Considerando la recente vittoria contro Rafa, approcciandoti a questa nuova sfida sei più rilassato?
Contro Rafa ogni match è diverso, perché ci arrivi sempre in condizioni fisiche diverse. La vittoria in Australia mi aiuterà un po’, ma comunque io sono ancora durante la mia fase di recupero, e considero questo match come un’occasione per continuare a costruire qualcosa di duraturo per questa stagione. Quindi, non pensando ai precedenti, scenderò in campo cercando di giocare liberamente. Sono contento di aver recuperato le mie energie perché a Dubai ero ancora un po’ stanco. Se domani mi muoverò bene avrò delle chance contro Rafa.
Giocare spesso con Rafa ti ha aiutato ad alzare il tuo livello?
Beh, alcune volte sì, ma comunque non penso che lui sia un classico giocatore che ti fa alzare il livello. Ho provato questo con Novak o Murray, o Roddick e Hewitt, giocatori con cui giocavo delle palle normali. Lui appartiene a quella categoria di giocatori che usano molto topspin, e tu non ti trovi mai a giocare delle palle normali. Giochi al meglio contro di lui perché spesso lo affronti in finale.
Da un punto di vista psicologico è diverso affrontare Rafa così presto in un torneo?
Sì, sarà differente. Sarà difficile per entrambi andare a fare dei vincenti sulla linea, è normale. Quando si gioca nei primi turni, guardando ti puoi rendere conto che i top player non vanno a cercare sempre le linee. Tendi a darti più margine di errore. Quindi credo che il match verrà giocato in maniera un po’ diversa, e inoltre noi due non sappiamo ancora bene se siamo già al 100%. Ci sono delle incognite, e forse la cosa rende il match eccitante per i fan e per voi. Scoprire come noi due andremo a gestire questi aspetti. Sarà più uno sprint che una maratona come in Australia.
Molti tuoi fan sottolineano l’estetica del tuo gioco. La bellezza gioco un ruolo importante nel tuo gioco? Ti preoccupi della cosa o no?
Non molto. Non mi muovo in campo per piacere alla gente (ride). Io ritengo che se tu gioghi duramente e in maniera positiva, in quel momento arrivano i grandi colpi. È questo che mi dicevo all’inizio della mia carriera, quando ero uno che giocava tanti colpi alla grande. Cercavo di accontentare il pubblico troppo spesso, e alla fine ti ritrovi a perdere parecchi punti. Inoltre alle persone non interessa se tu lo fai sul campo 5, tranne forse per le 15 persone che sono lì a guardarti (ride). È solo sui grandi stadi, dove ci sono gli slow-motion e le telecamere e tutto il resto, che il colpo viene registrato e ritrasmesso. In quel caso forse ne è valsa la pena di tirar fuori un gran colpo. Ma di questi tempi, io cerco di vincere. E dopo una vittoria, si crea un’altra opportunità per fare ancora meglio nel match successivo. Sì, tutto qui.