo in risalto le doti atletiche dei contendenti, Estrella Burgos estromette Bedene in quattro set. Vince in quattro set anche Khachanov su Mannarino. Il giovane francese Halys toglie un set a Querrey, ma alla fine, in un match dominato dai servizi, è l’americano a prevalere in quattro frazioni. Il tunisino Jaziri vince in tre set su Soeda. Nel derby statunitense Fratangelo-Rubin è il secondo ad imporsi da 2 set a 1 sotto. Sela conferma la buona forma mostrata a Chennai e sconfigge Granollers in quattro set. Upset sul campo 13, la t.d.s. 22 Cuevas viene sconfitto in tre set dall’argentino Schwartzman. Mischa Zverev prosegue con l’indole con cui aveva terminato il 2016 e sconfigge in tre set Garcia-Lopez. Ryan Harrison ha vita facile su Mahut. Altro upset sul campo 15, Ramos-Vinolas (t.d.s. 26) viene sconfitto in rimonta al quinto da Lacko. La promessa russa Rublev vince in quattro set sul cinese di Taipei Lu. Piccolo “shock” sul campo 20: Isner vince in quattro set, ma l’unico set che perde lo perde al tie-break. Johnson estromette agilmente Delbonis. In un match che ha visto Dzumhur avere un comportamento che è stato una via di mezzo tra quello di Nastase e quello di McEnroe, Troicki va avanti di due set, si fa rimontare fino al due set pari ma poi chiude in cinque. Lajovic vince con un 6-3 periodico su Robert. In chiusura di giornata, Darcis perde il primo parziale ma vince in quattro set sul giocatore australiano dal gran servizio Sam Groth, che ha provato tattiche offensive ma è stato punito dalla precisione di Darcis.
Risultati:
[1] A. Murray b. I. Marchenko 7-5 7-6(5) 6-2
[17] R. Federer b. [Q] J. Melzer 7-5 3-6 6-2 6-2
[27] B. Tomic b. T. Bellucci 6-2 6-1 6-4
[4] S. Wawrinka b. M. Klizan 4-6 6-4 7-5 4-6 6-4
[5] K. Nishikori b. A. Kuznetsov 5-7 6-1 6-4 6-7(6) 6-2
[14] N. Kyrgios b. G. Elias 6-1 6-2 6-2
[10] T. Berdych b. [Q] L. Vanni 6-1 rit.
[7] M. Cilic b. J. Janowicz 4-6 4-6 6-2 6-2 6-3
[WC] A. De Minaur b. G. Melzer 5-7 6-3 2-6 7-6(2) 6-1
[12] J.W. Tsonga b. T. Monteiro 6-1 6-3 6-7(5) 6-2
V. Estrella Burgos b. A. Bedene 7-6(7) 7-5 0-6 6-3
K. Khachanov b. A. Mannarino 6-4 3-6 7-6(9) 6-3
[31] S. Querrey b. Q. Halys 6-7(10) 7-6(4) 6-3 6-4
[23] J. Sock b. P.H. Herbert 6-4 7-6(4) 6-3
P. Lorenzi b. J. Duckworth 6-4 7-6(4) 6-7(4) 6-4
S. Darcis 3-6 6-3 6-2 6-2
M. Jaziri b. [Q] G. Soeda 6-3 6-4 6-3
[Q] N. Rubin b. [Q] B. Fratangelo 6-7(4) 7-5 3-6 6-2 6-2
J. Chardy b. N. Almagro 4-0 rit.
D. Sela b. M. Granollers 5-7 6-3 6-2 6-0
D. Schwartzman b. [22] P. Cuevas 6-3 6-3 6-0
[Q] A. Bublik b. [16] L. Pouille 6-0 3-6 6-3 6-4
M. Zverev b. G. Garcia-Lopez 6-3 7-6(5) 6-4
D. Evans b. F. Bagnis 7-6(8) 6-3 6-1
R. Harrison b. N. Mahut 6-3 6-4 6-2
[Q] L. Lacko b. [26] A. Ramos-Vinolas 4-6 7-5 1-6 6-4 6-3
[Q] A. Rublev b. Y.H. Lu 4-6 6-3 7-6(0) 6-3
A. Seppi b. P.H. Mathieu 6-4 7-6(4) 6-7(3) 7-5
[19] J. Isner b. K. Kravchuk 6-3 6-4 6-7(5) 6-1
S. Johnson b. F. Delbonis 6-3 6-4 6-4
[29] V. Troicki b. D. Dzumhur 6-4 6-4 2-6 2-6 6-3
D. Lajovic b. S. Robert 6-3 6-3 6-3
AO: Federer c’è, ma va a corrente alternata. Melzer s’inchina
AO: Halep subito fuori! Muguruza e Kerber non convincono, passa Venus
AO: Lorenzi e Seppi avanti. Fuori Vinci e Schiavone, forfait Vanni [AUDIO]