COPPA DAVIS, Ottavi di finale
ARGENTINA-ITALIA 1-2
Per il secondo anno consecutivo l’Italia perde il doppio con l’Argentina dopo aver rimontato due set. Stavolta se vogliamo abbiamo fatto anche peggio, avendo mancato anche un match point nel tie break del quinto set. Ma la partita onestamente non l’abbiamo persa lì, ma nei primi due set, nei quali Fabio Fognini (probabilmente ancora non al top dopo l’attacco di gastroenterite dei giorni passati) e Simone Bolelli (rientrava in un match ufficiale dopo circa 9 mesi) si sono praticamente consegnati ai loro avversari, opponendo ben poca resistenza. Poi la rimonta, impensabile fino a poco prima, ma condotta in modo grintoso e con gran cuore. Il quinto set è stata una lotteria, gli azzurri (in completo davvero patriottico, con maglia tricolore della Hydrogen) hanno salvato ben 5 match point prima di capitolare, ma purtroppo l’impresa non è stata completata. Si riparte domani, vedremo se Lorenzi saprà subito darci il punto del 3-1 così da evitarci un quinto singolare sul 2-2 che sarebbe da vero batticuore
C. Berlocq/L. Mayer b. S. Bolelli/F.Fognini 6-3 6-3 4-6 2-6 7-6(7)
I due capitani sciolgono come di consuetudine un’ora prima dell’inizio del doppio e cambiano entrambi le coppie indicate in sede di sorteggio. Orsanic si affida all’esperienza dei veterani Berlocq e Mayer, mentre Barazzutti certifica il rientro di Bolelli dopo l’intervento della scorsa estate e gli affianca il fido Fognini che pare aver recuperato dall’attacco di gastroenterite che lo aveva estromesso dal secondo singolare della prima giornata. Entrambe le coppie hanno un ruolino di marcia di tutto rispetto nella manifestazione, gli argentini insieme hanno vinto tutti e due i match giocati, la coppia azzurra ha perso su 7 match solo quello di Napoli del 2014 contro la Gran Bretagna (Andy Murray e Colin Fleming).
Parte al servizio Berlocq, Bolelli in risposta è a destra, Fognini a sinistra. Gli argentini concedono subito una palla break, ma Mayer che l’aveva propiziata con un errore sotto rete, si fa perdonare e Berlocq tiene la battuta. Va al servizio Fognini che non cerca tanto la potenza ma lo slice a tre quarti di velocità e tiene la battuta ai vantaggi. Sono poi gli azzuri a dover annullare due palle break nel quarto game con Bolelli al servizio, l’azzurro si salva con il servizio dal 15-40 con l’aiuto di due magnifiche stop volley di Fognini. Nel settimo game ancora altre due palle break per la coppia italiana, ma Mayer si salva con il servizio e Fognini si esibisce nel primo lancio della racchetta (accompagnato da epiteti contro chissà chi). L’azzurro si fa prendere dal nervosismo e sul turno successivo di Bolelli alla battuta gioca in maniera incerta sotto rete, gli argentini lo prendono di mira e centrano il break salendo 5-3 e andando a servire per il set. La coppia di casa pare molto più reattiva, i punti cruciali vanno sempre agli argentini, Fognini sembra non ancora in perfetta forma, mentre da Bolelli che oggi ritorna al tennis giocato forse non si può chiedere di più. Berlocq tiene tranquillamente la battuta e gli argentini si aggiudicano il primo parziale.
Nel secondo set si riparte con Fognini al servizio, primi due game regolari, poi Bolelli rischia nel terzo gioco dove deve salvare due palle break. Ma gli italiani sembrano imballati, gli argentini appaiono molto più in palla e difatti approfittano di un game disastroso di Fognini che commette 3 gratuiti e cede la battuta sul 2-2. Gli azzurri non pungono mai alla risposta, fanno appena 6 punti sul servizio degli avversari e con il secondo break su Fognini nel nono game cedono il set con lo stesso punteggio del primo, 6-3.
Onestamente o calano un po’ gli argentini oppure siamo costretti a cambiare marcia, altrimenti il doppio pare perso. Si ricomincia con gli argentini al servizio, la partita sembra seguire l’andamento dei primi due set. Poi però nel quinto game gli argentini accusano un piccolo passaggio a vuoto e Bolelli e Fognini si conquistano una palla break, la prima dal settimo gioco del primo set. La coppia di casa si salva grazie ad un gratuito di Fognini e al servizio di Berlocq, ma è un piccolo segnale che forse qualcosa si muove. Fognini trema al servizio sul 3-4 quando si trova 15-30, ma ora pare muoversi meglio e tiene la battuta con 3 punti di fila mentre Barazzutti dalla panchina prova a scuotere i nostri. Berlocq va al servizio e commette doppio fallo, gli azzurri ora danno battaglia, soprattutto Fognini che sotto rete sembra più attivo. Gli azzurri vanno sullo 0-40, gli argentini annullano le prime due palle break, ma sulla terza una voleé di Mayer finisce fuori, è il primo break italiano della giornata che ci porta sul 5-4. Fognini va sullo 0-30 nel game successivo, ma poi l’azzurro serve alla grande, arrivano quattro punti consecutivi e con essi il terzo set.
E’ arrivata la reazione tanto attesa, adesso si deve essere bravi a dargli continuità. Ci pensano gli argentini ad aiutarci, soprattutto Berlocq che ha perso la verve di inizio partita e pare abbastanza nervoso, prendendosela anche con il pubblico che inizia a rumoreggiare. Mayer serve per primo, va sul 30-0 ma poi commette qualche gratuito di troppo (doppio fallo compreso), arriva subito una palla break azzurra che Fognini trasforma con un bel diritto lungolinea. Ora sono gli azzurri che vanno di corsa mentre i loro avversari annaspano. Berlocq sotto rete non fa più paura, Mayer inizia a sbagliare spesso, altro break azzurro nel quinto game, 4-1 “pesante”. Ora è tutta un’altra musica, Bolelli da fondo campo martella in maniera impressionante, Fognini ha ripreso fiducia ed è molto più propositivo. La coppia azzurra amministra con calma l’enorme vantaggio e chiude 6-2 il parziale. Si va al quinto, era davvero difficile crederci fino ad un’oretta fa.
Gli argentini si prendono una pausa e si cambiano la maglietta, indossandone entrambi una azzurra che richiama la bandiera argentina, cosa che invece gli italiani hanno fatto da inizio match con una maglia tricolore della Hydrogen. Parte Mayer al servizio, 0-30, sembra che anche il quinto set possa essere una passeggiata, ma sarebbe troppo facile, l’argentino si sveglia, tiene la battuta e poi trascina Berlocq al break su Bolelli nel game successivo. Ora lo spettacolo è godibile, il livello qualitativo del gioco sale, il pubblico fa la sua parte e spinge i propri beniamini. Gli azzurri non si perdono d’animo, Bolelli ritova subito il ritmo da fondo campo ed arriva immediato il controbreak italiano con uno smash agevole di Fognini. Il ligure va a servire ed a zero tiene la battuta, 2-2 siamo subito tornati in partita. Il match ora è un testa a testa entusiasmante, l’impressione è che vincerà la coppia che avrà un minimo di energia in più. I turni alla battuta vanno via veloci, il brivido arriva proprio al dodicesimo gioco, con gli azzurri che servono sul 5-6. Fognini alla battuta sale 30-0, poi però gli azzurri si bloccano e i loro avversari arrivano a match point. Ci pensa Bolelli con una voleé sicura di rovescio, alla fine Fognini salva il servizio e si va al tie break. Il pubblico si fa sentire, Fognini saltella apparentemente sicuro di sé. L’inizio del tie break però arride agli argentini che scappano sul 4-1 complice un gratuito di diritto di Bolelli dopo che nel primo punto Mayer aveva indovinato un passante in corsa di diritto andato a morire all’incrocio delle righe. Un doppio fallo di Fognini sembra la nostra condanna, ma non moriamo mai. Risaliamo dal 2-6 con cuore e coraggio e addirittura andiamo a match point sul 7-6, oltretutto sul nostro servizio. Ma Fognini stecca il diritto e poi un’ottima entrata di Berlocq sulla rete porta gli argentini al sesto match point della giornata. Ci pensa Mayer a trasformarlo con un diritto strettissimo, che peccato, ce l’avevamo quasi fatta.
Se l’Italia dovesse riuscire a chiudere il conto nell’ultima giornata affronterebbe nei quarti di finale la vincente di Germania-Belgio (1-2 dopo la seconda giornata). Giocheremmo in casa contro i tedeschi, in trasferta nel caso i belgi completassero l’impresa.