[9] R. Federer b. S. Robert 6-2 6-1 (da Indian Wells, il nostro inviato Vanni Gibertini)
Nonostante la minaccia di ritardo dovuta ad un’ipotesi di terzo set del match tra Djokovic ed Edmund, il rito dell’esordio di Federer nel BNP Paribas Open è andato in scena in orario, poco dopo le 19, ovvero quando tutti gli spettatori della sessione serale erano ancora indaffarati nei vari ristoranti dell’impianto. Tanto che il primo parziale è sembrato più una gara a cronometro tra il campione svizzero ed i suddetti spettatori per vedere chi raggiungeva per primo il proprio posto a sedere a bordo campo: si può dire che la competizione sia finita al foto-finish ed i direttori di gara stanno ancora studiando la foto d’arrivo. Sembra per motivi legati al regolamento, era presente in campo anche un altro tennista, tale Stephan Robert, n.81 della classifica mondiale ed addirittura di un anno più vecchio di Federer. La sua performance nel ruolo di attore non-protagonista è stata senza infamia e senza lode, e mirata ad accorciare sistematicamente gli scambi, soprattutto mentre si trovava in fase di risposta. Federer ha accettato di buon grado questo stile interpretativo, sfoderando alcuni colpi che hanno dato alla folla ciò per cui aveva pagato il biglietto ed al pluri-campione elvetico l’allenamento agonistico di cui aveva bisogno.
Dal 2-1 Robert nel primo set ci sono stati sette giochi consecutivi per Federer, aiutato sì dai cinque doppi falli dell’avversario, ma sempre molto vispo nell’approfittare di ogni occasione propizia per affondare i colpi. Uno straordinario 5 su 5 sulle palle break, fatto alquanto insolito per lo svizzero, segna una partita portata a termine senza sbavature nella calda serata di Indian Wells, parzialmente mitigata soltanto durante gli ultimi game da una sottile brezza rinfrescante che oltre a refrigerare i presenti ha anche portato via il profumo emanato dal forno a legna per le pizze del ristorante posto sotto la nostra tribuna. Questo compagno di palcoscenico ideale per Federer non ha certo testato la sua condizione per il prosieguo del torneo, soprattutto considerando la terribile parte di tabellone in cui è capitato. L’americano Steve Johnson, vincitore per 7-6 al terzo di Kevin Anderson, ci dirà sicuramente di più sullo stato di forma del Roger “patrimonio dell’umanità”, soprattutto se si dovesse giocare nella canicola diurna invece che sotto le luci dei riflettori.
[5] R. Nadal b. G. Pella 6-3 6-2 (Michelangelo Sottili)
Per la prima volta in carriera, Guido Pella si trova di fronte Rafael Nadal, numero 5 del seeding e tre volte vincitore del torneo. L’argentino, lo scorso marzo 39° del ranking e ora 145°, ha vinto il primo incontro della stagione solo due settimane fa; Nadal, dopo le finali dell’Australian Open e di Acapulco, è alla ricerca del primo titolo dell’anno. Pella, però, sembra intenzionato a rendere duro il compito dello spagnolo e, forse con la mente agli upset di Murray e Tsonga di ieri, ottiene il break al terzo gioco. Nel game successivo, Nadal si procura due palle break con tre vincenti (sì, lo ha fatto arrabbiare). Annullata la prima, sulla seconda Pella conquista l’opportunità di un facile smash a campo aperto, ma si produce in una sospensione tanto inutile quanto inefficace regalando a Rafa la possibilità di trafiggerlo e il conseguente, inevitabile crollo psicologico che gli costa il set. Dopo il riposo, Nadal strappa subito il servizio all’avversario, apparentemente spianandosi la strada per una seconda partita in discesa; invece, un nuovo passaggio a vuoto dello spagnolo, ridà vita a Pella. L’argentino perde ancora la battuta sul 2-2 e stavolta Rafa conferma il break pur costretto a rimontare da 0-40: è davvero finita. Forse per il livello dell’avversario, oggi Nadal si è concesso qualche pausa di troppo. Al prossimo turno, troverà il vincente fra Fernando Verdasco e Pierre-Hugues Herbert.
[WC] T. Fritz b. [6] M. Cilic 4-6 7-5 6-4 (Emmanuel Marian)
Sembrava una serata tranquilla per Marin Cilic. Invece, del tutto inaspettatamente, dopo due ore e diciassette di un match bruttino, è Taylor Fritz a fare festa davanti ai conterranei in estasi dello Stadium 3. Non è un mistero che il croato stia attraversando un periodo complicato, ma le toppe frettolosamente messe qua e là stanno rapidamente volando via. Egli è stato in vantaggio per quattro a zero dopo quattordici minuti e, nonostante un tipico calo di tensione al momento di chiudere il primo parziale, il più sembrava fatto, specie dopo il break che nel secondo set lo ha lanciato in testa su quello che pareva dover essere l’ultimo rettilineo di un incontro a senso unico. Il suo avversario, falloso, nullo in risposta e in terribile difficoltà negli spostamenti laterali, si è ritrovato all’improvviso di nuovo in carreggiata senza una spiegazione plausibile. Il povero Marin, distratto e abulico, è stato abbandonato dal servizio, e proprio un doppio fallo, quello che ha rimesso in pari Fritz nel sesto gioco del secondo parziale, ha aperto la danza dei fantasmi che lo ha perseguitato fino all’incredibile epilogo. Sempre più incerto e tremolante, il cupo ragazzone di Medjugorje ha traballato fino a crollare nel dodicesimo game, quando Fritz, rinfrancato, ha forzato il match al terzo. Un set decisivo in cui sembrava che Cilic potesse sfangarla nonostante tutto, visto il break in suo favore che lo ha inaugurato, ma non c’è stato nulla da fare. Il neopapà Taylor si è messo in un angolo a scambiare cercando di sbagliare il meno possibile, e ha faticato il giusto per raccogliere i frutti di tale opportuna tattica. Travolto da una valanga di errori non forzati, Marin è finito sotto 5-3 e a nulla è valso il suo estremo tentativo di ribellione, concretizzatosi nel contro break nel nono game che lo ha portato a servire per impattare sul cinque pari. Un nuovo turno in battuta catastrofico ha infatti consentito a Fritz di conquistare la prima vittoria in carriera contro un top 10 nonostante una prestazione non certo indimenticabile. La lieta novella per la wild card di casa potrebbe non essere finita qui, peraltro: il prossimo turno, contro Malek Jaziri, è abbondantemente aperto a ogni pronostico.
D. Young b. [23] S. Querrey 6-3 3-6 6-3 (Giovanni Vianello)
A contendersi un posto in terzo turno contro Lucas Pouille sono Sam Querrey (t.d.s. 23) e Donald Young, in una partita all’insegna dello Star-Spangled Banner. Sam Querrey, in quanto testa di serie, è al debutto qui in California, suo stato di nascita, mentre Young viene dall’aver vinto contro un altro statunitense, Stefan Kozlov, al primo turno. Il primo set si decide su un unico break, avvenuto nel secondo gioco, quando Sam Querrey mette in campo una partenza tutt’altro che sprint e subisce un break. La prima frazione prosegue senza altri particolari sussulti, ciascun giocatore tiene i propri turni di battuta e così il set va a Young per 6-3. Il secondo set segue un copione simile, ma a parti invertite. Questa volta, infatti, è Sam Querrey ad andare immediatamente avanti 3-0 con un break. Sam ha anche delle palle per il 5-1 e servizio, ma non le sfrutta, chiudendo in seguito il set 6-3 in suo favore. Anche il parziale decisivo si decide su un break solo, operato da Young nel sesto gioco. Il terzo set si chiude infine 6-3 in favore del nativo di Chicago, ora residente ad Atlanta. La partita è stata equilibrata e si è decisa su pochi punti; a sorpresa, è stato lo sfavorito Young (almeno in termini di classifica) a sfruttare al massimo i due black-out di Querrey al servizio; Young ha infatti una percentuale del 100% di palle break trasformate, mentre Querrey ha appena il 14% (1/7). Dal punto di vista tecnico, la partita è vissuta perlopiù di scambi brevi, tanto è vero che è durata poco più di un’ora e mezza.
Risultati:
[4] K. Nishikori b. D. Evans 6-3 6-4
[5] R. Nadal b. G. Pella 6-3 6-2
[2] N. Djokovic b. K. Edmund 6-4 7-6(5)
[9] R. Federer b. S. Robert 6-2 6-2
[12] G. Dimitrov b. M. Youzhny 6-4 6-0
[31] J.M. del Potro b. F. Delbonis 7-6(5) 6-3
[17] J. Sock b. [Q] H. Laaksonen 6-3 0-6 6-4
[18] A. Zverev b. F. Bagnis 7-6(10) 6-3
D. Young b. [23] S. Querrey 6-3 3-6 6-3
[24] S. Johnson b. K. Anderson 6-4 3-6 7-6(4)
[WC] T. Fritz b. [6] M. Cilic 4-6 7-5 6-4
[15] N. Kyrgios b. H. Zeballos 6-3 6-4
M. Jaziri b. [32] M. Granollers 7-5 6-3
[26] F. Verdasco b. P.H. Herbert 7-6(5) 6-1
[14] L. Pouille b. J.L. Struff 6-3 6-2
[25] G. Muller b. J. Vesely 7-6(1) 6-1