E finalmente ce lo siamo tolti di torno. Ok, ha realizzato la tripletta, come è giusto che sia trattandosi di uno e trino, ma almeno ce lo siamo tolti dalle scatole fino a Parigi. Oggettivamente non se ne può più di Roger Federer (10), uno che ha rovinato il mondo del tennis trapiantando nel più nobile degli sport gli italopitechi calciofili, trasformando il notoriamente pacato pubblico di Miami (3) in un covo di ultras: applausi ai doppi falli avversari, “out! out!” invocati sulle seconde di servizio altrui, fischi e buu, addirittura inviti a tornare in Russia alla povera Kuznetsova…tutta colpa sua.
Dominava Djokovic e non andava bene, tiranneggiava Nadal e non andava bene, ci ha provato Murray e “che barba, che noia, il tennis è finito”. Ora è tornato a dominare (vabbè, tre mesi) sempre lo stesso tizio che sta lì da quindici anni e va tutto bene? Il Paradiso in terra, il Messia è di nuovo con noi. Ma Rogerino nostro è magnanimo, lascia i suoi maltrattati avversari (avversari…non esageriamo, diciamo umili vassalli) a scannarsi per le briciole di mattone tritato – vorrà mica sporcare casa con sta robaccia? E chi la sente Mirka (4)? Va a finire che prende a fischi pure lui – e tornerà in tempo per veleggiare sereno sui prati adorati. Che poi questa storia dei fischi di Mirka è tutto un malinteso: quello è il modo con il quale solitamente richiama il marito!
Il discorso ovviamente vale anche per Rafa Nadal (8), non è che siccome adesso perde, lo tolleriamo. Stessa finale di dodici anni fa, una tragedia per tutto il tennis. Come no? Berasategui-Bruguera vi meritate, Gaudio-Coria o al massimo Ferrero-Verkerk. Che poi alla fine si tratta di aspettare un altro annetto o giù di lì, il tempo che Nick Kyrgios (8,5) giochi tutte le partite come quella contro Federer ed il gioco sarà fatto, avremo un nuovo numero uno. Truzzo, maleducato, supponente, arrogante e spocchioso: l’obiettivo migliore per la pletora dei cultori dello sport dei gesti bianchi. Ed anche Alexander Zverev (7,5) non appena il fratello gli spiegherà qualche cosa su come si gioca al volo, sarà della partita.
Per fortuna nel mondo non ci sono solo i giornalisti italiani, altrimenti nessuno si sarebbe accorto delle gesta eroiche di Fabio Fognini (8) che finalmente è stato bravo a sfruttare un tabellone favorevole e ad approfittare delle davvero insolite condizioni fisiche precarie di Kei Nishikori (5). Che peraltro deve avere avuto talmente tanta paura di far innervosire il suo avversario, da nascondere i suoi acciacchi nella conferenza stampa in inglese, salvo elencarli tutti, uno per uno (ci ha messo circa un’oretta) in quella in giapponese: peccato che quei soliti cattivoni di Ubitennis se ne siano accorti, ma tanto basta bloccarli tutti su twitter ed il gioco è fatto.
A volerla dire tutta quello più vicino a battere il Divino è stato Tomas Berdych (6,5) che forse non giocava così bene da tre anni, ma che purtroppo (per lui) non ha tradito la sua fama. Il suo sguardo in conferenza stampa deve aver indotto qualche giornalista ad un abbraccio consolatorio, ma pensiamo abbia preferito quello di Ester. Stan Wawrinka (5) stavolta ha preferito evitare di insultare nuovamente Federer in mondovisione e si è tolto di mezzo per tempo, mentre Jack Sock (7) è oramai il numero 1 americano indiscusso, in attesa che fioriscano le nuove leve a stelle e strisce.
Bisognerebbe poi parlare del torneo femminile, dove ogni settimana abbiamo qualche lieta novella. Stavolta è il turno di Joanna Konta (9) che fa le veci di Murray in sua assenza, e della rinata Caroline Wozniaki (8). Mentre Venus Williams (8) invece non molla mai, e magari la rivedremo in posa a luglio sui prati con una coppa in mano insieme al despota più o meno suo coetaneo di cui sopra. Ah, dimenticavo! Aga Radwanska (3) ha racimolato tre game contro Lucic Baroni: ma cosa volete dalla numero 8 del mondo? Vincerà lei Wimbledon allora, e vi farà ricredere, miscredenti.