Ti senti meglio rispetto all’ultima volta?
In una certa misura sì. Ho avuto 48 ore difficili. Ma oggi ho ripreso molte energie. A volte mi manca un po’ il fiato. Ma sto migliorando.
Cosa è successo nelle ultime 48 ore?
Ho avuto una brutta influenza. Non sono venuto qui ieri ed ho dormito molto. Mi faceva male tutto. Sintomi di quel genere.
Nel quarto set ti sei un po’ ripreso mentre nel terzo sei sembrato un po’ imbambolato.
Sì, è vero. Stavo controllando la situazione. Ero avanti di un break nel terzo. Poi lui ha iniziato a giocare in modo più aggressivo. Sono diventato troppo passivo. Poi mi sono ripreso e mi è sembrato di vivere un deja vu, non ho mantenuto il controllo dopo aver di nuovo fatto il break. Sono però stato capace di ricominciare da capo e chiudere la faccenda. Devo essere contento.
Sto cercando di ricordare una volta in cui ti ho visto usare così tanto lo slice di rovescio. Sei un’autorità in materia ormai. Ricordi di averlo usato mai così tanto prima?
No e penso che sia la cosa che mi ha messo in difficoltà. Mi ci sono adagiato troppo. Lui ha capito che mi doveva far muovere di più ed io gliel’ho permesso. C’è stato quel punto in cui sono andato da 15-30 a 15-40 quando lui mi ha fatto il contro break sul 2-1 in mio favore. Non erano neanche buoni slice. Solo palle molli in mezzo al campo. Cercavo di non fargli fare più volte la stessa cosa e di tenerlo fuori equilibrio. Ovviamente ho fatto troppi slice.
Se non fosse che con quella strategia sei andato sopra di due set.
Di due set ed un break con quella strategia. Ma a quel punto lui ha iniziato ad essere più aggressivo ed a spingermi indietro. Nei primi due set ha funzionato perché facevo alcuni slice e poi mi giravo sul diritto. Alla fine mi sono attaccato troppo agli slice.
Parlaci di Bautista Agut (prossimo avversario ndt).
Sarà una partita simile a quella odierna. Entrambi colpiscono piatto. Bautista usa di più il rovescio. Inoltre non ti irretisce così tanto nel suo gioco. Sono stato in grado di trovare le giuste soluzioni tattiche contro di lui in passato. Sarà un match in cui dovrò salire in cattedra e dettare il mio gioco. Sarà la cosa più importante da fare.
Nel precedente incontro le statistiche dicono che hai fatto servizio e volée una volta. Oggi almeno trenta o quaranta volte.
Sì, perché cambiava spesso posizione. Non è uno di quei giocatori che riescono a mettere molto spin sulla palla. Così quando indietreggiava mi dava molto più tempo per farmi avanti. Volevo tenerlo fuori ritmo. Un piano che credevo avrebbe funzionato.
Di cosa sei più soddisfatto oggi?
Del mio atteggiamento e di come l’ho mantenuto per tutta la partita. Riuscirò sempre a fare la mia partita se continuo così.
Traduzione di Roberto Ferri