dal nostro inviato a Melbourne
[9] R. Nadal b. [3] M. Raonic 6-4 7-6 6-4
Il confronto tra tennisti con stili diversi di solito regala belle partite, e questa non ha tradito la regola. Almeno per i primi due set, nei quali il punteggio è stato in bilico. Dopo un primo set magistrale di Rafa, le occasioni sprecate da Raonic nel secondo hanno scavato un solco incolmabile tra i due: ben sei set point mancati dal canadese, tre sul 5-4 e tre nel tie-break, e sull’unico avuto con il servizio a disposizione, il canadese ha commesso un doppio fallo. I servizi hanno dominato, da una parte e dall’altra (solo due break, entrambi subiti da Raonic), ma ci sono stati scambi divertenti, con volèè e passanti da una parte e dall’altra.
All’inizio salta subito all’occhio come la posizione in risposta di Nadal sia molto più avanzata rispetto al match con Zverev: un paio di metri dietro la linea di fondo sulla prima di Raonic, e quasi dentro al campo sulla seconda, andando molto bene incontro alla palla per tagliare gli angoli, soprattutto sullo slice da destra. I proiettili di battuta del canadese tornano indietro con una frequenza insolita e già nel primo game si arriva ai vantaggi, anche se non ci sono palle break. È interessante vedere come Nadal provi ad andare a rete nei primi minuti del match, segno di una tattica studiata a tavolino (gli attaccanti vanno attaccati, per evitare che attacchino loro) ma che però man mano che passano i giochi si rivela scritta sulla sabbia. Lo spagnolo è granitico al servizio, solo in una occasione il so avversario arriva a 40, e quando si addentra nello scambio è estremamente accorto a variare direzione e lunghezza dei colpi per muovere Raonic sia orizzontalmente sia verticalmente. Due rovesci vincenti portano Nadal a due palle break sul 3-3 (dopo che ne aveva visto sfumare una due game prima), ma ne basta una, perché Raonic non riesce a tenere in campo uno smash molto difficile in arretramento. Non serve altro per garantire al maiorchino il primo parziale, portato a casa con un bilancio di 35 punti a 26, uno scarto davvero insolitamente grande per un 6-4.
La temperatura è tutt’altro che estiva: il termometro dice 18 gradi, ma basta una leggera brezza perché il freddo percepito diventi più pungente. Ciò sicuramente non aiuta i servizi di Raonic, che non fanno i danni che solitamente provocano nella risposta dell’avversario: solo 6 ace nel primo set, di cui quattro in un solo game, ma soprattutto una minore percentuale di punti vinti sulla prima (73% contro 80%).
Nel secondo parziale Raonic trova maggiore fortuna nei game di risposta, nei quali riesce a portare il gioco su terreni a lui più congegnali: tenendo basso il ritmo degli scambi, riesce ad aprirsi angoli interessanti per i suoi attacchi, soprattutto con il diritto anomalo sul diritto mancino di Rafa, che in quelle circostanze raramente riesce ad organizzare un passante accettabile. Un servizio vincente cancella il primo break point per Raonic sull’1-0 del secondo set, ma il baricentro del gioco si è nettamente spostato verso il canadese, che sul 5-4 in suo favore riceve in regalo due set point (due diritti sbagliati ed un doppio fallo di Nadal), ma che come sono arrivati se ne vanno, per colpa anche di un rovescio “anomalo” messo in corridoio da Raonic senza troppo senso. Un terzo set point se ne va poco dopo, cancellato da un diritto di Rafa, che passata la paura si issa al tie break dopo 67 minuti di gioco solo nel secondo set.
Raonic, che sul 3-2 si era assentato dal campo per farsi vedere dal fisioterapista (“Non riesco più a spingere da questa parte” aveva detto indicando la sua coscia destra), continua a servire imperterrito, ottiene il primo minibreak sul 3-3 grazie ad una splendida discesa a rete con “mezza volata” e successiva volée di rovescio, ma lo perde subito dopo quando si fa passare da un rovescio incrociato di Nadal. Sul 4-4 il punto più bello del match: un lob liftato di diritto di Milos che scavalca Rafa dopo uno scambio mozzafiato e gli dà altri due set point. Il primo se ne va con un servizio vincente, il secondo lo vanifica Raonic con un letale doppio fallo. I diritti anomali di Raonic sono sempre meno efficaci, i passanti di Nadal arrivano sempre più vicini alla riga, fino a trovare il campo sul suo primo set point tre punti più tardi. Dopo aver scongiurato il pericolo di sei set point, Nadal riesce ad issarsi a 2 set a zero.
Difficile vedere come Raonic possa rimontare due set ad un Nadal in così grande condizione, ma il canadese continua a servire e sperare, anche se i suoi colpi da fondo finiscono sempre più spesso in rete. La fine arriva all’improvviso, ma in un certo senso attesa da tutti: sul 5-4 si arriva rapidamente sullo 0-40, siglato da un suo diritto che annulla il diritto inside-out di Raonic. Dopo 2 ore e 44 minuti Nadal può cadere in ginocchio alla Borg per celebrare la sua prima semifinale Slam da tre anni a questa parte.