[3] S. Wawrinka b. [21] P. Carreño Busta 6-3 6-2 (da Indian Wells, il nostro inviato)
Picchia forte il sole, alle 11 di mattina ora della California, quando scendono in campo Stanislas Wawrinka (32 anni fra dieci giorni, 3 ATP) e lo spagnolo Pablo Carreno Busta (25 anni, 23 ATP), per inaugurare il programma del campo centrale del Tennis Garden di Indian Wells. È la prima delle semifinali del singolare maschile, a seguire toccherà a Roger Federer e Jack Sock contendersi l’altro posto in finale. Proprio in vista della partita di Roger, il pubblico – che non aveva potuto vederlo nei quarti, passati per ritiro di Nick Kyrgios – sta affollando l’impianto fin dall’apertura. Caldo o non caldo, gli spalti sono gremiti. Due precedenti, vinti dallo svizzero sulla terra battuta, Oeiras 2013 e Ginevra 2016.
Inizia alla battuta Stan, da subito il gioco si imposta secondo il prevedibile canovaccio tecnico-tattico della gran pressione da fondocampo a seguire i servizi, più potente lo svizzero, più manovriero lo spagnolo. Poco spazio per chi risponde fino al 3-2 Wawrinka, quando arriva una palla break per Stan che però manda fuori di poco il rovescio. Pablo pareggia 3-3, Stan ri-sale 4-3 e cerca solidità e spinta ma, a dire il vero, il più aggressivo quasi quasi appare lo spagnolo: ottimi i suoi fondamentali, notevoli un paio di “manate” da fondocampo, e anche il servizio supera spesso e volentieri le 123-125 miglia all’ora, dalle parti dei 200 kmh. Un giocatore completo, insomma, che non è arrivato a giocarsi un match di questo livello per caso. Ma di là c’è un pluricampione di tornei Slam, vinti non certo per caso. Siamo nella fase calda del set, e il cambio di marcia di Wawrinka è evidentissimo e impressionante: un paio di bombe clamorose di dritto, ed è break a 15 per lui, 5-3, poi game di servizio a dire poco autoritario, tenuto a zero e concluso con un efficace serve and volley, 6-3 e primo parziale in saccoccia. Dal 4-3 Stan ha letteralmente messo la freccia, ha salutato, e se ne è andato. Altra cilindrata nel motore, poco da fare.
Ma ha carattere Carreno, e lo mostra tenendo a zero il primo game di battuta del secondo set. Lo raggiunge Stan – mai costretto ai vantaggi sulla battuta finora – e poi due errori iberici con il dritto in spinta fanno tornare le palle break. Sembra un po’ “fuorigiri” ora Pablo, come se stesse spingendo oltre le proprie possibilità per stare dietro alla violenza delle pallate avversarie: rimane a galla con il servizio ma continua a sbagliare da fondo, sono 6 errori solo in questo game. (Ringraziamo per la statistica l’attentissimo Enrico Riva, che assiste al match di fianco a noi, e che i dati e i numeri del tennis li memorizza d’istinto, essendo operatore grafico per l’ATP). L’intelligenza tattica di Pablo non si discute – la quarta palla break viene nnullata con un serve and volley a sorpresa – ma non si discute nemmeno la maggior pesantezza, netta, del tennis di Stan: un drittone lungolinea gli dà la quinta occasione, su cui asfissiato dalle botte dello svizzero Carreno Busta affossa un dritto, e perde un turno di battuta che potrebbe già essere determinante, 2-1 Wawrinka. Pur nelle mille difficoltà in cui si trova nella partita, è simpatico vedere Pablo che seduto ai cambi campo guarda i maxischermi che mandano gli highlights e i punti più belli, e sorride ai suoi, scuotendo la testa a quelli di Stan.
Senza scossoni si arriva al 4-2, sempre però con Carreno Busta che tira al massimo e Wawrinka che ha evidenti margini di velocità e potenza in più, e qui lo svizzero piazza un altro deciso colpo di acceleratore, breakka a 15, va a servire per il match 5-2 avanti, e con le ultime quattro legnate di servizio e da fondo tiene a zero, 6-2 e finale per lui. Veramente un ottimo Stan, come detto c’era una differenza di cilindrata in campo netta in suo favore, ma Pablo è uno che va battuto, non ti regala nulla a meno che tu non sia in grado di prenderlo letteralmente a pallate. Cosa che Wawrinka non ha problemi a fare con nessuno, top-player compresi, quando è a posto fisicamente e ha voglia e stimoli. La prima metà della potenziale finale svizzera è completata.