Il ricco pubblico del Principato di Monaco dovrà rinunciare a Roger Federer, quest’anno, e lui dovrà ancora una volta rimandare l’appuntamento con uno degli unici due Masters 1000 che mancano alla sua collezione. L’entry list per il tabellone principale del Rolex Masters (17 aprile) è stata pubblicata, e il nome del nuovo campione di Australian Open e Indian Wells non figura tra i 45 iscritti (unico top 10 assente oltre a Kei Nishikori). A meno di una wild card, che non avrebbe motivo di chiedere, Roger non ci sarà. Non è una sorpresa così grande: Federer non aveva fatto mistero di voler ridurre al minimo indispensabile la propria presenza su terra battuta. Per la superficie che meno gli è stata amica nel corso della sua carriera – e che mette più a dura prova il fisico di un tennista – il suo programma prevedeva un torneo di preparazione al Roland Garros, ma un eventuale secondo soltanto nel caso in cui la doppietta Indian Wells-Miami fosse andata particolarmente male.
Così non è stato, e dei grandi appuntamenti della “primavera rossa” il primo a venire depennato è stato proprio Montecarlo. La scelta è perfettamente sensata, essendo Montecarlo il più lontano dallo Slam e anche l’unico dei tre a non avere lo status di mandatory (cioè obbligatorio ai fini del ranking). A meno che non venga preso da una gran voglia di giocare due tornei back-to-back, ci si può quindi iniziare ad arrovellare: tra Roma e Madrid, cosa sceglierà Federer? Viene da pensare che sarà ancora l’Italia ad essere la più fortunata. Innanzitutto Roger è una presenza fissa al Foro Italico addirittura dal 2006, mentre è mancato alla Caja Magica già in due occasioni dal 2009, anno in cui il Mutua Madrid Open ha preso il posto del Masters di Amburgo. Inoltre, sebbene le condizioni di gioco della capitale spagnola si avvicinino di più a quelle preferite dallo svizzero, è la terra romana ad assomigliare di più a quella di Parigi – ed è questo che conta.