Come noto, la classe 1981 è una delle migliori che il tennis abbia mai prodotto: Roger Federer e Serena Williams, infatti, hanno dominato questo gioco per oltre dieci anni – e non hanno ancora intenzione di smettere, anzi – ma nell’arco di quei 12 mesi particolarmente fecondi per questo sport venne alla luce anche Lleyton Hewitt. Il 24 febbraio, ad Adelaide, nacque così il più grande giocatore australiano degli ultimi 15 anni.
Le vittorie a New York nel 2001 e a Wimbledon l’anno successivo lo hanno reso immortale; numero uno ATP più giovane della storia a 20 anni e 8 mesi, “Rusty” in carriera ha conquistato ben 30 tornei – almeno uno per dieci anni di fila, dal 1998 al 2007 – tra cui due Masters 1000 ed altrettante Masters Cup. Inoltre è rimasto al vertice del ranking mondiale per 80 settimane, di cui 75 consecutive. Nominato giocatore dell’anno nel biennio 2001-2002, Hewitt è rimasto ai vertici del tennis mondiale anche dopo, nonostante i vari infortuni e le conseguenti operazioni chirurgiche che ne hanno condizionato la seconda parte di carriera (l’ultima apparizione tra i top ten risale al 26 giugno 2006).
Noto per la sua combattività e per le sue grandi doti atletiche – oltre a un lob con pochi eguali nella storia del gioco – l’australiano ha appeso la racchetta al chiodo agli Australian Open 2016, quando si arrese al secondo turno di fronte a David Ferrer. Subito dopo è diventato capitano di Coppa Davis dell’Australia, con ottime prospettive sia per il presente che per il futuro per poter conquistare l’insalatiera, lui che da giocatore l’ha vinta nel 1999 e nel 2003, senza contare le finali del 2000 e 2001.