DOLGO NON SI DUOLE – A Buenos Aires vanno i scena le ultime partite di secondo turno, che andranno a completare il quadro dei quarti di finale. A scendere in campo per primi sono il funambolo Alexander Dolgopolov e la seconda testa di serie del torneo, l’uruguaiano Pablo Cuevas. Entrambi non hanno cominciato la stagione nel modo appropriato, subendo pesanti sconfitte a fronte di poche vittorie. La loro prima partita sulla terra comincia in modo opposto a quanto la superficie potrebbe indurre a pensare; a farla da padrone nei primi minuti del match è infatti il servizio, che risulta inattaccabile da ambo la parti, garantendo una buona dose di punti diretti, gli scambi sono ridotti al minimo e tutto fa credere ad un primo parziale destinato ad andar via piuttosto svelto. E in effetti è così, nel sesto game Dolgopolov è il primo a svegliarsi in risposta, entrando nello scambio conduce Cuevas a due errori grossolani che, accompagnati da un bel punto vinto dall’ucraino, generano l’inevitabile break. È invero l’unico sussulto del primo set, che prosegue fino alla fine sullo stesso filo conduttore con cui era iniziato. Senza fare nulle di eccezionale Dolgopolov porta a casa il primo set 6-3. Il secondo set porta inevitabilmente un po più di ‘pathos’. Specie all’inizio i due tentennano un po troppo al servizio concedendo due palle break, ma si tratta di un semplice momento di distrazione; passato lo spavento si continua sulle stesse orme del primo set, e anche se stavolta si riesce a vedere qualche scambio in più, questi sono solo casi isolati che mai portano in grembo qualche reale occasione per far male all’avversario. Con entrambi concentrati al servizio il tie-break è la soluzione più ovvia. Sulle prime Cuevas riesce finalmente ad aggredire Dolgopolov che subisce un minibreak andando sotto 4-1, ma qui arriva la reazione di Dolgopolov, quasi inaspettata, che a forza costringe Cuevas ad arretrare e con un tracciante di rovescio che lascia fermo letteralmente l’uruguaiano si garantisce quel vantaggio che gli permette di chiudere la partita in tranquillità. Molto buona la prova dell’ucraino che gioca un match concentrato e fluente, al contrario di Cuevas che invece ha commesso quei 3/4 errori di troppo che a questi livelli sono imperdonabili.
ANCORA AUSTRIA – Ad affrontare Dolgopolov per un posto un semifinale sarà il giustiziere di Lorenzi, Gerald Melzer. Questi ha infatti sconfitto il giocatore di casa Guido Andreozzi nel secondo match della sessione diurna. Un match che entrambi hanno giocato sul filo del rasoio, mettendo in mostra quello che era mancato nel primo match, ovvero gli scambi prolungati. Il primo set testimonia fin da subito il grande equilibrio che accomuna i due giocatori, che per tutta la durata del parziale tengono saldi i propri turni di battuta concedendo poco o niente a chi è in risposta, tant’è vero che non si arriverà mai ai vantaggi. Il tiebreak che ne consegue continua su questa linea, fino al 4-4 quando Andreozzi deve cedere il passo a Melzer che si inventa un punto bellissimo e lunghissimo con tanto di tweener. Secondo set che vede proprio Melzer rischiare grosso quando nel primo gioco è costretto ad annullare ben tre palle break di cui due consecutive; un sussulto, un tremore, un brivido lungo la schiena fa accendere L’austriaco che capisce che è il momento di porre la parola fine al match, e nel fatidico ottavo game arriva l’allungo decisivo sorprendendo Andreozzi che affrontava le prime palle break dell’incontro, non riesce a salvarsi e la partita gli scivola inesorabilmente dalle mani. Melzer Conferma le buone sensazioni che lo accompagnano dall’inizio dell’anno da quando aveva fatto sudare sette camicie a Andy Murray in quel di Doha, ed ora si gode i quarti di finale in cui non parte certo battuto.
FERRER FUORI IN NOTTURNA – Così come la sessione diurna, anche quella notturna offre come primo match una sfida con una delle prime tese di serie, la numero tre di David Ferrer. Ed Anche in questo caso quest’ultimo giocatore subisce una inaspettata quanto dolorosa sconfitta. Lo sfidante odierno era Carlos Berlocq, ben noto per le recenti prestazioni in Davis contro l’Italia proprio a Buenos Aires; un giocatore che fa della terra la sua superficie prediletta su cui meglio si esprimono le sue doti atletiche, come dimostrerà quest’oggi. Ferrer sebbene favorito dai pronostici inizia il match nel modo peggiore, perdendo subito campo lasciando via libera a Berlocq che pronti via parte con un break di vantaggio, un vantaggio che custodisce gelosamente fino al termine del parziale. Eppure Ferrer complessivamente non gioca male, anzi gli scambi che si propongono al pubblico sono molto ben giocati e spesso si concludono con un vincente spettacolare, ma Berlocq è semplicemente perfetto, pochissimi errori e tanta ‘garra’ annichiliscono le rincorse di Ferrer, che quando non è aiutato dal servizio è spesso costretto a cedere il passo. Ci si aspetterebbe una reazione da parte di quel giocatore che aveva fama di non mollare mai in campo, ma l’attuale Ferrer non sembra in grado di poter ripresentare un atale grinta, e Berlocq senza mai guardarsi indietro espande il solco che lo divide dal suo avversario dispensando un tennis favoloso che non sembra neanche appartenergli, passanti in corsa col rovescio, sia in back sia in topspin, vincenti da fuori del campo dopo scambi massacranti, dropshot taglia-gambe che annullano la resistenza dello spagnolo. Berlocq centra una vittoria importantissima davanti al suo pubblico e raggiunge i quarti di finale, dove ora aspetta uno tra Robredo e Monteiro. Sarà il brasiliano Monteiro a sfidare Berlocq per un posto in semifinale. Monteiro ha avuto infatti la meglio sul veterano Robredo nell’ultimo match in programma a Buenos Aires. Un match dai molti volti quello andato in scena, in cui entrambi i giocatori si sono ritrovato spesso alternativamente in vantaggio e svantaggio, ma in cui alla fine l’esperienza dello spagnolo è mancata proprio sui punti importanti. In entrambi i parziali Robredo e Monteiro si sono fronteggiati in lunghe serie di scambi, in cui lo spagnolo si ritrovava troppo spesso a soffrire sulla diagonale sinistra, esponendosi col suo rovescio, che è notoriamente il suo colpo più debole, ai lavorati dritti mancini del suo avversario; certo la storia cambia quando entra in campo il solido dritto di Robredo, ma Monteiro è perfetto tatticamente nell’evitare quel colpo che sa può fargli molto male. Alla fine per Robredo rimane un match senza infamia e senza lode, in cui forse poteva fare di più, ma col senno di poi…Bene al contrario Monteiro che gioca un match solido tatticamente compensando qualche limite tecnico di troppo.
Risultati:
A. Dolgopolov b. [2] P. Cuevas 6-3 7-6(4)
G. Melzer b. [Q] G. Andreozzi 7-6(4) 6-3
[WC] C. Berlocq b. [3] D. Ferrer 6-4 6-2
T. Monteiro b. [PR] T. Robredo 6-3 6-4