D. Evans b. [27] B. Tomic 7-5 7-6(2) 7-6(3) (Bruno Apicella)
Daniel Evans raggiunge per la prima volta in carriera gli ottavi di finali in uno slam. È stato un match giocato con coraggio e grande attenzione quello disputato dal britannico, numero 51 del ranking ATP, che ha estromesso, in tre set, dal torneo la testa di serie numero 27 Bernard Tomic. Dopo la bellissima vittoria su Marin Cilic, l’inglese gioca una partita perfetta dal punto di vista tattico. È il britannico a partire subito forte nel match conquistando un primo break. Evans gioca in spinta su ogni palla, è aggressivo sia con il dritto che con il rovescio. Il vantaggio dura poco, perché l’australiano rientra in partita. Entrambi hanno qualche difficoltà di troppo al servizio: su sei game ci sono quatto break. Nell’undicesimo gioco l’inglese fa la differenza: si difende bene su ogni palla mentre Tomic, pur giocando dei buoni punti da fondo, non sfrutta le occasioni e con un errore di dritto consegna il break decisivo che Evans concretizza chiudendo il primo set per 7 a 5. Il numero 51 del mondo continua a impostare la partita sui suoi ritmi: conquistato un break ad inizio del secondo parziale si trova a servire sul 5-4 per il set. Non sfrutta due set point anche perché Tomic riapre il match alzando il livello del suo tennis. È l’australiano ad avere due set point sul servizio di Evans, ma non li concretizza, e il set è deciso dal tie break. L’inglese spinge, trova linee ed è più fresco nei movimenti e tutto questo gli permette di vincere il tie break per 7 punti a 2. Tomic, nel terzo set, prova ad essere più incisivo: accorcia gli scambi, è più aggressivo con il rovescio e trova punti vincenti. Non ci sono break anche perché Evans copre bene il campo e lotta su ogni palla; l’inglese annulla, nel nono game, tre pericolose palle break. Dopo una breve interruzione per pioggia sul 5-5 40 pari e servizio Evans (era stato l’inglese a fermare il gioco) si riprende con il tetto chiuso. Tomic porta il parziale al tie break: si gioca punto su punto ma è Evans ad avere più coraggio, a prendersi i punti a rete e a sfruttare gli errori dell’australiano. Evans si procura tre match point ed è un dritto sbagliato da Tomic a regalargli l’accesso agli ottavi di finale di uno slam. Adesso lo attende la sfida con il francese Jo- Wilfried Tsonga: tra i due non ci sono precedenti.
[1] A. Murray b. [31] S. Querrey 6-4 6-2 6-4 (Andrea Lavagnini)
Dopo la clamorosa uscita di scena di Novak Djokovic, Andy Murray è diventato ancora di più l’uomo da battere. In questo terzo turno affrontava la testa di serie numero 31, Sam Querrey: nei sette precedenti lo scozzese ha subito una sola sconfitta, risalente alla finale del torneo di Los Angeles del 2010. L’americano cercava di ripetere l’impresa di estromettere dal tabellone di uno slam il numero uno del seeding, dopo esserci riuscito lo scorso anno a Wimbledon proprio ai danni del serbo. Querrey parte con il piglio giusto e grazie ai suoi schemi preferiti riesce a tenere con sufficiente facilità i suoi turni di battuta. Murray infatti inizia il monologo già al terzo game e sotto 3-4 offre la prima palla break dell’incontro. Il passante di rovescio del californiano si stampa sul nastro e da qui in poi sarà un altro Murray. Stuzzicato dalla situazione sfavorevole di punteggio, lo scozzese sale in cattedra e non sbaglia più niente, lasciando perdere le variazioni, soprattutto sulla diagonale sinistra, che fino a quel momento non avevano funzionato. Il numero uno del mondo infila un parziale di sei giochi a uno, conquistando il primo set e un break a inizio secondo. Sotto 4-6 1-3, Querrey prova a tenere botta e vince un game difficile sul suo servizio, ma è solo un’illusione. Murray continua a macinare gioco e chilometri e con un altro break chiude il secondo set 6-2. I due passanti viziati dal nastro grazie ai quali vince il quarto game in risposta sembrano dare il colpo del KO al numero quattro statunitense, che invece reagisce e recupera il break e un po’ di convinzione. L’epilogo è lo stesso del primo parziale: sotto 3-4, Andy alza il livello del suo gioco e centra il break grazie ai suoi soliti recuperi e alle scorribande avventate di Querrey a rete, chiudendo poi il match nel gioco successivo, il match. Si tratta della 48esima vittoria agli Australian Open per Andy Murray, che eguaglia così Andre Agassi e il suo coach Ivan Lendl. Agli ottavi – a cui accede per la nona volta consecutiva – avrà Mischa Zverev.
[4] S. Wawrinka b. [29] V. Troicki 3-6 6-2 6-2 7-6(7) (Gabriele Ferrara)
Stan Wawrinka era alla caccia del quinto ottavo di finale consecutivo agli Australian Open. Ad attenderlo c’era Viktor Troicki, che contro di lui aveva perso sette volte in altrettanti scontri diretti. La partita inizia con il numero 4 del mondo estremamente falloso, rovescio incluso; Troicki prende fiducia e incide negli scambi da fondocampo, soprattutto col rovescio lungolinea. Dopo il vantaggio iniziale, Stan perde il servizio per tre volte consecutive e cede il terzo set del suo torneo: 6-3 per il serbo. Dopo il blackout iniziale, tuttavia, il campione di Losanna aumenta la percentuale di prime palle (dal 50% del parziale d’apertura ad un complessivo 61% nel corso di tutto il match), inizia a registrare i colpi da fondocampo e a dominare il gioco, infilando una serie impressionante di vincenti sia con il dritto che con il rovescio, peraltro riuscendo a limitare gli errori gratuiti. Troicki sembra sempre più scoraggiato e comincia a sbagliare sempre di più con il suo colpo meno sicuro, il dritto, e cede rapidamente il secondo e terzo set col medesimo punteggio di 6-2. Nel quarto la musica non cambia, anzi. “Stan The Man” regala spettacolo al pubblico anche con dei tocchi sotto rete di pregevole fattura che deliziano la platea australiana. Il giocatore nato a Belgrado cede il servizio per ben due volte, ma in altrettante occasioni riesce a salvarsi proprio quando l’avversario era chiamato a servire per il match, prolungando la sfida al tiebreak giocando con grande generosità e approfittando di un calo di intensità dello svizzero. Quest’ultimo, però. riesce a spuntarla al tiebreak, dove regna l’equilibrio fino al 7 pari. Qui due errori di rovescio del serbo – il secondo su una palla bassa e senza peso – fanno la differenza. Wawrinka archivia così la pratica in 2 ore e 32 minuti. Adesso Stan sfiderà Andreas Seppi che, dopo la splendida vittoria contro Kyrgios, oggi è riuscito a confermarsi contro Darcis. I precedenti vedono in vantaggio il numero 4 del mondo 10-5.
[12] J. Tsonga b. [23] J. Sock 7-6(4) 7-5 6-7(8) 6-3 (Lorenzo Dicandia)
Terzo incontro in carriera tra Jo Tsonga, dodicesima testa di serie, e Jack Sock, ventitreesimo nel seeding ma ventesimo nella classifica di questa settimana. L’americano è infatti fresco di best ranking grazie alla vittoria della scorsa settimana ad Auckland e, in seguito alla sconfitta di Isner, se ne andrà da qui anche da numero uno USA. Buon segno per Sock, non così tanto per il tennis a stelle e strisce. Il primo set vive di poche emozioni e zero occasioni. Entrambi dominano al servizio, Tsonga più di Sock, nonostante il francese abbia una percentuale di prime in campo costantemente sotto il 50%. Il set scorre dunque via rapido, e dopo 40 minuti si arriva al tiebreak. Per sbloccare il dominio incontrastato della battuta c’è bisogno di un lampo di genio, che puntualmente arriva sul cinque-quattro Tsonga, servizio Sock. Il francese gioca uno scambio sempre in difesa, prima di liberare un passante di rovescio ad una mano che ricorda da vicino quelli del connazionale Gasquet. Un dritto lungo di Sock consegna poi il parziale a Tsonga.
Nel secondo arrivano le prime palle break, due per parte. Le occasioni vengono prontamente annullate, e allora il set si trascina in qualche modo fino al cinque pari, quando è proprio il servizio a tradire Sock. Due doppi falli consegnano infatti al transalpino la terza chance di strappare il servizio. Gliene servirà una quarta, trasformata con un vincente di dritto, per poter finalmente conquistare il vantaggio. Chiudere alla battuta poi è mera prassi: 2-0 Tsonga. Il terzo parziale inizia con uno scambio reciproco di break, utile solo a sporcare le statistiche al servizio del francese. Sul 4-4, un dritto vincente permette a Sock di annullare una palla break che somigliava molto ad un match point. È quindi un altro tiebreak a determinare il vincitore del set. Tsonga scappa subito avanti di due minibreak. Ad un passo dalla vittoria, tuttavia, il francese decide di complicarsi la vita. Due gratuiti per restituire i minibreak, due risposte solo abbozzate sui match point e uno smash clamorosamente a rete per cedere il set. D’improvviso, quasi senza accorgersene, Sock si ritrova in partita. Nel quarto set, Tsonga sfrutta un po’ di distrazione dell’americano per andare subito avanti di un break. Il transalpino si concentra poi sui ad amministrare i suoi turni di servizio, riuscendo finalmente a chiudere la partita dopo aver annullato due palle break nell’ultimo gioco. Si chiude quindi in tre ore e trentatré minuti, 7-6 7-5 6-7 6-3, una partita combattuta nel punteggio ma che non è mai sembrata poter davvero sfuggire dalle mani di Tsonga, neanche dopo il passaggio a vuoto nel tiebreak del terzo set. Negli ottavi, il francese troverà uno tra Tomic e Evans. Contro l’australiano Tsonga ha vinto tre volte su tre. Con il britannico, invece, sarebbe il primo incontro.
[5] K. Nishikori b. [Q] L. Lacko 6-4 6-4 6-4 (Lorenzo Colle)
Scendono in campo per il primo match serale sulla Margaret Court Arena la testa di serie numero 5, Kei Nishikori, e il qualificato Lukas Lacko (121 ATP), che quest’anno ha replicato il suo miglior risultato nello Slam australiano (il terzo turno raggiunto nel 2012). Solo due precedenti tra i due, a Miami nel 2012 e a Washington nel 2014, entrambi vinti dal giapponese. Nishikori inizia subito a scaldare la risposta e si procura 3 palle break già nel terzo gioco. Lacko annulla la prima con un ace e riesce a portare a casa il game grazie a tre errori di dritto del suo avversario e a un punto bellissimo chiuso a rete. Dopo tre game dominati dai servizi, Nishikori piazza la zampata decisiva, nel famigerato settimo gioco, e si porta avanti di un break. Dieci minuti più tardi, un ace sigilla un set in cui giapponese ha perso solo tre punti sul proprio servizio: 6-4. Nel secondo parziale, il tennista di Shimane strappa subito la battuta a Lacko, ma la pioggia costringe gli organizzatori a chiudere il tetto retrattile. Ultimata l’operazione (che poteva essere tranquillamente eseguita prima del match, visto l’aspetto minaccioso del cielo), si riprende e Nishikori tiene il servizio a 15. Il giocatore del Sol Levante adesso pianta i piedi sulla linea di fondo e martella Lacko col suo ping pong tennis. Magistrale il dritto in controbalzo vincente con cui si procura il secondo break. Tutto fila liscio fino al 5-2, quando Nishikori, al momento di servire per il set, è costretto a fronteggiare le prime palle break della sua partita. Salva la prima con un dritto vincente, ma sulla seconda Lacko gli fa fare il tergicristallo e lo costringe all’errore. Nel successivo game di risposta, Nishikori si porta a set point, ma sbaglia la risposta di dritto e perde il gioco. La seconda occasione però è quella buona, il braccio non trema e il parziale si chiude col punteggio di 6-4. Nel terzo set, Lacko tiene benissimo il campo e spinge molto, mentre Nishikori attacca su ogni palla interlocutoria e, soprattutto, sulla seconda dello slovacco. Proprio su una seconda un po’ fiacca, il giapponese si gira sul dritto e lascia partire una risposta al fulmicotone che gli vale il break nel quinto gioco. Lacko non molla e lotta punto su punto, ma Nishikori non cede un centimetro di campo e difende la propria battuta fino al 6-4 finale. Prova solida del numero 5 del mondo che raggiunge per la sesta volta consecutiva gli ottavi di finale a Melbourne. Al prossimo turno se la vedrà col vincente del terzo turno di lusso tra Roger Federer e Tomas Berdych.
Risultati:
[4] S. Wawrinka b. [29] V. Troicki 3-6 6-2 6-2 7-6(7)
[17] R. Federer b. [10] T. Berdych 6-2 6-4 6-4
[12] J.W. Tsonga b. [23] J. Sock 7-6(4) 7-5 6-7(8) 6-3
[5] K. Nishikori b. [Q] L. Lacko 6-4 6-4 6-4
[1] A. Murray b. [31] S. Querrey 6-4 6-2 6-4
D. Evans b. [27] B. Tomic 7-5 7-6(2) 7-6(3)
M. Zverev b. M. Jaziri 6-1 4-6 6-3 6-0
A. Seppi b. S. Darcis 4-6 6-4
AO: Seppi più bravo del vento e di Darcis, è agli ottavi! [AUDIO]
AO: il ritorno di Fed Express. Annichilito Berdych
AO: Kerber domina, bene Muguruza. Out Bouchard, Kuznetsova col brivido