da Rotterdam, il nostro inviato
“La rivedo ancora nei miei incubi, non vi mentirò”. Risponde così Grigor Dimitrov, a chi gli chiede di riparlare della semifinale degli Australian Open, persa in cinque set e cinque ore contro Rafael Nadal. “A volte il mio coach (Dani Vallverdu, ndr) vede che sono sveglio a notte fonda e mi chiede di parlarne”. Le immagini sono ancora vivide nella mente del bulgaro, che però è convinto, forse rassegnato. “L’avrò rivista un centinaio di volte, e ancora oggi continuo a chiedermi cosa avrei potuto fare di meglio: la verità è che non mi viene in mente nulla, non so che altro avrei potuto fare. Anche se ci sono mattine in cui mi sveglio e dico -Ah, quel dritto avrei potuto giocarlo così, forse!-“.
Dimitrov ha già vinto due tornei quest’anno, Brisbane e Sofia, ed ha un bilancio di 15-1 da inizio stagione. Ha visto la finale di Melbourne?: “Sì, mentre ero in viaggio per tornare in Europa. Ho fatto i complimenti a Roger dopo il match, è stato incredibile. Il miglior spot che il tennis potesse mai avere, forse una delle partite del secolo: vedere e percepire quanto fosse importante per entrambi, dopo tanti anni, è stato emozionante”. E se in finale ci fosse stato lui? “Ve lo dico onestamente. Avrei potuto vincere in semifinale. E credo che avrei potuto vincere anche contro Roger…”.