[17] B. Strycova b. S. Errani 6-4 5-7 6-2 (da Indian Wells, Luca Baldissera)
Ecco l’intervista di Sara Errani a fine match: completamente priva di voce, ma davvero totalmente, a causa del mal di gola, Sara è stata così carina da prendere un foglio e una penna, e rispondere alle domande per iscritto, di suo pugno. Un siparietto di una simpatia unica, e a sentire la sala stampa, mai successo prima. In bocca al lupo, Saretta, e grazie!
La cronaca del match:
Scende lentamente il solleone, allungando le ombre e mitigando la temperatura, e scendono in campo sullo Stadium 7 del Tennis Garden di Indian Wells Sara Errani (29 anni, 104 WTA, ma come sappiamo ex numero 5 in singolo e numero 1 in doppio) e la ceca Barbora Strycova (30 anni, 19 WTA), è il decimo confronto tra le due, i precedenti sono 7-2 in favore di Sara, l’ultimo match lo ha vinto Barbora l’anno scorso sul cemento di Wuhan, 6-1 3-6 6-1.
Il canovaccio tecnico-tattico è chiaro fin da subito, Strycova picchia e spinge, a partire dal servizio, Errani difende e manovra, cercando le variazioni giuste e la solidità sufficiente per trovare gli errori dell’avversaria. Break iniziale per Barbora, poi servizio ben tenuto, 2-0, tiene anche Sara, ma due game dopo è secondo break per la Strycova, che si porta rapidamente sul 5-1. Come detto, le ragazze ci stanno facendo vedere esattamente quello che potevamo aspettarci, l’impressione in questa fase della partita è che Sara – che almeno fisicamente sembra a posto, si muove molto bene – non riesca a dare la giusta profondità alla palla, e se a una giocatrice pesante (sia di fisico sia di colpi) come Barbora permetti di avanzare in campo, e anticipare, sei nei guai. Nell’ottavo game la ceca va al servizio per il primo set sul 5-2, ma l’azzurra ha una bella reazione, si conquista due palle break purtroppo non trasformate, annulla a sua volta un set point con bravura, e alla fine brekka e accorcia le distanze sul 3-5, per poi arrivare in scia all’avversaria tenendo la battuta per il 4-5. Ma nuovamente al servizio per chiudere, Barbora non trema, tira quattro botte delle sue, tiene a zero e si prende il set, 6-4. Peccato, mancava poco all’aggancio, e tra l’altro – come spesso le succede – la Strycova non è affatto tranquilla in campo, si lamenta spesso ad alta voce (diverse f-word), racchetta a terra, solito campionario insomma.
A inizio secondo set, break e controbreak, ma Sara inizia a manovrare sempre meglio, diverse palle corte trascinano Barbora nella zona di campo a lei meno gradita, mentre l’azzurra a rete gioca molto bene, brekka ancora, ed è 3-1 per lei, poi arriva una fase piuttosto confusionaria del match, entrambe alternano belle cose (tocchi e tagli dell’italiana, accelerazioni della ceca) a errori banali, ne escono tre break consecutivi, due in favore di Strycova, e il risultato è il 4 pari. Nel nono game Barbora spreca con un drittone largo una palla break che poteva essere decisiva, ma poi è brava a tenere il servizio del 5-5. Sale 6-5 la Errani (Strycova affonda in rete una brutta palla corta, la faccia platealmente disgustata che fa però è talmente esagerata da risultare onestamente simpatica, non so il ranking delle “Drama Queen” WTA, ma son sicuro che Barbora è decisamente in alto), il momento di scarsa lucidità della ceca prosegue quando è chiamata al servizio per salvare il set, con giusta perfidia e intelligenza Sara continua con le palle corte e i tagli sotto, e le strappa la battuta a zero, chiudendo al primo set point, 7-5 per lei. Pausa fisiologica prima del terzo parziale, ormai il sole è calato dietro le montagne, e sono accesi i riflettori. Se regge fisicamente, per come si è svolto il match adesso è Errani che lo meriterebbe per impegno e tattica.
Inizia il set decisivo, Sara alla battuta, di nuovo break e contro break in avvio, 1-1, poi tengono entrambe con facilità, 2-2, ma nel quinto game è ancora Errani a cedere la battuta, 3-2 Strycova, ora il gioco a differenza del punteggio si è fatto più regolare con scambi lunghi e lottati. Purtroppo l’italiana pare essere un minimo scesa di intensità, inizia ad accusare la stanchezza, emblematico il brutto smash fallito (che è il più tipico colpo “di condizione fisica”) con cui consegna il 4-2 alla ceca, che da parte sua non smette con le imprecazioni e le lamentele, è una lotta anche di nervi in questa fase. Continua però il momento negativo di Errani, che si fa rimontare da 40-15 e brekkare per la terza volta nel set, gran dritto a uscire di Strycova per il 5-2. Al servizio per il match, Barbora va 30-0, poi 40-15, e un suo dritto sulla riga, lasciato da una sfinita Errani un po’ sperando che uscisse, le consegna il terzo turno contro Anastasia Pavlyuchenkova. Peccato per Sara, che pian piano sta cercando di ritrovare competitività, speriamo nei prossimi appuntamenti.
[26] R. Vinci b. M. Brengle 7-6(5) 6-4 (da Indian Wells, Vanni Gibertini)
Dopo due sconfitte consecutive al primo turno nei tornei in Medio Oriente, Roberta Vinci torna ad assaporare la vittoria all’esordio nel BNP Paribas Open di Indian Wells. Nella giornata in cui iniziano a giocare le teste di serie (solo quelle del tabellone femminile, e solo quelle della parte alta) anche il pubblico della California si presenta in massa all’appuntamento: file lunghissime, entusiaste ed ordinate anche per entrare sui campi laterali, compreso lo Stadium 6 sul quale la Vinci apre il programma della giornata contro la giocatrice di casa Madison Brengle, n.89 del ranking WTA, che in questo 2017 ha già collezionato il pregiatissimo scalpo di Serena Williams al torneo di Auckland.
Dopo essere riusciti ad elemosinare uno scranno nei posti riservati al team di Roberta (il campo 6 non prevede posti riservati ai media, e tutti gli altri posti erano occupati) assistiamo ad un match in cui il concetto di break non è davvero significativo: 13 giochi su 22 vengono vinti dalla giocatrice alla risposta, fatto questo già di per sé non troppo positivo per la nostra portacolori, sicuramente più a suo agio in battuta della sua avversaria. La prima a tenere il proprio servizio è però Madison Brengle, quando si allunga sul 3-1 nel primo set, in una delle due sole occasioni nella quale una delle due protagoniste avrebbe preso due giochi di vantaggio sull’avversaria. Vantaggio comunque molto effimero, perché annullate tre palle dell’1-4 la Vinci prende l’iniziativa ed impatta il punteggio sul 3-3. Brengle è chiaramente in difficoltà quando deve “rimediare” i colpi in recupero, mentre fa decisamente più male quando può spingere sulla palla con i suoi fondamentali molto “lisci”. Il rovescio di Roberta Vinci, messo a dura prova dal palleggio dell’americana, non fa troppo male, soprattutto all’inizio, perché nonostante sia profondo, salta troppo alto dal cemento ruvido della California, prestando il fianco agli affondi in contropiede della “Madison debole” del tennis a stelle e strisce. La storia è decisamente diversa quando lo scambio si sposta sul diritto di Roberta, che soprattutto con l’incrociato si apre angoli molto interessanti e fa male, nonostante una bruttissima giornata nei colpi sopra la testa, spesse volte non definitivi.
Sul 5-5 le due giocatrici si scambiano due break a zero per mandare il set al tie-break. Nel “jeu decisif” il primo allungo è della Brengle, che dopo un punto molto combattuto chiuso da un drop shot in rete di Roberta si issa sul 5-3. Da quel momento però ci sono quattro punti consecutivi per la Vinci (due gratuiti di Brengle, due begli scambi per l’italiana) che chiudono il parziale dopo oltre un’ora di gioco.
L’americana va negli spogliatoi per diversi minuti a cambiarsi gli abiti madidi di sudore, mentre la Vinci rimane in campo a parlare a lungo e piuttosto animatamente con il suo allenatore Francesco Cinà, presente ad Indian Wells con famiglia e prole. Quattro break consecutivi aprono ne danze anche nel secondo parziale, la Brengle comincia a cambiare gli schemi, si affida a diritti incrociati stretti e prova a testare il passante di rovescio della Vinci, ma non ottiene più che qualche sporadico punto. “Spingi, spingi” insiste Cinà dalla tribuna, incitando la sua giocatrice a comandare il gioco e ad andare avanti. Tre diritti vincenti di Roberta le procurano il break (per così dire) del 4-3, e quattro gratuiti dell’avversaria nel gioco seguente le concedono l’allungo che si dimostra decisivo.
“Sono molto contento per questa vittoria, Roberta se la meritava – ci ha detto a caldo Cinà, appena riparatosi all’ombra delle tribune dopo quasi due ore sotto il solleone – ha dovuto riposare per diversi giorni dopo i tornei in Medio Oriente a causa del tendine, si è sacrificata molto in queste settimane e sono felice che sia tornata alla vittoria dopo un paio di sconfitte al primo turno. La tensione per una vittoria che mancava da un po’ ed un’avversaria che le riprendeva parecchie palle hanno fatto sì che la sua palla oggi non andasse, per cui continuavo a dirle di spingere. Ora speriamo che domani si svegli senza troppi dolori al tendine per prepararci al prossimo match”.
K. Anderson b. [Q] F. Gaio 6-1 6-4 (da Indian Wells, Luca Baldissera)
https://soundcloud.com/ubitennis/gaiokevin-e-altissimo-il-mio-kick-gli-arrivava-giusto-giusto
Siamo arrivati, alla fine, a provare sulla nostra pelle il vero caldo del deserto californiano, si parla di 26-28 gradi, in aumento, fin dalle 8.30 del mattino. Quando alle 11 scendono in campo nel catino, splendido (uno dei campi più belli dell’intero circuito) dello Stadium 2 di Indian Wells, Federico Gaio (25 anni, 159 ATP) e il sudafricano Kevin Anderson (30 anni, 79 ATP, ma ex top-10), non sono certo da invidiare. Nessun precedente tra i due. Il cemento riflette il calore in modo impressionante, e se non fosse per l’aria assolutamente secca (siamo intorno al 15% di umidità al massimo) sarebbe dura anche respirare, figurarsi giocare a tennis.
Purtroppo, è dura, anzi durissima la partita soprattutto per Federico, che forse comprensibilmente contratto in avvio, subisce da subito l’iniziativa di Kevin, che oltre ai soliti gran servizi, tira a chiudere pressoché qualsiasi palla anche in fase di risposta. In meno di 20 minuti siamo già 5-0 per Anderson, con due break di vantaggio, e il bello (si fa per dire) è che Gaio non ha particolari colpe, semplicemente l’altro gliel’ha nascosta e ha messo in campo un’altissima percentuale di pallate a tutto braccio. Tiene di orgoglio un servizio Federico, annullando una palla del 6-0, ma il 6-1 per Anderson è questione di minuti. La speranza è che pagata, piuttosto cara, con la perdita del primo set la “tassa d’ingresso” al tennis di questo livello, l’azzurro si possa scuotere e riesca a mettere in campo il bel gioco che ha fatto vedere negli ultimi tempi.
A inizio secondo set sembra che la palla di Federico inizi a viaggiare meglio, il pubblico lo incita e applaude alcune buone accelerazioni, ci sono due pericolosissime palle break per fortuna non concretizzate da Kevin, Gaio tiene e sale 1-0. Nel game successivo qualche incertezza di Anderson, che tiene ma ai vantaggi, poi finalmente un turno di servizio a zero per l’italiano, in particolare il servizio sta finalmente funzionando, 2-1. Di nuovo un martello alla battuta Kevin, 2-2 rapidissimo, e di seguito tre palle break nel quinto game, Federico con l’acqua alla gola, alla seconda occasione Anderson si prende un 3-2 che sa di sentenza. Gaio non ci sta, giustamente, prova a spingere e a cambiare ritmo, ma quando un picchiatore come Anderson va in vantaggio e in fiducia il compito può diventare impossibile. Tecnicamente il problema non sono i colpi, ma l’intensità soffocante che un tennista del calibro del sudafricano è in grado di esprimere, d’altronde il palcoscenico è tra i più importanti al mondo, e gli avversari sono questi. 4-2 Kevin, Federico rimane in scia, 4-3, e un paio di errori di Anderson gli danno la possibilità di rientrare, 15-40 e due palle break, sulla seconda un intelligente attacco in controtempo di Federico fa scappare lungo il passante a Kevin, 4-4. Ma non si fa in tempo a credere nella rimonta, che subito ricomincia il bombardamento, break a 30 per Anderson, che al servizio per il set sul 5-4 la chiude al primo match point. Peccato per il simpaticissimo e bravo Federico, oggi è andata male, ma la strada per il tennis che conta è quella giusta.
Risultati:
K. Anderson b. [Q] F.Gaio 6-1 6-4
[26] R. Vinci b. M. Brengle 7-6(5) 6-4
[17] B. Strycova b. S. Errani 6-4 5-7 6-2