da Indian Wells, il nostro inviato Vanni Gibertini
[27] P. Cuevas b. F. Fognini 6-1 6-4
Ci sarà bisogno ancora una volta di qualche ripetizione di matematica per Fabio Fognini, che con Pablo Cuevas ha mancato la prova del nove dopo la splendida affermazione contro Tsonga nel BNP Paribas Open. Non era una partita semplice, lo si sapeva, e oltre alle difficoltà psicologiche del match dopo una importante affermazione c’erano anche le incertezze legate alla condizione fisica ed agonistica di Fognini.
Purtroppo il ligure è stato tradito su tutta la linea dal suo diritto, deficitario ed inaffidabile, che lo ha inguaiato fin da subito per poi affossarlo definitivamente nel momento decisivo del secondo parziale.
Fuori dalla canicola pomeridiana nella quale era sembrato a suo agio nel match precedente, Fognini ha subìto quasi sempre il palleggio di Cuevas, certamente molto ordinato e disciplinato durante tutto il match, ma aiutato senza dubbio dalla scarsa vena dell’italiano che nonostante tutto è riuscito a mantenere per (quasi) tutta la partita la calma evitandosi anche l’ammonizione per una pallata ai teloni di fondo ed un lancio di racchetta.
Eppure l’inizio è incoraggiante per Fognini, che proprio con il diritto che da lì a poco l’avrebbe abbandonato si procura il break in apertura di match. Il vantaggio è effimero però, perché è il rovescio che fatica a carburare, e con quattro errori gratuiti il controbreak è servito. Con la battuta Cuevas cancella una nuova opportunità break per Fabio, che però non riesce a tenere in campo la risposta. Sarà quella l’ultima occasione avuta dall’italiano sul servizio dell’avversario, sempre molto efficace con la prima di servizio (82% la sua percentuale di realizzazione) e bravo a non far trovare il ritmo all’avversario in risposta.
Dopo 22 minuti il primo set è già in archivio con sei giochi consecutivi per Cuevas che mette sul cartellino il doppio dei punti di Fognini (28 a 14).
Più equilibrato il secondo set, segnato soltanto da un break, ottenuto dall’uruguaiano al terzo gioco, grazie a due doppi falli e tre errori gratuiti di Fognini: a chiudere il game è, nemmeno a dirlo, l’ennesimo diritto sbagliato dell’azzurro. La situazione potrebbe precipitare quando Cuevas ha la palla del 4-1 pesante, annullata dall’unico scambio ben manovrato da Fabio di diritto e poi chiuso con un vincente. Nel game seguente un doppio fallo e due gratuiti sembrerebbero dare all’italiano un filo di speranza, ma la sua risposta questa sera davvero non c’è, ed il match fila via fino alla inevitabile epilogo in favore dell’uruguaiano.
Davvero un peccato per la ghiotta occasione non sfruttata; rimane comunque la vittoria contro Tsonga e la nuova calma interiore messa in mostra che potrebbe dargli quell’equilibrio che fino ad oggi è mancato a Fognini per larghi tratti della sua carriera. Tecnicamente sappiamo tutti di cosa Fabio è capace, e se la nuova partnership con Franco Davin saprà dargli anche la tranquillità di cui ha spesso difettato, forse potrà regalare a se stesso ed al tennis italiano qualche altra soddisfazione.