da Indian Wells, il nostro inviato
[14] E. Vesnina b. [8] S. Kuznetsova 6-7(6) 7-5 6-4
Siamo arrivati, dopo 12 splendidi giorni di tennis (più le qualificazioni) alla giornata conclusiva, pronti ad assistere alle due finali che incoroneranno la campionessa e il campione dei tabelloni di singolare al Masters 1000 di Indian Wells. Come sempre, prima le signore: alle 11, ora della California, sotto un gran sole e una temperatura oltre i 30 gradi, scendono in campo le russe Elena Vesnina (30 anni, 15 WTA) e Svetlana Kuznetsova (31 anni, 8 WTA). Gran torneo fin qui per entrambe, i precedenti sono 1-1, ma piuttosto datati (nel 2009 sul duro a Dubai vinse Elena, nel 2014 sulla terra dell’Estoril prevalse Sveta). Per Kuznetsova è la terza finale qui, perse nel 2007 e nel 2008 (rispettivamente da Daniela Hantuchova e da Ana Ivanovic), mentre Vesnina non era mai andata oltre il terzo turno in singolare (ma ha vinto tre volte in doppio, 2008, 2011, 2013).
Inizia la finale Elena al servizio, e con aggressività (una buona chiusura a rete) tiene a 15, 1-0; entra subito bene nel match anche Sveta (splendido pallonetto liftato vincente), ma Vesnina continua a spingere e attaccare, va 30-40: palla break, trasformata con una buona risposta, 2-0. Immediata la reazione di Kuznetsova, che aggredisce a sua volta la risposta, incassa un gratuito di rovescio di Elena, va 0-40 e tre palle del contro-break; sulla seconda il dritto lungo di Vesnina le costa il turno di battuta, 2-1. A 15, servendo bene, pareggia Sveta, 2-2, sta cominciando a carburare con i suoi letali lungolinea, da applausi un rovescio esterno, ma dall’altra parte Elena varia con classe usando la palla corta e ottime volée, si vedono molto bene in campo i benefici dell’essere una grande doppista, 3-2 per lei. L’ottimo arbitro Marija Cicak, croata, la migliore rimasta in WTA dopo il passaggio di Eva Asderaki in seno all’ITF (solo Slam, Fed Cup e Coppa Davis per lei ora), ammonisce gli spettatori della “corporate suite” di Bank Of The West, che, intenti al brunch della domenica, parlano a voce troppo alta. Ilarità del pubblico, piuttosto numeroso.
Nel sesto game Vesnina si conquista il 30-40 e la seconda palla break della sua partita; con un grande scambio che costringe all’errore Sveta le strappa per la seconda volta la battuta e sale 4-2. Non serve dirlo, ma gli “Ahia!!” di Elena sono belli convinti ora, come ficcanti sono i suoi colpi, ma in un eccesso di fiducia le scappa largo un rovescio, 30-40, palla dell’immediato controbreak per Kuznetsova; è gravissimo il doppio fallo di Vesnina, 4-3 regalato. A parte questi svarioni (un doppio fallo anche di Sveta), il match è bello, Kuznetsova tira, Elena varia. Una palla lasciata a rete che pizzica un millimetro di riga costa a Vesnina il 15-40 e altre due palle break, ma è bravissima ad annullarle servendo bene, poi arriva il rovescione lungolinea di Sveta, altra palla break, ma ancor più spettacolare è il rovescio lungolinea di Elena ad annullarla, 5-4 Vesnina. Nel decimo game due dritti vincenti e un ace Kuznetsova, poi due rispostone e un dritto Vesnina, 40-40, poi terribile doppio fallo Sveta, vantaggio esterno e set point, fallito da Elena con un cross che scappa in corridoio. Poco dopo è 5 pari, per adesso la partita è equilibrata, Vesnina fa viaggiare i colpi alla grande, Kuznetsova ribatte colpo su colpo. Nell’undicesimo game Elena lotta per 12 punti per tenere il servizio, senza paraltro concedere palle break, e con un ace sale 6-5. Tiene a 15 sveta, ed è tie-break, sono passati 59 minuti.
Errore sveta, 1-0, errore Elena, 1-1, drittone Elena, 2-1, risposta aggressiva Sveta, 2-2, errore Elena, 3-2 e minibreak, attacco Sveta, 4-2, gran rovescio Elena, 4-3 e contro-minibreak, palla corta e passante Elena, 4-4. Errore con la volèe in rete da parte di Elena, 5-4 e minibreak, bel cross di rovescio Sveta, 6-4 e due set point, doppio fallo Sveta, 6-5 e contro-minibreak, servizio vincente Elena, 6-6, che poi commette un errore in rete, 7-6 e set point. Riga clamorosa di Elena, sulla quale Sveta recupera e prende il nastro, con la palla che muore dall’altra parte: set per Kuznetsova. 20 vincenti Sveta, 25 Vesnina, gran set di entrambe, ma per Kuznetsova solo 8 errori, per Elena 18. Bel livello.
In avvio di secondo parziale Sveta continua a spingere, 1-0, poi brekka a zero Vesnina, che sembra ancora scossa dalla per lei tremenda conclusione del primo set, 2-0. Bravissima però Elena a reagire con prontezza, e restituire il break a zero, con risposta vincente all’incrocio delle righe, 2-1. Vesnina si incarta in un paio di errori con il rovescio, concede il 15-40 e due palle break, fallite da Kuznetsova, ma ne arriva una terza, che costa il break a Elena, in rete la sua volée di dritto, 3-1. Allunga senza problemi Sveta sul 4-1, in campo a consigliare Vesnina c’è coach Andrei Chesnokov; la sua giocatrice alla ripresa tiene per il 2-4. Nel settimo game, servizio Kuznetsova, giocando bene Elena va 15-40 ma si fa rimontare, poi un buon passante gliene dà una terza, l’errore di Sveta la rimette in partita, 4-3. Ancora bene Vesnina, nonostante il terzo doppio fallo raggiunge l’avversaria sul 4-4, poi spingendo e rispondendo con coraggio arriva al 30-40, palla break, ma sbaglia male un rovescio. Ancora in spinta se ne conquista una seconda, ed è quella buona, errore di Sveta sotto pressione, 5-4 Elena, 4 game di fila per lei, va a servire per il set. Contratta a inizio game Elena, va sotto 15-40 e due palle break, si salva, ma poi subisce di seguito un gran vincente di rovescio e poi di dritto consecutivi, break Kuznetsova e 5-5. Ai vantaggi anche l’undicesimo game con Sveta al servizio; le ragazze alternano belle cose a errori, la fase del match è decisiva, lo sanno e lo sentono pure loro in campo. Dopo 12 punti è Kuznetsova a cedere, con doppio fallo seguito da errore di rovescio, break Vesnina (settimo nel set, sono 11 in totale nel match, alla battuta non hanno mai vita facile le finaliste oggi), 6-5 per lei, di nuovo alla battuta per andare al terzo. Sul 30 pari Sveta sbaglia la direzione di un attacco, ma la moscovita viene fulminata dal passante di Elena, 40-30 e set point, e poi gran ace esterno per chiudere. 7-5 Vesnina, si va al set decisivo. Scende Carlos Martinez a consigliare Kuznetsova, abbiamo superato le due ore e un quarto.
In avvio di parziale decisivo, bruttissimo game al servizio di Sveta, tre gratuiti e un doppio fallo, break e 1-0 per Elena, reazione Kusnetsova con buone accelerazioni, 15-40 e due palle del controbreak, non trasformate, poi sempre in spinta col dritto Sveta, vantaggio esterno e terza opportunità di break, e il regalo stavolta lo incassa lei, sotto forma del quinto doppio fallo di Vesnina. 1-1, ormai è chiaro che non ha la minima importanza chi vada a servire, siamo a 13 break tra le due nel match, tiene Sveta e sale 2-1, scende per la seconda volta Chesnokov a parlottare con Elena durante il cambio campo. Tiene anche Elena, 2-2, così fa anche Sveta, 3-2 per lei, questa mini-serie di servizi tenuti dalle battitrici è quasi un avvenimento. Mini-serie che però si interrompe qui, con il break a 15 piazzato da Sveta, che si porta sul 4-2. Nel game successivo, contro break a 30 Elena, pare davvero che andare alla battuta sia quasi uno svantaggio in questa partita, 4-3. Ora le ragazze sembrano anche stanche, siamo a 2 ore e tre quarti di lotta sotto il sole, è facile da quassù in tribuna stampa. Due gran chiusure al volo di Elena, che si salva da 0-30 nell’ottavo game, siamo 4-4. Al servizio Sveta si salva dal 15-40, poi ancora in accelerazione Elena, terza palla break per lei, sembra un poco ferma ora Kuznetsova, ma viene graziata dall’errore in rete di Vesnina. Ancora aggressiva Elena, quarta palla break, e nastro clamoroso ancora favorevole a Sveta (come nel tie-break del primo set), bravissima a non imbufalirsi Vesnina – sarebbe comprensibile – e a spingere alla grande con il dritto conquistandosi la possibilià di servire per il match sul 5-4. Due ore e 58 minuti, momento della verità. Non ha paura Elena, va 40-15, e quando sul secondo match.point vola lunga la risposta di dritto di Sveta, può lasciarsi andare sul cemento bollente del centrale, primo titolo premier mandatory per lei, 3 ore e 1 minuto di battaglia.
Esattamente 12 mesi fa, Elena Vesnina era n.120 al mondo; qui perse al primo turno delle qualificazioni e oggi porta a casa il trofeo. Sarà numero 13 da lunedì, che favola per lei. Questa sconfitta sarà dura da digerire per Svetlana: è la terza finale persa qui, ma il suo livello è alto e potrà certamente rifarsi nella stagione. Partita altalenante, molto bella per il primo set e mezzo, poi molti errori e tensione nervosa, ma certamente equilibrio ed emozioni. Grazie ragazze.