[11] V. Williams b. [1] A. Kerber 7-5 6-3 (da Miami, il nostro inviato Vanni Gibertini)
Non sembra voler finire la love story tra la famiglia Williams ed il Miami Open. Quest’anno che la n.2 del mondo e otto volte campionessa Serena ha dovuto dare forfait a causa di un ginocchio malandato, è subentrata la sorella Venus a tenere alto l’onore della famiglia. Con papà Richard in tribuna (rimessosi dopo l’ictus che lo aveva colpito il luglio scorso durante il torneo di Wimbledon) e davanti ad un pubblico decisamente più numeroso di quello della sessione pomeridiana ha dato sfoggio della vecchia “magia” nonostante i quasi 37 anni e nonostante la malattia autoimmune (sindrome di Sjoegren) che ormai da diversi anni la debilita. Certo il servizio non è più mortifero come una volta, e gli scatti non sono più felini come un tempo, ma la potenza delle conclusioni da fondo campo e la grande apertura alare a rete hanno saputo gettare lo scompiglio negli schemi della Kerber, troppo fallosa alla risposta, soprattutto nel secondo set, e raramente capace di contrastare il potente scambio della Williams.
Partiti con un paio di break d’avvio, il match comincia a salire di livello con scambi di pregevole fattura. A metà parziale si assiste a due game, uno di 16 ed uno di 14 punti che mettono in mostra le doti di spinta di Williams e quelle di recupero e contrattacco di Kerber. Angelique cerca di pungere con la battuta sfruttando la rotazione mancina e cogliendo impreparata in più di un’occasione l’avversaria; Venus, dal canto suo, prova a giocare sul rovescio di Kerber per poi aprirsi gli angoli sul diritto ed affondare da quella parte. Dopo una seconda coppia di break consecutivi, Venus Williams tiene un servizio fondamentale sul 3-3 nel quale salva due palle break e riesce a limitare i danni provocati da due doppi falli. Il lancio di palla dell’americana sulla seconda palla è molto variabile, come sovente le accade, ma Kerber non sa approfittarne. Sul 5-5 Venus rimonta da 15-30, cominciando a mostrare uno schema che le pagherà parecchi dividendi nel secondo set: una prima a tre-quarti velocità piuttosto centrale per costringere ad una risposta corta, ed un colpo successivo (diritto o rovescio, a rimbalzo o al volo non importa) a chiudere il punto. Mentre il pubblico (particolarmente rumoroso questa sera, più volte ripreso dagli steward per limitare il brusio) si appresta a pregustare un tie break, accade l’inaspettato: dopo un bell’attacco di risposta chiuso da smash di Venus per il 15-30, Kerber commette due doppi falli consecutivi, consegnando così il 7-5 all’avversaria dopo 57 minuti di gioco.
La tedesca sembra ottenere una boccata d’ossigeno quando nel primo gioco del secondo set Venus le concede in break in apertura perdendo il game da 30-0, ma Angelique non consolida, restituisce il break e poi finisce per subire un parziale di 11 punti a zero e 15 a 2 che di fatto la mette con le spalle al muro. Williams riesce a tenere il quinto gioco nonostante due doppi falli e nonostante essersi fatta riprendere dal 40-0 e sale 4-1. Ci sono tre match point per Venus sul 5-2, ma Kerber li annulla tutti da grande campionessa. La fine però è rimandata di poco, Angelique continua a non rispondere anche ai servizi non irresistibili di Venus e dopo 99 minuti di gioco la quasi 37enne Williams può festeggiare la sua ottava semifinale a Miami, la prima dal 2010, dove incontrerà l’inglese Johanna Konta (2-1 per Konta i precedenti).
[10] J. Konta b. [3] S. Halep 3-6 7-6(7) 6-2 (Giacomo Capra)
Simona Halep e Johanna Konta si sfidano nel primo quarto di finale della parte alta del tabellone. Due giocatrici reduci da due inizi di stagione molto diversi. Partita fortissimo la britannica con vittoria a Sydney e quarti all’Australian Open battuta solo da Serena Williams. Colpita da diversi guai fisici invece la numero 5 del mondo, uscita al primo turno a Melbourne, ritiratasi a San Pietroburgo e sconfitta nettamente da Mladenovic a Indian Wells. Simona dunque cerca da ora di dare una svolta positiva al suo 2017, e la vittoria in rimonta negli ottavi contro un’ottima Samantha Stosur ha fatto intravedere segni di ripresa.
Due i precedenti tra le giocatrici in campo, entrambe classe ‘91: il primo risalente al 2014, in un Gran Bretagna-Romania valido per il Gruppo 1 di Fed Cup nel quale Halep si impose 6-1 6-4, il secondo a Wuhan 2015 quando Johanna, salita da poco alla ribalta del grande tennis, sconfisse per 7-5 al terzo l’avversaria.
Primo set nel quale è la romena a partire meglio, riuscendo a controllare bene le potenti accelerazioni della britannica e a passare agevolmente al contrattacco. I propri game di battuta diventano presto problematici per Konta che, sotto 2-1, concede la prima palla break. Su di essa commette un grave doppio fallo che regala il primo allungo ad Halep. La numero 11 del mondo fatica anche nel seguente turno di servizio ma riesce a portare a casa il gioco ai vantaggi. Sotto 4-2 si fa per la prima volta pericolosa in risposta guadagnandosi una palla break, sulla quale però Simona gioca bene e non le concede possibilità. Sfumata l’opportunità di controbreak Johanna va nuovamente sotto sul suo servizio concedendo due set point, che tuttavia riesce ad annullare ottimamente. La tennista di Costanza però chiude ugualmente il primo set tenendo a zero la battuta nel gioco successivo.
Ad inizio secondo parziale cambia la musica. Dopo aver tenuto una prima volta il servizio, Konta gioca un gran game di risposta piazzando a zero il primo break della sua partita e subito dopo allunga sul 3-0. Nel gioco successivo ha addirittura due occasioni per il 4-0 ma le opportunità sfumano con un dritto in cross fuori di poco e una facile volée sbagliata. Scampato il pericolo, Halep ritorna prepotentemente in partita guadagnandosi nel quinto game due palle del controbreak e andando a segno alla seconda con un vincente di dritto al termine di uno scambio prolungato. Sul 4-4 Simona, dopo aver rischiato di perdere nuovamente la battuta nel gioco precedente, sale 15-40 e strappa il break alla seconda occasione utile. Nel servire per il match però la romena gioca male e, grazie ad un paio di grandi punti, Konta riesce ad ottenere il 5 pari. Il parziale ha la sua conclusione al tie-break. Tre doppi falli (due di Halep) nei primi sei punti, poi Simona allunga sul 5-3 ma subisce la rimonta fino al 6-5 Konta. Sul set point Johanna sbaglia un dritto in manovra e si va ad oltranza. La britannica alla terza occasione chiude per 9 punti a 7 facendo suo un set giocato in verità piuttosto male da entrambe le contendenti.
In apertura di parziale decisivo la numero 5 WTA annulla 4 palle break ma sul 2-2 perde il servizio alla prima occasione concessa. Konta ora gioca decisamente meglio riuscendo a prendere campo e a chiudere i punti in avanzamento con continuità. Sul 4-2 ha l’opportunità di ottenere un doppio break di vantaggio e, a differenza del secondo set, questa volta non se la fa sfuggire. Nell’andare a servire per il match gioca con attenzione e chiude l’incontro in 2 ore e mezza esatte di gioco.
Johanna Konta si aggiudica dunque un match molto complicato. Fondamentale è stato per lei rimanere attaccata alla partita dopo la rimonta subita nel secondo set, quando Halep dava l’impressione di avere qualcosa in più e di poter fare sua la sfida. Poca storia invece nel terzo parziale dove il rendimento di Johanna è cresciuto parallelamente al calo della sua avversaria. La britannica centra dunque la terza semifinale su cinque tornei giocati in stagione.
Risultati:
[10] J. Konta b. [3] S. Halep 3-6 7-6(7) 6-2
[11] V. Williams b. [1] A. Kerber 7-5 6-2