L’ormai lunga vicenda giudiziaria di Camila Giorgi si arricchisce di un nuovo capitolo. La Corte Federale d’Appello – secondo grado della giustizia sportiva – ha infatti annullato la squalifica di 9 mesi (con ammenda di 30000 €) comminata alla tennista di Macerata dal Tribunale Federale in data 6 febbraio. Nonostante la squalifica fosse in effetti priva di effetti concreti sull’attività sportiva di Camila ad eccezione della impossibilità di essere convocata in Fed Cup, il suo avvocato Fabio Azzolini aveva scelto di presentare ricorso allo Corte Federale d’Appello. In questa seduta del 31 marzo l’organo era composto da Enrico Salone, Luigi Supino e dal presidente Alfredo Biagini.
In attesa che vengano divulgate le motivazioni della sentenza – entro un massimo di 10 giorni ai sensi del comma 11 dell’art. 88 Regolamento di Giustizia – e che il giudizio venga eventualmente rimandato al giudizio del Collegio di Garanzia del CONI si può affermare che la questione del difetto di giurisdizione sollevata in fase di ricorso dall’avvocato Fabio Azzolini sia stata recepita dalla Corte. La sentenza afferma infatti che il reclamo viene accolto “ritenendo la sussistenza del difetto di giurisdizione“. Quale sia questo difetto è comunque facile da ipotizzare alla luce dell’art. 19, comma 1 del R.G., uno dei due a cui è stata contestata l’infrazione a Camila Giorgi, che prevede sanzioni per chi non risponde a una convocazione nelle rappresentative nazionali. Lo statuto FIT, però, fa esplicito riferimento ai “doveri dei tesserati” nel momento in cui stabilisce gli ambiti entro cui gli atleti devono muoversi per non incorrere in sanzioni. E Camila Giorgi, dal 2011, non possiede tessera FIT: proprio in questo senso era stata impostata la linea difensiva e la Corte sembra essere dello stesso avviso. Il Tribunale aveva invece proposto un’interpretazione “estensiva” dei commi del regolamento in esame, includendo anche gli atleti non tesserati come la n.75 del ranking WTA. Rimane ancora in sospeso la questione dei famosi cinque contratti che legherebbero Giorgi alla Federazione, sui cui deve ancora pronunciarsi l’arbitrato del CONI.
Se adesso non pare in alcun modo probabile l’assegnazione di una wild card per il torneo di Roma, unica altra condizione preclusa a Camila dalla squalifica, è ora perfettamente possibile per Giorgi essere convocata in Fed Cup, fin dal prossimo impegno di Barletta del 22-23 aprile contro Taiwan. Anche qui rimaniamo – ampiamente – nel campo dell’improbabile considerando il “fronte di guerra” entro cui si muovono Camila e papà Sergio da una parte e il mondo FIT dall’altra, ma dal punto di vista regolamentare la tennista torna a disposizione di Tathiana Garbin. La selezionatrice sembra peraltro l’unica a voler tentare un riavvicinamento, e adesso potrebbe avere un incentivo in più.