Piano piano, un ritiro dopo l’altro, alla fine del Potro ce l’ha fatta. Il tandilense sarà testa di serie a Indian Wells, nel primo, enorme Masters 1000 della stagione (tabellone a 128 con bye, del quale ora usufruirà anche lui). I ritiri di Simon e Ferrer non erano bastati, perché la terza vittoria di Pablo Cuevas a San Paolo e la finale di Fernando Verdasco a Dubai continuavano a tenerlo fuori dalle teste di serie, e così è servito un terzo forfait per donargli un tabellone più “protetto” in California, e un turno in meno da giocare. Del Potro non era testa di serie in un Masters addirittura da Bercy 2013, ben tre anni e mezzo fa.
A fargli questo regalo, a malincuore, è stato Milos Raonic: il canadese non ha recuperato dall’infortunio al bicipite femorale, che lo aveva costretto a rinunciare anche alla finale di Delray Beach dopo aver battuto proprio del Potro in semifinale, e a pochissime ore dal sorteggio del tabellone maschile si è cancellato dalla entry list. Oltre a del Potro tireranno un sospiro di sollievo anche gli altri big, visto che nel 2016 il Palito unseeded era stato la mina vagante di più di un torneo (basti pensare a Wimbledon e alle Olimpiadi).
Si mangerà le mani invece Andreas Seppi: fuori di appena una posizione dal tabellone principale, ha preferito rimanersene a casa. Così ad approfittare dell’assenza di Raonic sarà Dmitry Tursunov, promosso al main draw al suo posto. Proprio come accadde a Marco Cecchinato lo scorso anno. Chissà se nel 2018 gli azzurri avranno imparato la lezione…