Ohhh, finalmente una giornata relativamente tranquilla all’Australian Open dove il sole è tornato a spaccare le pietre e il caldo si è fatto asfissiante, dopo i botti fragorosi dei giorni scorsi con il crollo delle teste coronate, i primi due giocatori del seeding fra gli uomini, Andy Murray e Novak Djokovic, e due delle prime tre fra le donne, Angelique Kerber e Aga Radwanska. Sì, forse Thiem poteva essere considerato leggermente favorito nei confronti di Goffin per ragioni di classifica, per quanto il bilancio dei loro duelli dimostrasse grande equilibrio, ma per il resto nella giornata degli ottavi di finale della metà bassa del tabellone maschile hanno vinto tutti quelli che era previsto che vincessero e tutti, incluso Goffin, in quattro set: Nadal su Monfils, nell’ottavo più combattuto perché c’è mancato un soffio che il francese trascinasse lo spagnolo al quinto (era avanti 4-2 nel quarto, ma ha perso 4 games di fila), Raonic su Bautista Agut, Dimitrov sullo sfinito e infortunato Istomin. Salvo Nadal tutti i vincitori hanno finito in crescendo. E i punteggi del quarto set sono stati netti: due 6-1 e un 6-2. Scorrendo dall’alto in basso il tabellone, troviamo nei quarti un solo vero outsider, proprio in cima, Mischa Zverev – il tedesco n.50 del mondo giustiziere di Murray – e Federer, Wawrinka e Tsonga, Nadal (al 30mo quarto di finale in uno Slam) e Raonic (al terzo quarto consecutivo qui in Australia), Goffin e Dimitrov. Curiosamente tutti questi confronti saranno inediti per ciò che concerne l’Australian Open. Buon per gli spettatori che nei primi 8 giorni del torneo non possono davvero lamentarsi di quanto è accaduto, di quel che hanno visto.
Non solo l’incertezza di certi confronti, ma anche la qualità, è stata notevole. E anche il contrasto di stile, fra un match e l’altro. Roger Federer era ovviamente il personaggio più atteso e non c’è stata una sua partita uguale all’altra, grazie anche alle caratteristiche dei suoi avversari, tecniche, anagrafiche. Il coetaneo mancino ed attaccante Melzer, il giovane rappresentante del “corri e tira” americano Rubin nei due match in cui Roger sembrava arrugginito. Il top-ten un po’ demotivato, e presto rassegnato Berdych che ha cercato per troppo poco di “rompere” Roger a suon di servizi e pallate, l’ambizioso Kei Nishikori dal rovescio anticipato come la partenza che ha cominciato come un centometrista ma si è addormentato sul finire del primo set, restituendo a Federer quella fiducia che altrimenti avrebbe potuto incrinarsi. E adesso Roger si imbatte nel panda tedesco del serve&volley, Mischa Zverev, in un confronto che nell’esaltazione del contrasto di stile, promette certamente grande spettacolo. Goran Ivanisevic, sempre deciso nell’esprimere le sue sensazioni, mi ha detto oggi – in aggiunta ad aver tentato invano di farsi un selfie con me per mostrarmi la sua mise Sergio Tacchini (“Ho firmato un contratto per un anno, con la Tacchini ho giocato per tanto tempo in passato, un ritorno alle origini”)… invano perché la foto è misteriosamente scomparsa dal mio telefono – di non essere rimasto troppo sorpreso dall’exploit di Zverev con Murray: “Non mi sarei mai aspettato che Istomin battesse Djokovic, quello davvero no, ma riguardo a Zverev invece sapevo che giocava bene, che era in gran forma e che non dando ritmo a Andy lo avrebbe messo in difficoltà su questi campi così veloci, i più veloci di tutti gli Slam di sicuro”. Io non credo però che Zverev possa essere diventato un fenomeno all’improvviso. E ora dopo tutto questo can can, questa ondata di popolarità che lo ha colpito a 29 anni, onestamente sarei sorpresissimo se battesse anche Federer, quantomeno il Federer visto negli ultimi due match. Però non dimentico quello che ho scritto un paio di giorni fa quando ho parlato degli alti e bassi inevitabili che possono sorprendere i giocatori di una certa età, cui i picchi di rendimento restano ma senza la necessaria continuità. Federer, che ha fatto una carriera d’eccezione, farà eccezione anche in questo? I tifosi di Roger staranno toccando legno da qualche riga.
Altro gran contrasto di stile pazzesco quello fra due giocatori dalla forza e dalla struttura fisica iper-possente, come il loro gioco, Tsonga, più portato a venire a rete, e Wawrinka che ha colpi da fondocampo capaci di sfondare chiunque. Mi pare che una semifinale tutta svizzera sia abbastanza probabile. Sul cemento veloce Federer ha un tennis che sembra più adatto, ma in quel match non sarebbe soltanto l’aspetto tecnico quello prevalente. Sul Nadal molto provato che ho visto stasera e Raonic reduce da una fastidiosa febbriciattola – ma il canadese ne ha sempre una… – e sul duello Goffin-Dimitrov ne riparliamo domani. Però Dimitrov è in grande spolvero, ha vinto Brisbane, non ha paura di nulla. Decisamente anche simpatico e insieme stasera ci siamo fatti delle belle risate quando ha parlato di essere stato… in love con il tennis e allora io gli ho chiesto se per caso ad essere stato in love anche con.. .tante altre situazioni, non si fosse un po’ distratto e non avesse perso un po’ di vista l’amore con il tennis ritardo certi risultati. Se avete accesso ai transcripts (sulla home page italiana ci sono… anche in originale) potete leggere la sua divertita reazione.
“Ladies… second” invece stavolta, con poca gentlemanship da parte mia, ma la giornata trascorsa non è stata entusiasmante. Serena ha sofferto più del dovuto contro la Strycova che non le dà ritmo, ma l’ha comunque regolata in due set (prima di raccontare il suo primo incontro romano con il promesso sposo a Roma… in una flash trovate le sue… confidenze sull’Italia e il mio suggerimento riguardo al matrimonio), come in due set ha vinto Pliskova sull’ultima aussie in gara Gavrilova – che è aussie quanto me – e della Lucic nei quarti a quasi 35 anni ho scritto a lungo la drammatica storia… a lieto fine. Mi stupiscono i progressi incredibili della Konta, semifinalista a sorpresa un anno fa e dominatrice senza perdere un set di tutte le sue avversarie fin qui. E se battesse anche Serena? Per quel che ho visto finora, se non si lascia impressionare dal nome e dalla potenza di Serena, potrebbe anche scapparci un’altra grande sorpresa. Per stanotte fra Vandeweghe e Muguruza mi aspetto gran pallate: sono entrambe due ragazze solari vinca la migliore. Mentre nell’altro quarto femminile ho una prediletta, e cioè Venus Williams, anche se mi sta meno simpatica, a pelle, della sorella perché mi sembra meno spontanea, meno vera. Ma se vince con la Pavlyuchenkova è una storia più bella. E le belle storie non stancano mai.