CROAZIA-SPAGNA 1-1 (Domenico Giugliano)
F. Skugor b. P. Carreno Busta 3-6 6-3 6-4 4-6 7-6(6)
Ad Osijek torna in campo per il primo turno del Wordl Group, la finalista della scorsa edizione della Coppa Davis, la Croazia. Tuttavia, il capitano Krajan deve rinunciare a Cilic, Coric, Karlovic e Dodig ed ecco che nel primo singolare contro la Spagna, orfana di Nadal, è Franko Skugor, numero 223 del mondo, a sfidare Pablo Carreno Busta. Nel primo set la svolta arriva tra il quinto e sesto gioco, quando Skugor non trasforma 5 palle break, di cui tre consecutive e nel game successivo perde il servizio a zero. Carreno porta a casa il parziale per 6-3 in 33 minuti. A sorpresa nel secondo set è Skugor ad andare avanti di un break nel sesto gioco. Il croato non trema, non concede palle break, e complice un Carreno molto falloso, ben 13 errori non forzati, chiude il parziale per 6-3 in 39 minuti. Skugor sfrutta il momento positivo anche nel terzo set. Break subito al primo game, si fa rimontare sul 2-2, ma nel gioco successivo, grazie ad un bel dritto vincente, stacca di nuovo Carreno chiudendo il set in 43 minuti con il punteggio di 6-4. Nel quarto set regna l’equilibrio e cresce il livello di gioco da parte soprattutto di Carreno, che regala poco al servizio e commette pochi errori da fondo. L’unica palla break arriva al decimo gioco per lo spagnolo che la sfrutta e si aggiudica il set per 6-4. Sulla scia del quarto set, e approfittando della stanchezza fisica e mentale di Skugor, Carreno ottiene subito il break nel secondo gioco del set decisivo volando in soli 8 minuti sul 3-0, ma sul più bello lo spagnolo si distrae, gioca un pessimo game sul 5-3, quando serve per chiudere il match, rimettendo in partita il giocatore di casa. Sul 4-5 Skugor va al servizio con molta pressione, concede tre match point che annulla con un servizio vincente, un errore a rete di Carreno e un bel dritto vincente ottenendo dopo un game durato 12 minuti il 5-5. Il match si decide al tiebreak. Skugor parte subito forte con il minibreak portandosi sul 3-0. Il croato si procura due match point sul 6-4. Il primo se ne va grazie ad un ottimo dritto di Carreno, che annulla poi il secondo con il servizio. Skugor non si arrende e si procura un terzo match point che questa volta sfrutta chiudendo dopo 4 ore esatte di battaglia. Una grande impresa quella del croato che ha approfittato di un distratto Carreno, autore di 66 errori gratuiti. Un bel colpo per la Croazia che resta sfavorita ma che ha dato segni di vita nonostante, sulla carta, non dovesse conquistare neanche un match in questo week end. Pessima la prestazione di Carreno Busta che dovrà meditare tantissimo dopo l’esito di questo incontro.
R. Bautista Agut b. A. Pavic 6-4 6-2 6-3
Nel secondo match di giornata si affrontano ad Osijek, Roberto Bautista Agut e Ante Pavic, numero 486 della classifica ATP. Si tratta del primo confronto tra i due giocatori, non ci sono precedenti. Il primo set è equilibrato ed a sorpresa il primo ad avere occasioni è Pavic che non sfrutta due palle break bel terzo gioco. Nel finale di set Bautista strappa la battuta a Pavic sul 4-3 ma riconsegna il break nel game successivo. Bautista nel decimo gioco prende in mano l’iniziativa è al terzo set point chiude 6-4 in 42 minuti di tennis altalenante ma che ha mostrato un ottimo Pavic al servizio con ben 5 aces. Bautista sente l’odore del sangue e azzanna la partita alla giugulare ad inizio secondo set volando in 10 minuti sul 3-0. Il set procede con un Bautista solido al servizio che va ai vantaggi solo in un’occasione e chiude 6-2 in poco più di mezz’ora di gioco. Nel terzo set Pavic riprende coraggio e crea qualche problema al suo avversario. Il quale salva una palla break in apertura e poi manca il colpo del ko nel game successivo mancando a sua volta due opportunità del 2-0. Bautista Agut si salva ancora sul 2 pari annullando due palle break, poi però nel game successivo opera lo strappo decisivo salendo sul 4-2 alla quarta palla break a disposizione. Lo spagnolo amministra con calma il vantaggio e regala il sospirato 1-1 alla sua squadra.
SERBIA-RUSSIA 2-0 (Paolo Di Lorito)
V. Troicki b. K. Khachanov 6-4 6-7(3) 6-3 1-6 7-6(6)
Nello Sport Center Cair della città di Nis, in Serbia, scendono in campo il numero 1 russo Khachanov contro il numero 2 serbo Trocki. Il giovane è al suo quarto match di singolare in Coppa Davis, mentre il trentunenne di Belgrado ne ha giocati ben 26. Karen è molto promettente e di lui ne avevamo già parlato in passato, oggi però il suo gioco, nonostante a tratti sia stato di grande qualità, è parso altalenante. Nel primo game commette un paio di errori da fondo e un doppio fallo che gli costano subito il break, e questo game si rivelerà decisivo per il set perso 6-4. Trocki fa valere la sua maggior esperienza soprattutto dal punto di vista tattico, cercando spesso il colpo meno forte del suo avversario, il rovescio, e non disdegna le discese a rete. Nel secondo set invece si distrae, va sotto 0-3 e salva addirittura 3 palle del 0-4. Da lì in poi cerca di risalire senza farsi prendere dal nervosismo e il match diventa combattutissimo; Karen continua ad essere pericoloso da fondo ma è ancora troppo incostante. Entrambi non sfruttano delle chance per chiudere prima del tie-break, e giunti sul 6 pari gli errori tornano ad essere protagonisti. Troicki è quello che ne commette di più e dopo 2 ore si va un set pari. All’inizio del terzo parziale Victor parte speditissimo e conquista immediatamente un break a 0 che non lascerà più, fino a chiudere 6-3 in disinvoltura.
Il quarto segue un andamento simile anche se a parti invertite: Khachanov è solidissimo sia alla battuta che in risposta e, complice anche un problema alla schiena del serbo, il parziale scivola via 6-1. L’ultimo set è una vera lotta a viso aperto; i due tennisti danno il massimo con la battuta e il primo ad avere delle palle break è il russo nel terzo game, tuttavia due servizi vincenti di Troicki riaccendono l’entusiasmo nel pubblico. Nel game successivo, il più lungo di tutti, tocca a lui non sfruttare delle palle break, addirittura 4, alcune annullate da magnifici vincenti di Khachanov. Nonostante la stanchezza e i crampi, il match va avanti a ritmi spediti e in questi momenti vengono giocati i più bei punti dell’incontro. Sul 5-4 il serbo trova delle efficacissime soluzioni con il rovescio lungolinea che lo portano a match point per 3 volte, e per 3 volte il russo si salva con coraggio. Dopo qualche altro sussulto si giunge al tie-break decisivo dove Khachanov parte come meglio non poteva: uno sventaglio imprendibile e due ace. Tutto torna in equilibrio però quando proprio lui di dritti ne sbaglia due consecutivi. Sul 5-5 lo schema servizio-dritto sorride di nuovo al russo, il suo primo match point però viene annullato dalla battuta di Victor. Quest’ultimo alla fine, limitandosi a mantenere la palla profonda, riesce a chiudere questa battaglia dopo 4 ore e mezza, con molta più fatica di quanto ci si aspettava.
N. Djokovic b. D. Mevdevev 3-6 6-4 6-1 1-0 rit.
Di nuovo un giovane contro un esperto in questo secondo match di singolare tra Serbia e Russia. Per Medvedev è addirittura l’esordio assoluto in Coppa Davis e il suo avversario odierno è Djokovic, unico top 10 che ha risposto presente alla convocazione della sua nazionale. Novak parte in maniera lenta e contratta, subisce il break nel game di apertura, e dopo appena tre giochi è costretto a chiamare un medical time-out per un problema alla spalla destra. Quando il gioco riprende le cose non cambiano di molto: nei primi 5 game assistiamo ad altrettanti break. Il servizio di Medvedev è debole e non raggiunge velocità e elevate, tuttavia i suoi colpi piatti da fondo sanno essere precisi e penetranti. Raramente cerca le righe, bensì preferisce un gioco più sicuro che limita di molto gli errori. Djokovic invece sembra affannato e ci mette un po’ a carburare, tant’è che più volte con sbracciate plateali invita il pubblico ad incitarlo. Medvedev continua a svolgere il suo compito diligentemente e ogni tanto riesce anche a piazzare delle zampate vincenti di rovescio. Sul 5-3 il serbo va al servizio ma continua a commettere troppi errori, e con un doppio fallo e dei dritti larghi se ne va il primo set. Nel secondo parziale lo stato confusionale del serbo continua e difatti si ritrova sotto 3-0. Il match però comincia a farsi più fisico e Daniil, nonostante sia passata solo un’ora di gioco, inizia già ad accusare un po’ di stanchezza, perde terreno e spesso è in ritardo sulla palla. Djokovic più di grinta che di tecnica riesce a ribaltare il punteggio e vincere il set 6-4.
Nel terzo set le condizioni fisiche di Medvedev peggiorano, i crampi lo colpiscono all’improvviso impedendogli quasi di muoversi e il break è inevitabile; sul 3-1 sotto il russo è addirittura costretto ad accasciarsi a terra per il dolore. Sottolineiamo che per lui questo è il secondo match in carriera al meglio dei 5 set, dopo il primo turno perso due settimane fa in Australia da Escobedo. Ormai non c’è più partita, il ventenne di Mosca si trascina da una parte all’altra del campo senza più energia e all’inizio del quarto set decide di ritirarsi. La prestazione di Djokovic risulta comunque di difficile interpretazione considerando come si sono evolute le cose. Interessante ricordare come nell’unico precedente tra le due nazioni nel 2008, l’attuale capitano-giocatore della Serbia Zimonjic scese in campo nel secondo singolare proprio per sostituire un acciaccato Djokovic. Il veterano doppista in quell’occasione perse da Davidenko, vero protagonista di quel week-end.
GERMANIA-BELGIO 1-1 (Matteo Polimanti)
S. Darcis b. P.Kohlshreiber 6-4 3-6 2-6 7-6(2) 7-6(5)
Alla Fraport Arena di Francoforte va in scena la sfida di primo turno tra i padroni di casa della Germania, grandi favoriti della vigilia ed il Belgio orfano del loro numero 1 David Goffin. Per il primo incontro scendono in campo Philipp Kohlschreiber, preferito al giocatore del momento Misha Zverev, e Steve Darcis, in quello che è sicuramente il match chiave dell’intera sfida in quanto le residue chanche dei belgi passano obbligatoriamente per questo singolare di apertura. I due tennisti incrociano le racchette per la seconda volta in carriera, con il tedesco che si era aggiudicato l’unico precedente giocato in Australia nel 2013; la partenza è a favore di Darcis, infatti dopo i primi game di studio è il belga che prende in mano il pallino del gioco e con numerose ed efficaci sortite a rete allunga 5-2 con doppio break; Kohlschreiber tenta di rifarsi sotto, accorcia sul 4-5 ma Steve chiamato a servire per la seconda volta per il parziale non trema e chiude con un servizio vincente il set. La sensazione però è che il tedesco, nonostante la falsa partenza, abbia più soluzioni a sua disposizione; nel secondo set infatti scappa subito 3-0 e mantiene comodamente il vantaggio, aggiudicandosi il parziale per 6-3, non concedendo nemmeno una palla break a Darcis; il terzo segue la falsariga del set precedente, Kohlschreiber non si lascia più sorprendere dal gioco spumeggiante del belga, strappa di nuovo il servizio all’avversario nel game di apertura, concedendogli solamente 5 punti nei suoi turni di battuta; sul 2-5, Darcis, con due deleterie palle corte regala il parziale al tedesco; la situazione è così ribaltata con la Germania avanti 2 set a 1 dopo 1 ora e 50 minuti di gioco.
Tutto lascerebbe pensare ad un assolo della Germania anche nel quarto set, ma da qui inizia lo psicodramma di Kohlschreiber; Darcis perde la battuta sul 2-2 ma riesce a recuperare grazie ad uno scriteriato game di battuta del tedesco, riportandosi in parità sul 4-4 quando ormai l’incontro sembrava finito; i game di battuta del numero 58 del mondo sono tutti lottati, ma alla fine riesce ad issarsi al tie break; quando sarebbe arrivato il momento di chiudere un match in realtà dominato, “Kohli” inanella una serie tremenda di errori non forzati e regala il tie break, conclusosi 7-2, a Darcis. Si arriva così a un quinto set insperato per il belga, sempre costretto a inseguire dal secondo parziale in poi; infatti anche nel parziale decisivo Kohlschreiber sale 3-0, dando l’impressione di non essere più in vena di regali; tuttavia il tedesco non riesce ancora una volta a compiere l’allungo decisivo e regala il contro-break sul 4-2 a suo favore; Darcis mette a segno 4 game di fila e sul 5-4 ha la possibilità di chiudere l’incontro; anche il belga però trema nel momento decisivo e rimette in carreggiata un ormai sconsolato Kohlschreiber; il quinto set viene quindi deciso dal tie break (dallo scorso anno in Davis non si procede più ad oltranza nel parziale finale). Si seguono i servizi fino al 6-5 Darcis quando il tedesco, chiamato ad annullare il match point con la battuta, dopo un’ottima prima di servizio spedisce un comodo dritto in rete, regalando un punto insperato al Belgio.
A. Zverev b. A. De Greef 6-3 6-3 6-4
Dopo il vantaggio belga, Alexander Zverev, numero 1 della Germania è obbligato a vincere il suo singolare contro Arthur De Greef, numero 143 delle classifiche mondiali, preferito sorprendentemente al mancino Bemelmans, lasciato riposare per il doppio di domani. Il baby fenomeno tedesco –tornato in campo ufficialmente per la prima volta dopo la battaglia persa in Australia contro il futuro finalista Rafa Nadal– non delude e dispone facilmente del malcapitato De Greef in tre set. Arthur è un giocatore talentuoso, frequenta prevalentemente il circuito challenger e a livello tecnico dispone di due buoni fondamentali e un notevole rovescio in back nonostante giochi il fondamentale con due mani; l’ostacolo odierno è però insormontabile per il ventiquattrenne di Bruxelles. Sasha è devastante al servizio, nel primo parziale mette a segno 6 ace in 4 turni di battuta e con un break in apertura e uno in chiusura si aggiudica il primo set per 6-3 in 26 minuti. Il secondo set è più combattuto, nelle fasi iniziali del parziale infatti è il belga ad avere più chanche di break con Zverev obbligato a ricorrere al solito servizio per salvarsi; il tedesco annulla tre palle break e alla prima occasione sul 4-3 strappa la battuta a De Greef, grazie a due vincenti di rovescio sublimi e chiude il set con lo stesso punteggio del precedente. Il terzo parziale, anche se finirà con un passivo inferiore rispetto agli altri due è forse quello meno combattuto, il numero 22 del mondo è in totale controllo dell’incontro e una volta effettuato il decisivo break nel sesto gioco si limita a controllare i suoi turni di battuta; 6-3 6-3 6-4 il risultato finale per Zverev. La sfida al termine della prima giornata è quindi in parità, tuttavia la Germania è ancora ampiamente favorita, molto importante il doppio di domani con Darcis, molto probabilmente impegnato con Bemelmans chiamato ad un’altra impresa; da ricordare come la vincente di questo primo turno affronterà o l’Argentina o l’Italia nei quarti ad aprile.