Ormai è un’abitudine quotidiana, tutte le mattine, passando tra i campi 17 e 18. Sul primo Serena Williams, sul secondo sua sorella maggiore Venus, a tirare una pallata dietro l’altra, alle 9 di mattina, ogni singolo giorno di questi Australian Open 2017, e pure di quelli precedenti se è per questo. La voglia di lavorare di queste due ragazze è incredibile, ed è una delle ragioni per cui si sono portate a casa uno scherzo come 30 Slam (indifferente, ovvio, chi vinca domani), stiamo parlando di 7 anni e mezzo (SETTE ANNI E MEZZO) di tornei major, titoli che normalmente si spartisce una generazione intera di tenniste. Tutti nel loro soggiorno di casa. Eppure, non si fermano mai, ed è un piacere vederle, in paricolare l’atteggiamento è sempre positivo, rilassato ma concentrato quando ci vuole. Il sogno di qualsiasi coach. Patrick Mouratoglou e David Witt possono essere altro che soddisfatti. Vediamo insieme qualche scorcio di oggi dai campi.
Qui sopra, Venus si avvia al 18, Serena la saluta e le dice “sei in ritardo, io sto qui da un quarto d’ora!”
Qui sopra, durante una pausa, Serena manda da un campo all’altro, alla sorella, il link a Ubitennis. Venus legge perplessa l’editoriale di Ubaldo.
Qui sopra, stretching del polso per Venus, prima di provare i servizi, l’articolazione va scaldata e preservata.
Qui sopra, ancora stretching per Venus, d’altronde se vuole arrivare a Tokyo 2020 come dice, deve curarsi bene il fisico.
Infine, qui sopra la cosa affascinante: sul campo nemmeno ci starebbero tutte, le coppe che hanno vinto, eppure, come due ragazzine della scuola tennis, continuano a perfezionare la tecnica e a provare a migliorare le esecuzioni. Cesto di palline, e via pedalare. A sinistra, Mouratoglou dava a Serena indicazioni sul lancio di palla, a destra Witt faceva vedere a Venus il modo di andare in avanzamento sulla risposta.
Bello, veramente bello, vedere tanta etica del lavoro, tanto impegno, e tanta volontà di continuare a essere le migliori. A domani, cara Pantera e cara Venere, fateci divertire.