Vai a dire di no ad uno alto due metri e 10 centimetri. Vagli a dire che con lui non ti trovi, che non è il partner adatto per te. Magari vagli a dire anche che è inaffidabile, che non è capace, e che preferisci passare il tuo tempo sul campo con Cerratani, Monteiro oppure con Oswald (che non so se esistono ma mi fido dell’articolo sul sito dell’ATP). Da folli, non è così? Chi lo farebbe..
Ebbene, lo fanno tutti. Con Ivo Karlovic lo fanno tutti. Naturalmente parliamo delle “practice session“, i riscaldamenti mattutini prima dell’incontro pomeridiano. Quando vuoi allenarti, ma non stancarti; quando vuoi scioglierti, ma non rammollirti. E quando vuoi entrare in ritmo partita. Quello che Karlovic non ti dà. Pare che per questo lo scansino come la peste.
Lui, di buon mattino, scrive il suo nome nelle caselle di chi cerca un partner di allenamento; magari promette anche di portare i dischi, ma alla festa delle medie nessuno lo invita. La tapparella si abbassa così che gli altri si possano mettere al riparo dagli occhi degli adulti, e magari iniziare il gioco della bottiglia senza di lui. L’allenatore di Ivo a quel punto gli fa un po’ da mamma. Del resto se ti rifiutano alla festa delle scuole medie, viva Iddio!, è ancora lecito che la mamma ti consoli. Solo che Popovic, suo coach da una vita, è anche tre anni più giovane di lui.
Ivo, dall’alto dei suoi centimetri, e dall’alto di una sagacia non indifferente, abbozza. Non so se abbia Judo, ma so che quando poi si va in campo sul serio contro Cerratani, Monteiro e Oswald, il nostro l’indomani ha un’altra “practice session” mentre gli altri, quelli che c’erano alla festa delle medie, volano a casa. Ivo Karlovic, diciamolo, si deve adorare. Non solo per i tweet che scrive, ma perché è così diverso ed unico, così una sagoma nel mondo tennistico; e perché grazie al sito ATP, scopriamo anche che viene snobbato e tenuto in disparte.
Fa piuttosto senso pensare che con un vincitore di otto titoli ATP, quarti a Wimbledon, nessuno voglia scambiare due colpi prima di un match. Ancor più senso immaginare l’espressione del partner che dall’altro lato della rete spera di ricevere un rovescio in top, che pagherebbe oro per ricevere un rovescio in top, ed invece deve raccogliere da sottoterra la solita biscia in back. Magari deve pure palleggiargli al centro, senza aprire troppo l’angolo, perché se tiri angolato (non sai mai..) quello, se ci arriva, al centro del campo forse non ci torna più.
Eppure, a quante primavere siamo? 38 oggi. E a che posizione siamo? Alla 21, sette distanti dal best ranking di nove anni fa. Vallo a dire a Cerratani (che non esiste, ho controllato… nella casella dei partner mattutini mettono nomi a canis mentula pur di non palleggiare con lui). Sinceramente, con uno così, io qualche colpo ce lo scambierei. E già che ci siamo, forza Ivo. E forza panino.
Agostino Nigro
Vive e lavora a Napoli Nord. Ha costruito le sue poche fortune tennistiche sul proprio rovescio, eppure vive di diritto.