Non ho citato Serena a caso, visto che Alizè è una delle giocatrici con il miglior bilancio nei confronti diretti con Serena (forse addirittura il migliore tra quelle ancora in attività) con 3 vittorie e 4 sconfitte. Le tre vittorie sono arrivate tutte nel 2014, con il picco assoluto a Wimbledon. Di fatto si tratta dell’ultima giocatrice capace di sconfiggere Serena sui prati londinesi, dopo una grande prestazione sfoderata sul Campo 1 (1-6, 6-3, 6-4):
https://www.youtube.com/watch?v=koy57dQxGGo
Dagli highlights di questo match emergono tutte le qualità di Cornet: innanzitutto un ottimo gioco di contenimento, con una straordinaria qualità nei colpi bloccati, di pura opposizione, che nei giorni di grande ispirazione atterrano regolarmente nell’ultimo metro di campo. Questo sia di rovescio che di dritto, una soluzione molto meno usuale nel tennis contemporaneo (ad esempio al min. 14’15”). Poi aggiungerei la capacità e la sagacia nel saper ribaltare lo scambio appena se ne presenta l’occasione, sia sotto forma di contrattacchi da fondo, sia con colpi legati a variazioni sulla verticale del campo: palle corte (davvero superiore la sensibilità in quelle di dritto: min. 1’08”, min. 9”24”), ma anche discese a rete, e soluzioni di pura inventiva (min. 4’04”, min. 12’51”). Sicuramente i colpi di manualità sono uno dei punti forti della miglior Cornet (min. 5’36”). Per questo, quando riesce a limitare gli errori gratuiti valorizzando così l’attitudine ad allungare lo scambio, diventa un osso molto duro per tutte, primissime incluse.
Con queste caratteristiche, però, si capisce che per spuntarla contro le più forti deve fare ricorso a un tipo di gioco più dispendioso della media: non solo sul piano fisico, ma anche su quello nervoso. Penso che questa potrebbe essere la ragione che le impedisce di mantenersi ad alti livelli per lungo tempo: per vincere deve praticare un tennis un po’ troppo usurante per le sue possibilità fisiche e mentali. La sua interpretazione del gioco è più creativa rispetto, ad esempio, a giocatrici più tipicamente difensive come Wozniacki o Kerber; ma questo non basta per compensare la minore solidità fisica rispetto a Caroline e Angelique. E infatti dopo il secondo, notevole picco di carriera del 2014, Cornet è nuovamente scesa attorno al quarantesimo posto in classifica.
Non posso chiudere un articolo su di lei senza presentare qualcuno dei suoi famosi “siparietti”. Che non sia una giocatrice dal carattere facile lo testimoniano anche i dissapori con i coach. Georges Goven, ad esempio, ha gettato la spugna dopo due anni e mezzo di collaborazione, fra l’altro proprio in uno dei momenti migliori della carriera di Alizè, nel marzo 2014. Eccoli protagonisti di un dialogo durante il torneo di Parigi indoor nel gennaio 2014:
https://www.youtube.com/watch?v=N-l6N2ncO2Y
Da questo coaching la situazione del match sembrerebbe disastrosa, invece Cornet avrebbe poi finito per vincere (contro Magdalena Rybarikova per 6-3, 5-7, 6-2).
Gli attriti però non si sono verificati solo con gli allenatori, ma soprattutto con altre giocatrici. Non tutte gradiscono la sua tendenza a enfatizzare i problemi, in un modo che rende difficile capire quali siano le sue reali condizioni fisiche durante una partita. Fra chi proprio non ha apprezzato c’è stata Tatjana Maria in occasione dell’ultimo Roland Garros. Anche Sara Errani, si è più volte pizzicata con lei. Del resto in questa intervista a fine match, la stessa Alizè riconosce di essere un po’ una “drama queen” (è la definizione che usa al min. 1’35”).
Ultimo filmato: i rapporti con gli arbitri. Eccola, sempre al Roland Garros (nel 2015) contro Elina Svitolina. Alizè è protagonista di una lunga e plateale lamentela nei confronti di Alison Lang-Hughes, a mio avviso uno dei migliori giudici di sedia del circuito. Questa volta avrebbe finito per perdere il match 6-2, 7-6(9).
Insomma, comunque la si giudichi, credo che su un punto si possa essere d’accordo: con Alizè Cornet in campo, difficilmente una partita rimane qualcosa di pura routine.
https://www.youtube.com/watch?v=QgsPbRTlvPk