[9] R. Nadal b. M. Baghdatis 6-3 6-1 6-3 (Emmanuel Marian)
Rafa Nadal in panciolle. La testa di serie numero 9 impiega poco più di due ore per sbarazzarsi di Marcos Baghdatis e approda a un terzo turno che si preannuncia incandescente: il suo prossimo avversario sarà infatti Sascha Zverev, il ragazzino terribile che a Indian Wells, quasi un anno fa, si mangiò la facile volée di dritto che avrebbe estromesso dal torneo l’ex numero 1 del mondo. Sarà un banco di prova molto interessante per valutare i presunti progressi del maiorchino; progressi per ora apparenti ma che necessitano di un giudice più severo del tenero Baghdatis visto alla Rod Laver Arena per essere validati. Entrato in campo con flebili speranze, il cipriota ha meritoriamente tentato di rimanere agganciato sfiancandosi oltre quanto il proprio serbatoio gli permettesse, ma la generosità che gli ha consentito di perdere con onore il primo set ha presto presentato una salata fattura. Rafa, rassicurato dal punteggio favorevole e nonostante qualche difficoltà di troppo al servizio all’alba dell’incontro, ha mostrato sprazzi della più celebre versione di sé, soprattutto a livello di atteggiamento: la tigna che caratterizzava il cannibale di Manacor anche nei punti più insignificanti si è rivista quest’oggi, mentre si sfiancava in folli corse nel tentativo di strappare un “quindici” all’avversario sul 6-3 6-1 4-2. Un fatto pare certo: per rendere al massimo il vincitore dell’edizione 2009 ha bisogno di restare ferocemente attaccato a ogni palla dal primo all’ultimo scambio e a prescindere dall’importanza dei game. La strada intrapresa, a questo proposito, sembra quella giusta, ma toccherà a Zverev, tra un paio di giorni, pronunciare un verdetto attendibile.
[8] D. Thiem b. J. Thompson 6-2 6-1 6-7(8) 6-4 (Giovanni Vianello)
Nel match di chiusura sulla Margaret Court Arena scende in campo Dominic Thiem, 8 del ranking e del seeding, opposto al giovane locale Jordan Thompson, n. 76 del mondo. Nessun precedente tra i due. I primi due set hanno poco da raccontare. L’austriaco mette in campo il suo tennis potente e solido e sfonda dalla baseline l’australiano. Nel primo parziale Dominic si porta prima 2-0 e poi 4-1 con due break di vantaggio, concede a questo punto un contro-break, ma poi si aggiudica altri due giochi consecutivi e vince il set 6-2. Nella seconda frazione Thiem è ancora più efficace, strappa tre volte la battuta a Thompson e chiude 6-1. Nel terzo set, invece, la partita si fa più viva. Thiem diventa più falloso e Thompson piano piano guadagna fiducia. Si vedono numerose palle break da entrambe le parti, ma nessuno riesce a strappare la battuta all’avversario. Thompson rischia grosso sul 6-5 per l’austriaco, quando l’australiano sul proprio servizio concede un 30-40 che è anche un match-point, ma Thiem a questo punto sbaglia un passante in avanzamento. La terza frazione si conclude al tie-break. Il gioco decisivo vede Thompson trionfare 8-6 dopo che Thiem era stato avanti 5-2 con due minibreak di vantaggio. Nel quarto set Dominic vince i primi nove punti e si porta così avanti 2-0. Il set segue poi i servizi fino al 6-4 conclusivo per Thiem. Thiem ha offerto una prestazione solida ed aggressiva nei primi due set, molto più fallosa (più di venti gratuiti nel parziale) nel terzo. Nel quarto ha controllato agevolmente il punteggio. Al prossimo turno per il francese Benoit Paire, come ben sappiamo trionfatore oggi su Fabio Fognini.
[24] A. Zverev b. [Q] F. Tiafoe 6-2 6-3 6-4 (da Melbourne, Vanni Gibertini)
Un pizzico di delusione per il match del futuro, quello tra la testa di serie n.24 Alexander Zverev e la promessa americana Francis Tiafoe, n.108 del ranking ATP e già vincitore di quattro incontri in questo torneo. La partita avrebbe potuto essere un “preview” di una sfida che sicuramente vedrà turni e palcoscenici più importanti nei prossimi anni, ma alla fine la differenza di livello tecnico al momento attuale non ha lasciato spazio a possibili sorprese ed il match non è mai stato veramente in discussione: troppo più solido, troppo più completo e troppo più sicuro di sé nei punti importanti il tedesco rispetto al più inesperto Tiafoe, alla sua prima avventura nel tabellone principale in un torneo dello Slam.
Lo statunitense è sempre stato tenuto con la testa sott’acqua, non ha mai avuto l’opportunità di distendersi e giocare con maggiore tranquillità: subito sotto 4-1 nel primo set, Tiafoe ha visto la frazione d’apertura scappar via in appena mezz’ora per colpa di due break subiti, sull’1-2 e sul 2-5. Entrambi servono molto bene, ma quando i punti si addentrano negli scambi da fondo campo, la posizione leggermente più arretrata di Zverev e le sue traiettorie più profonde e meno raso-rete gli consentono margini di sicurezza maggiori. Il tedesco è abile sià nel gioco in contenimento sia nelle fasi in cui prende in mano l’iniziativa, mentre le doti di recupero di Tiafoe sono meno affidabili a questo livello. Il match non è bello da vedere, troppo sfilacciato, costellato di troppi errori gratuiti e tatticamente molto confuso. Anche lo Show Court 2, ideale per le battaglie gladiatorie con il pubblico molto vicino al campo, non riesce ad aggiungere pathos al match, forse perché molti spettatori sono intenti a consultare gli smartphone per seguire il calvario di Djokovic nella Rod Laver Arena attraverso il live-score. All’inizio del secondo set è Zverev a fare più fatica nei suoi turni di battuta: sul 3-3 cede quattro punti consecutivi per concedere l’unica palla break, che però salva con un servizio vincente per poi chiudere il game con un’altra solida prima. Nel game seguente arriva il break decisivo, siglato da una splendida demi-volée di rovescio che viene seguita da un game rimontato da 0-30 che manda fuori di sé Tiafoe, furibondo per un paio di risposte mancate sul 30-30.
Curiosamente simile l’andatura anche del terzo set, con Zverev che sul 2-3 si incarta in un game di servizio nel quale conduceva per 40-0 e finisce per dover annullare tre palle break, tutte giocate molto bene dal tedeschino, che poi tre giochi più tardi approfitta di un altro calo di Tiafoe in un momento chiave (5 errori gratuiti nel game) per chiudere il match.
[3] M. Raonic b. G. Muller 6-3 6-4 7-6(4) (Gabriele Ferrara)
Milos Raonic era atteso da un secondo turno complicato: oggi, infatti, a sfidarlo c’era Gilles Muller, reduce dalla sua prima vittoria nel circuito maggiore e in un gran momento di forma. Come prevedibile, si scambia poco, con i servizi a farla da padrone. Ciò nonostante, nel sesto gioco del primo set il canadese trova quattro vincenti, di cui tre con il dritto, che gli regalano il break e, di fatto, il parziale, che termina con il punteggio di 6-3. Muller non vince praticamente mai uno scambio che supera i 5 colpi, con il numero 3 del mondo che, dopo essersi salvato all’inizio del secondo nonostante due doppi falli, centra il break sul 4 pari grazie a due gratuiti da fondocampo e a un errore a rete del lussemburghese. Muller attacca spesso il rovescio del rivale, il quale però in diverse occasioni riesce a passarlo con lo stesso. Raonic, dal canto suo, concede le briciole al servizio, prendendo anche lui la via della rete con buona frequenza e altrettanta efficacia. Nella terza frazione di gioco, sul 6-5 in suo favore, Gilles sfrutta un errore di rovescio del canadese e si procura un set point, ma ancora una volta è il dritto lungolinea a tradirlo. Il servizio e il dritto del gigante di Podgorica fanno il resto. Nel jeu decisif sono un errore con la volée di rovescio e un altro dritto lungolinea a condannare il numero 28 del mondo, che cede così con lo score di 6-3 6-4 7-6(4) dopo due ore di gioco. Ottima prestazione per la testa di serie numero 3, che al prossimo turno sfiderà Gilles Simon, sotto 3-1 negli head to head, ma forte della vittoria nell’ultimo scontro diretto, disputatosi sull’erba del Queen’s un anno e mezzo fa.
[15] G. Dimitrov b. H. Chung 1-6 6-4 6-4 6-4 (Michelangelo Sottili)
Secondo incontro sulla Hisense Arena e prima volta fra Grigor Dimitrov e Hyeon Chung, sudcoreano con un best ranking al 51, ora numero 105 ATP a causa di uno stop per infortunio. Dimitrov vuole confermare la ritrovata forma che lo ha portato a Melbourne da numero 15 dopo la discesa al 40° posto – lui che è stato 8 del mondo. Qui, vanta i quarti di finale nel 2014. Il ventenne Chung, che vincendo oggi diventerebbe il primo coreano a raggiungere il terzo turno all’Aussie Open, sfoggia una tecnica molto personale su tutti i fondamentali: forse non una gioia per gli occhi, ma la diversità biomeccanica va comunque considerata un valore. Hyeon si dimostra subito sicuro da fondocampo, è veloce con i piedi e la palla gli scorre con facilità. Dimitrov si fa prendere dalla fretta e i gratuiti piovono inevitabili e copiosi: è 6-1. Grigor comincia allora a giocare con più attenzione, fa valere le proprie variazioni e si porta in vantaggio di un set mentre il livello si alza progressivamente con ottime giocate a rete di entrambi. MTO per fasciare un piede bulgaro in apertura di uno spettacolare quarto set che Dimitrov chiude con qualche brivido. Al prossimo turno, affronterà Richard Gasquet, testa di serie n. 18, contro cui è in svantaggio 1-5 nei confronti diretti.
[6] G. Monfils b. A. Dolgopolov 6-3 6-4 1-6 6-0 (Matteo Polimanti)
Passa al terzo turno la testa di serie n.6 Gael Monfils, che sconfigge in 4 set l’ostico ucraino Alexandr Dolgopolov, che nonostante attualmente occupi la posizione numero 69 del ranking mondiale, è sempre un giocatore da non sottovalutare soprattutto quando è in giornata, come testimonia infatti il suo best ranking di 13 al mondo, raggiunto nel gennaio di 5 anni fa. I tre precedenti erano tutti appannaggio del transalpino, con il primo incontro che si disputò qui in Australia, nel 2013, a livello di primo turno. Nei primi due set Monfils appare più concentrato e solido del suo avversario, che alterna come al suo solito, grandi giocate a errori banali, non riuscendo così mettere in difficoltà con continuità il numero 6 del mondo, autore di una prova perfetta al servizio con ben 17 ace su 16 game di battuta. Nel terzo parziale Dolgopolov sale di livello, commette meno errori e complice anche un calo vistoso di concentrazione del francese, sale agevolmente 5-0 in meno di 15 minuti e riesce ad aggiudicarsi per 6-1 il set; l’ucraino però non dà mai l’impressione di riuscire a mantenere con costanza un livello adatto ad impensierire Monfils, che ritorna a giocare come ad inizio match e non lascia nemmeno un game a Dolgo, chiudendo il match con un pesante 6-0. Togliendo il black out del terzo set, prova convincente del francese che sembra aver superato i problemi fisici che lo avevano costretto a diversi ritiri nel finale della scorsa stagione; al terzo turno affronterà per la quindicesima volta il tedesco Philipp Kohlshreiber, testa di serie numero 32, contro il quale Monfils ha vinto ben dodici volte.
[21] D. Ferrer b. [Q] E. Escobedo 2-6 6-4 6-4 6-2 (Michele Pascolini)
Vittoria di esperienza nell’inedito scontro generazionale tra il 34enne spagnolo Ferrer e il 20enne californiano Ernesto “Neto” Escobedo numero 133 al mondo, entrato in tabellone dalle qualificazioni e la cui esplosione quest’anno è stata ampiamente vaticinata. La partita è per 3 set trapuntata di errori, sostenuti dalle espirazioni potenti di Ferrer e dai sospiri a rilascio lento di Escobedo. Qui lo spagnolo tesse con pazienza la sua ragnatela, e riesce inesorabilmente ad imbrigliare l’avversario. Inizia tuttavia bene il giovane americano, che ottiene il break al secondo gioco esibendo convinzione e solidità negli scambi. Se Ferrer cerca di forzare il ritmo, costringendo – a scapito di numerosi errori – Escobedo a grandi rincorse, questi non si scompone, recupera e chiude gli scambi. Grandioso un suo cross di rovescio vincente sul 4-2. Il gioco successivo strappa di nuovo il servizio e chiude il primo set 6-2 in mezz’ora. Secondo e terzo set sono oniricamente identici, perché la tattica di Ferrer inizia a rendere e sopisce Neto. Lo spagnolo strappa il servizio sull’1-1, martella col dritto anomalo sul rovescio di Escobedo, aggira una selva di palle break (in tutta la partita annullate 11 su 13) e chiude 6-4. Si avventura persino più spesso a rete, David. Corre un unico pericolo quando, sul 3-1 nel terzo, spara un drittaccio al corpo dell’americano inerme a rete, perché pare riaccenderlo un poco, ma è un fuoco di paglia. Il servizio di Escobedo, che vagheggia il caricamento di Roddick, è macchinoso e poco efficace, e così Ferrer nel quarto set guadagna il break in avvio. Iniziano ad avvistarsi punti più divertenti nel quarto set, e qualche pregevole tocco, sempre sotto controllo dello spagnolo. Da rivedere sul 2-0 un lob liftato di Ferrer che rimbalza subito dopo metà campo. Ferrer di potenza sale 5-2. Un piccolo sussulto nel finale non gli impedirà di chiudere al secondo matchpoint, con l’aiuto impietoso del nastro. Al prossimo turno sfiderà il connazionale Bautista Agut che ha velocemente sconfitto Nishioka.
[11] D. Goffin b. [Q] R. Stepanek 6-4 6-0 6-3 (Michele D’Alessio)
Tutto facile sul campo numero 3 per la testa di serie numero 11 David Goffin, reduce dalla finale ai Mubadala World Tennis Championship, contro Radek Stepanek, numero 102 della classifica mondiale. Il tennista belga in un’ora e 44 minuti di gioco ha liquidato l’esperto Stepanek, che a 38 anni è riuscito a superare le qualificazioni arrivando al secondo turno. Il match contro Goffin, però, non c’è mai stato, se non nelle battute iniziali quando il tennista ceco era riuscito a strappare il servizio all’avversario, salvo poi concedere la stessa opportunità al game successivo. La grande solidità dei colpi di Goffin, unità ad una quantità smisurata di errori non forzati da parte di Stepanek (44 in totale), hanno portato al 6-0 del secondo parziale. Nel terzo set Stepanek ha provato a rimanere in partita prima di staccare la spina e concedere il break per due turni di servizio consecutivi, finendo col commettere doppio fallo sul match point. Da sottolineare come sul punteggio di 6-4 3-0 Stepanek abbia fatto ricorso all’intervento del fisioterapista, lamentando dolore al ginocchio sinistro. Goffin al prossimo turno si troverà davanti il vincitore dell’incontro tra Whittington e Karlovic, che nel primo turno ha stabilito un nuovo record battendo Zeballos 22-20 al quinto set.
Gli altri incontri (Paolo Di Lorito)
I restanti match di giornata sono i meno combattuti di tutti e nessuno di essi supera i tre set. Ad aprire il programma sul campo numero 2 c’è il derby tra rovesci a una mano Gasquet-Berlocq. Il vincitore della Hopman Cup mette a segno la vittoria più severa degli Australian Open dai tempi di Federer con Santoro nel 2008 (allora fu 6-1 6-2 6-0), e chiude con un 6-1 periodico. Tra i due, che curiosamente in passato si sono sfidati tre volte solo negli Slam, oggi non c’è stata davvero storia: Richard era inarrestabile e il prossimo turno con un altro rovescio monomano – quello di Dimitrov – si preannuncia interessante. Altra vittoria convincente di un francese è quella di Simon che sul campo 20 si sbarazza del brasiliano Dutra Silva. L’atmosfera calorosa di questo campo secondario favorisce Gilou che alla fine dell’incontro ha anche il tempo per scattare selfie con i tifosi. La testa di serie più bassa Kohlschreiber deve lottare appena un set con Young, il quale sbaglia di tutto con il dritto e si innervosisce nel finale. Il matador di Fabbiano viene imbambolato dal gioco del tedesco e subisce persino un 6-0 finale. Carreno Busta raggiunge per la prima volta il terzo turno a Melbourne grazie alla vittoria convincente contro il giovane Edmund, che è apparso ancora inesperto per questi palcoscenici e ha sofferto molto durante i suoi turni di battuta. Per lo spagnolo tds numero 30 ora il vincente tra Djokovic-Istomin, mentre il britannico ha confermato la sua presenza in Coppa Davis. Un altro spagnolo che mette a segno un’agevole vittoria è Bautista Agut. La tds numero 13, particolarmente efficace con la prima di servizio, si sbarazza del ventunenne mancino Nishioka, e al prossimo turno trova Ferrer. Karlovic invece, dopo un estenuante match con Zeballos, ha la meglio in 2 ore esatte su Whittington, uno dei tre australiani rimasti in gara. Il croato nel match odierno ha realizzato 19 ace (senza mai perdere la battuta) e sabato se la vedrà con Goffin.
Risultati:
D. Istomin b. [2] N. Djokovic 7-6(8) 5-7 2-6 7-6(5) 6-4
[9] R. Nadal b. M. Baghdatis 6-3 6-1 6-3
[3] M. Raonic b. G. Muller 6-3 6-4 7-6(4)
[8] D. Thiem b. J. Thompson 6-2 6-1 6-7(8) 6-4
[15] G. Dimitrov b. H. Chung 1-6 6-4 6-4 6-4
[6] G. Monfils b. A. Dolgopolov 6-3 6-4 1-6 6-0
[18] R. Gasquet b. C. Berlocq 6-1 6-1 6-1
[24] A. Zverev b. [Q] F. Tiafoe 6-2 6-3 6-4
[11] D. Goffin b. [Q] R. Stepanek 6-4 6-0 6-3
B. Paire b. F. Fognini 7-6(3) 4-6 6-3 3-6 6-3
[32] P. Kohlschreiber b. D. Young 7-5 6-3 6-0
[21] D. Ferrer b. [Q] E. Escobedo 2-6 6-4 6-4 6-2
[13] R. Bautista Agut b. Y. Nishioka 6-2 6-3 6-3
[20] I. Karlovic b. [WC] A. Whittington 6-4 6-4 6-4
[30] P. Carreno Busta b. K. Edmund 6-2 6-4 6-2
[25] G. Simon b. R. Dutra Silvia 6-4 6-1 6-1
AO: chapeau Paire, rivincita su Fognini. Errani costretta al ritiro in lacrime [AUDIO]
AO: fuori Aga! Ok Serena, meglio Pliskova e Konta