COPPA DAVIS, Ottavi di finale
ARGENTINA-ITALIA 2-2
L’uomo che non ci doveva essere salva l’Argentina campione in carica e rinvia l’esito di Argentina-Italia a domani. Charly Berlocq, convocato all’ultimo momento al posto dell’infortunato Zeballos e messo in campo in singolare per le cattive condizioni di Diego Schwartzman, gioca la solita partita casalinga di Davis tutto cuore e grinta, incurante della maratona di ieri in doppio e della fatica del singolare della prima giornata. La vince a modo suo, recuperando un set ed un break di svantaggio e tirando da quel momento in poi tutti i colpi che poteva, aggredendo ogni palla, buttandosi quando possibile all’attacco.
Paolo Lorenzi ha giocato un set e mezzo in maniera accorta e diligente, mostrando la solidità che lo contraddistingue ed ottime iniziative. Ma quando Berlocq ha cambiato marcia il tennista senese non ha saputo reagire, sommerso dall’iniziativa del suo avversario, messo in un angolo, incapace di cambiare tatticamente il match. Infruttifero il continuo gioco sul rovescio dell’argentino, Lorenzi ha perso pian piano fiducia, riuscendo a portare il match al quinto ma poi perdendosi nella volata decisiva, dove comunque le occasioni per rientrare le ha avute.
Peccato, adesso diventa difficilissimo, chissà se i due capitani cambieranno i tennisti designati in sede di sorteggio e cioè Guido Pella e Andreas Seppi, mettendo semmai in campo Leonardo Mayer, ormai avvezzo a certi scenari, o Fabio Fognini. E pensare che ieri abbiamo anche avuto il match point per vincere doppio e sfida.
Da rimarcare che l’Argentina in Davis non ha mai rimontato da 0-2 nella sua storia e che l’Italia non finiva un match di Davis di lunedì dalla famosa trasferta brasiliana di Maceiò del 1992 quando Jaime Oncins sconfisse Stefano Pescosolido nel primo singolare dell’ultima giornata e portò il Brasile in semifinale.
C. Berlocq b. P. Lorenzi 4-6 6-4 6-1 3-6 6-3
Primo singolare dell’ultima giornata tra Argentina e Italia, sfida di Davis valevole per gli ottavi di finale. Siamo in vantaggio 2-1 e bisogna assolutamente chiudere perché giocare sul 2-2 al Parque Sarmiento di Buenos Aires, per quanto gli spalti siano non proprio pieni significherebbe sfidare tutto il paese sudamericano. Perfetta parità nei precedenti, 3-3, l’ultimo risale agli US Open dell’anno scorso, netta vittoria di Lorenzi in 3 set. Tutti gli altri scontri sono avvenuti sulla terra e quindi sul rosso Berlocq conduce 3-2.
Le condizioni meteo sono alquanto avverse, cielo nuvoloso e forte vento, non proprio l’ideale per una partita di tennis. Primi due game belli lunghi, Berlocq tiene il servizio ai vantaggi, Lorenzi lo imita ma deve annullare una palla break. Si preannuncia una bella battaglia tra terraioli e visto che Berlocq ieri ha giocato 5 set la cosa dovrebbe favorire l’azzurro, anche se il suo avversario nei match di Davis casalinghi si galvanizza e da tutto se stesso. Nel terzo game Berlocq incappa in qualche gratuito di troppo e arriva il break di Paolo che va sul 2-1 e servizio. Il nr.1 italiano palleggia solido da fondo campo e l’argentino per uscire dal palleggio prova a forzare i tempi sbagliando. Servizi regolari sino al 4-3 Lorenzi, intanto piove da una decina di minuti, le condizioni sono sempre più difficili, l’azzuro che indossa le lentine si lamenta, Berlocq ne approfitta e con grinta trova il controbreak. Dopo di che il giudice arbitro chiede ai giocatori se intendono continuare ed entrambi si esprimono in maniera negativa, il match è sospeso per la pioggia. Si ritorna in campo dopo quasi 2 ore, si riparte con Berlocq al servizio. L’argentino va 30-0 ma Lorenzi non molla niente, sempre ben presente tatticamente, ora cerca di essere molto aggressivo e quando può prende la rete. Berlocq così manca 3 palle del 5-4 ed invece l’azzurro sfrutta una palla break con una superba stop-volley. Lorenzi serve per il set e tiene la battuta a 15 chiudendo con un ace, 6-4 Italia.
Riparte al servizio Berlocq, Paolo sembra padrone del campo, appena preme il piede sull’acceleratore il suo avversario barcolla. Arrivano subito due palle break nel game d’apertura ma l’argentino si salva con il servizio. Nel terzo game però Berlocq capitola, break Lorenzi che sale 2-1 e servizio come nel primo set. L’azzurro però stavolta non riesce a confermare il break, due brutti gratuiti di diritto rimettono in partita Berlocq ed anche il pubblico locale. La partita d’improvviso cambia direzione. Il tennista di casa da fondo a tutte le sue energie e ringhia su tutti i colpi, mettendo un po’ nell’angolo il suo avversario. Le prime avvisaglie di pericolo per Lorenzi arrivano sul 3-4, quando Berlocq si procura una pericolosa palla break. Paolo però trova un bel servizio vincente e poi tiene la battuta. Il pericolo si ripresenta nel decimo gioco, Berlocq è sempre più aggressivo e riesce con i suoi colpi ad aprirsi facilmente il campo, Lorenzi è costretto a remare da fondo campo ed annaspa maledettamente. L’argentino sale 15-40 e con una palla corta seguita da un preciso lob pareggia i conti e chiude il set 6-4.
Si spera in un calo di Berlocq ma l’argentino si dimostra vero e proprio “animale” da Davis. Il nr.2 locale pare in trance agonistica, spinge a più non posso prendendo di tutto e sbagliando pochissimo. Di fronte a questa macchina da guerra Lorenzi fa quel che può, ma l’azzurro ha perso completamente la precisione e la profondità dei suoi colpi. Se al momento non piove più dal cielo grandina però su Lorenzi, che dall’1-1 nel terzo set si ritrova in un amen sotto due set a uno con Berlocq che infila 5 game consecutivi per il 6-1 finale.
Siamo davvero con le spalle al muro, la faccia di Lorenzi è tutta un programma, Berlocq salta come un indemoniato. Il quarto set parte con l’azzurro al servizio, l’argentino inizia finalmente a sbagliare qualcosina, Paolo serve bene e ritrova un po’ di efficacia nei colpi. Dopo tempo immemore Berlocq accusa un passaggio a vuoto, bravo Lorenzi ad approfittarne nel quarto game, break azzurro per il 3-1. Paolo salva una pericolosa palla break nel game successivo e poi tiene la battuta. Berlocq va al servizio sotto 1-4, ricomincia a piovere di nuovo, sul 40 pari l’argentino si ferma e chiede a Lorenzi di sospendere la partita, Paolo gli risponde che per lui è indifferente, arriva il supervisor, nuova sospensione. Passa un’altra ora abbondante e si ritorna in campo. Lorenzi rimane aggressivo e mette pressione a Berlocq, il quale deve subito salvare una palla break pesantissima che porterebbe Paolo 5-1. L’argentino si salva anche nel turno successivo di battuta, quando stavolta la palla break è set point. Lorenzi attacca, Berlocq alza un lob che sembra di facile gestione, ma Lorenzi cicca clamorosamente la palla e spreca l’occasione. Il tennista di casa tiene di nuovo la battuta ma capitola nel game seguente quando Lorenzi serve con attenzione e con un rovescio vincente porta il match al quinto.
Berlocq cambia la maglietta mettendo la stessa che aveva messo ieri nel quinto set del doppio, sarà un gesto scaramantico? La tensione si taglia col coltello, la faccia di Barazzutti fa da pendant alla giacca della tuta completamente bianca. Berlocq tiene il servizio a zero, Lorenzi sul suo servizio sale 40-15 ma poi si complica la vita. L’azzurro spreca così 4 palle dell’1-1 e poi offre due palle break ad uno scatenato Berlocq che soprattutto di rovescio fa davvero male. Bravissimo però Paolo ad annullarle entrambe e dopo 16 punti (il game più lungo del match) porta a casa la battuta. L’argentino però è sempre più scatenato, al servizio non concede nulla, in risposta tira tutto quello che può. Lorenzi è sempre in gran difficoltà e nel quarto game va sotto 15-40. L’azzurro salva la prima palla break con un bel servizio vincente, ma sulla seconda dopo l’ennesimo scambio estenuante prova una palla corta che finisce in rete. Berlocq si invola comodamente sul 4-1, lo stadio è una bolgia. Lorenzi è in piena confusione, gioca continuamente sul rovescio dell’avversario il quale però o tira dei missili con quel colpo o appena può si apre con il diritto e spedisce sui teloni il nostro tennista. Berlocq ha una palla del 5-1, Lorenzi tira un rovescio vicino la linea del corridoio, per l’argentino è fuori, per il giudice arbitro che scende dalla seggiolone è dentro. Altra bolgia, discussione di una decina di minuti tra Berlocq e Orsanic da una parte e il giudice arbitro e il supervisor dall’altra. Alla fine è punto di Paolo che con qualche patema tiene la battuta e prova a resistere. Ma Berlocq prende tutto, indemoniato, e procede spedito verso il traguardo. L’argentino però va a servire sul 5-3 e tradisce un po’ di nervosismo. Un doppio fallo ed un gratuito di rovescio, ci sono due palle del clamoroso controbreak. Ma Lorenzi le spreca malamente, tirando fuori di metri una comoda risposta e poi spedendo un diritto in rete. Subito dopo un suo recupero su palla corta va in corridoio, match point Argentina che Berlocq trasforma grazie ad un rovescio fuori di Paolo. Berlocq abbraccia Orsanic e finisce il match in lacrime andando ad abbracciare la moglie, commossa anche lei.
Siamo 2-2, l’Argentina non ha mai recuperato da 0-2 nella sua storia, speriamo non accada domani. Se la dovrebbero giocare Andreas Seppi e Guido Pella che oggi non si sono mai visti in panchina.