Come ti è sembrato il match?
Tutto il merito va a Denis per aver giocato alla grande, si merita la vittoria. Non ci sono dubbi, è stato il giocatore più forte nei momenti caldi. È salito in cattedra ed è stato aggressivo; c’era poco da fare. Ovviamente non sono contento della mia prestazione in generale, ma devo anche congratularmi con lui.
Pensi di aver perso il match principalmente nel primo e nel quarto set? Perché negli altri set sembrava che stessi producendo qualcosa di buono.
Sì, mi sentivo a mio agio nel terzo set, poi ho iniziato il quarto con un break. Ho sbagliato un facile dritto e il match si è capovolto. È li che le cose sono cambiate, avrei dovuto aumentare la pressione ma non l’ho fatto. Lui ha iniziato a giocare ancora meglio in quel momento Forse verso la fine del quarto qualcosa sarebbe potuto capitare. Comunque onestamente non ho avuto neanche delle occasioni lampanti per vincere. Lui ha messo in mostra tutto quello di cui aveva bisogno, un gran servizio, un gran gioco. Posso solo dirgli tanto di cappello.
Hai giocato con lui 5 volte in precedenza e avevi perso un solo set. Avevi mai visto fare delle cose del genere a Denis Istomin?
Certamente, io non sottovaluto mai i miei avversari. Non importa quale torneo sia o che turno, io provo a dare il meglio di me. Io rispetto tutti. Il fatto che lui abbia giocato così bene è fantastico. Ha giocato sopra il suo livello abituale e bisogna riconoscerglielo. Molte cose gli sono andate bene e si merita il risultato.
È una sconfitta più mentale o fisica, anche se è sempre un’unione delle due? Quale lato sceglieresti?
Non penso sia stata fisica; oggi entrambi stavamo bene. Dopo 4 ore e mezza non apparivamo stanchi Ovviamente per il corpo non è una cosa facile, tuttavia non penso che la cosa abbia in qualche modo influito su di me o sul mio avversario. Si tratta del gioco del tennis, capisci, un ragazzo che batte un altro ragazzo. È tutto quello che posso dire.
Quindi alla fine è più una cosa mentale?
Trai tu le conclusioni (sorride).
Che cosa puoi prendere da questo match? Cosa impari?
Prendo le mie valigie e vado a casa.
Delle lezioni che hai imparato?
Le lezioni si imparano sempre, ogni singolo giorno, non solamente dalle sconfitte.
Le sconfitte ti fanno ancora male come una volta?
Beh, certamente. Non sono abituato a perdere al secondo turno degli Australian Open. Ho sempre giocato bene qui. Negli ultimi 10 anni ho vinto sei titoli. Questi campi sono stati così positivi per me e mi sono divertito molto. Ma comunque alla fine bisogna accettare la cosa.